Dal 14 luglio al 13 novembre 2016, il Museo d’Arte Moderna di Bologna ospita David Bowie Is, la mostra retrospettiva dedicata al “Duca Bianco”, padre del glam rock, scomparso nel gennaio scorso.
Realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra, presso il quale fu già presentata con successo nel 2013 (23 marzo – 11 agosto), curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh, l’allestimento comprende oltre 300 oggetti appartenenti all’archivio personale dell’artista: fotografie, strumenti e manoscritti originali dei testi di alcune sue celeberrime canzoni, quali Starman e Five years; inoltre cover di album, illustrate da Guy Peellaert e Edward Bell. Si possono ammirare anche diversi costumi di scena, fra i quali quello di Ziggy Stardust, disegnato da Freddie Burretti nel ’72; la tuta a righe di Kansai Yamamoto, indossata per il tour di Aladdin Sane (1973); e il cappotto Union Jack di Alexander McQueen, per la copertina del ventunesimo album, Earthling (1997). Completa il ritratto di Bowie la proiezione di video e di concerti live passati alla storia, come quello di beneficienza al Madison Square Garden (per le vittime dell’11 settembre 2001), e persino di The Man Who Fell to Earth (1976), il film che vede Bowie misurarsi col cinema nel ruolo (a lui già familiare) di una sorta di messia extraterrestre.
Il percorso espositivo si sviluppa in tre sezioni, di cui la parte introduttiva è dedicata agli esordi. Nella Londra degli anni ’60, il giovane Bowie si fa strada fino all’uscita del primo album solista, intitolato semplicemente David Bowie (1967). La sezione seguente illustra invece il processo creativo e le fonti d’ispirazione, mettendo in luce l’ibrida ricchezza di una personalità che accoglieva e si alimentava a tutte le forme d’arte letteratura, teatro, cinema, arti visive. L’ultimo settore presenta la rockstar sul palcoscenico per mezzo di preziosi documenti video, che permettono di ripercorrere le fasi salienti della sua cinquantennale carriera. È qui che sono esposti i suddetti costumi di scena e i materiali privati. L’immagine che ne scaturisce è complessa e dettagliata: da un lato, è quella di un personaggio androgino, eccentrico, multiforme, dall’altro, di un uomo dotato di ingegno e di talento considerevoli, ma, ancora più, della determinazione necessaria a metterli in atto. Un genio moderno insomma o, meglio, post-moderno, attuale in ogni tempo e luogo, proprio in quanto e sempre “altro”.
La mostra bolognese presenta i caratteri nomadi di una autentica tournée, che, dopo le tappe di Chicago, San Paolo, Toronto, Parigi, Berlino, Melbourne e Groningen, si ferma sotto le Due Torri, prima della trasvolata verso Tokyo (prevista per la primavera prossima). È questa dunque l’ultima occasione europea, nonché l’unica in Italia, per osservare gli effetti lasciati sulla terra dal messia dello stile, ormai tornato al suo (e nostro) lontano pianeta d’origine.
David Bowie is
(14 luglio – 13 novembre 2016)
Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni 14, Bologna
Mar – Dom e festivi 10.00 – 19.00
Giovedì e 14-15-16 luglio 10.00 – 23.00
Lunedì chiuso
www.davidbowieis.it
Giada Sbriccoli