Vetri a Roma, preziosa fragilità

Dal 21 febbraio al 16 settembre all’interno della Curia Iulia al Foro Romano (Largo della Salara Vecchia), si può ammirare la mostra “Vetri a Roma”, promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, curata da Maddalena Cima e Maria Antonietta Tomei. I Romani amavano molto il vetro, anche se lo scoprirono piuttosto tardi, quando si aprirono alla cultura orientale. Scrive Petronio, per bocca di Trimalcione, in Satyricon, 50, 7 “Personalmente preferisco il vetro, che non ha alcun sapore. Se solo non fosse fragile, lo preferirei anche all’oro”. Ma Plinio nella Storia Naturale, 33, 5 va oltre, dicendo che “Questa fu considerata la prova della ricchezza, questo il vero trionfo del lusso: possedere ciò che può totalmente andare distrutto in un attimo”, sottolineando, in maniera acutissima, che proprio la sua fragilità rende il vetro cosi prezioso. Il percorso segue un criterio cronologico, mostrando per prima una serie di balsamari, una sorta di piccole bottiglie che contenevano degli unguenti, provenienti dal bacino del Mediterraneo, databili intorno al V – IV secolo a. C., dagli eccezionali colori sgargianti, ottenuti con ossidi ferrosi, tinte che vanno dal blu cobalto, al giallo limone al verde acqua. Si passa poi alla sezione dedicata al periodo ellenistico, con oggetti provenienti da tutta la penisola italica. Si possono ammirare coppe, bottiglie e brocche decorate con motivi fantasiosi e complicatissimi, come nella tecnica detta millefiori e in quella a reticoli, che fanno riflettere su come un tale grado di perfezione possa essere stato ottenuto da artigiani vissuti migliaia di anni fa e come questi oggetti somiglino incredibilmente a manufatti moderni. Ancora, meravigliosi sono i mosaici, che raffigurano scene del ciclo troiano, o elementi naturali, fatti di piccolissimi pezzi dei vetro cilindrico, insieme a marmo e frammenti di conchiglia. Straordinari sono poi i piatti, con motivi incisi a bulino (una specie di uncinetto), sul fondo fragilissimo; è il caso del Piatto con scena di caccia, ma ancora di più, del Piatto con motivi floreali, in cui la decorazione d’oro risalta sul magnifico sfondo blu scuro. Nel prosieguo dell’esposizione, sono presentate le testimonianze di età imperiale, che attestano l’invenzione di una nuova tecnica, la soffiatura, che permise ai Romani di variare ancora di più forma e dimensioni dei manufatti e, allo stesso tempo, resero il vetro un materiale accessibile a tutte le classi sociali. Balsamari, bottiglie di profumo a forma di coccodrillo o ippopotamo, olle (grandi recipienti dai molteplici usi) di tutti i colori: viola, verde, azzurro, persino nero, per imitare la più costosa ossidiana, sono presentati in questa sezione. Ma gli oggetti che più colpiscono sono sicuramente i gioielli. Meravigliose collanine dai grani in vetro colorato, azzurro, amaranto e verde, orecchini e anelli con intarsi di vetro, in tutto simili a vere pietre preziose. Ma veramente stupefacenti sono le gemme di vetro, piccole come un fagiolo, in alcuni casi, incise con soggetti complicatissimi e piene di particolari, apprezzabili grazie a due schermi touchscreen, che permettono di ingrandirle. Tra le tante, Oreste di fronte a una colonna, di un bellissimo color arancione, grande come un’unghia e con un incisione incredibilmente realistica. Poi i medaglioni, decorati con foglia d’oro, racchiusa tra due strati di vetro, raffiguranti volti di persone, dall’aspetto iperrealistico, che li fanno somigliare a delle fotografie. Infine, le sfere di vetro degli scettri di Traiano, che testimoniano quanto il vetro fosse un materiale prezioso e nobile. Questa esposizione ha un duplice fascino: mostra la straordinaria destrezza e l’estro fantasioso degli artisti antichi testimoniando, ancora una volta, l’alto grado della civiltà romana; d’altra parte ha la capacità eccezionale di attrarre chiunque ami le cose belle e il loro sottile, fragile fascino.

Box informazioni:

Vetri a Roma
Foro Romano, Curia Iulia, Largo Salara Vecchia
Dal 21 febbraio al 16 settembre
Info: 06.39967700
 www.pierreci.it

Patrizio Pitzalis

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares