Campo de Ourique è uno dei quartieri di Lisbona più ridenti ed eleganti, pieni di storia ma al contempo moderni: è facile dunque perdersi nelle sue strade che profumano di curiosità e fascino, fra negozi di artigianato locale, antiche librerie e pastelarias che stuzzicano la golosità di turisti ed abitanti del posto. Da Rua Domingos Sequeira al capolinea del tram, il famoso 28, manca poco: basta percorrere una salita prima ed una strada ampia e lunga poi, seguendo sempre i binari, per arrivare a Praça S. João Bosco, dove si trova il Cemitério dos Prazeres, il più grande di tutta Lisbona. Costruito in epoca romantica, nel 1883, in occasione dell’epidemia del “colera morbus”, questo Cimitero allontana del tutto l’idea a cui noi mediterranei siamo abituati, vale a dire che i luoghi adibiti al riposo dei defunti siano legati esclusivamente alla tristezza ed al dolore. Oltre ad essere un posto dove passeggiare in tranquillità e sedersi sulle panchine per ammirarne la bellezza e beneficiare della sua pace, risulta pieno di opere architettoniche di singolare interesse. Fin dai suoi primi anni, in virtù del fatto che offriva servizio al lato occidentale della capitale portoghese, vale a dire quello in cui si trovavano i quartieri aristocratici, il Cimitero si riempì di queste costruzioni caratteristiche, finendo poi per divenire quello delle famiglie cittadine dominanti, rispecchiandone gusti e modalità espressive ma anche credenze e convinzioni; è proprio a ciò, infatti, che va ricollegata la sua spettacolare monumentalità. Le tombe di grandi personaggi della storia portoghese del XIX e XX secolo si alternano ad altre meno famose, sbiadite dalle intemperie del tempo o semplicemente lasciate all’incuria, con sopra un cartello sul quale si legge abandonado: anche questo, a suo modo, si costituisce come un elemento di fascino del Cimitero. Infine, per gli amanti della letteratura tabucchiana, quella presso il Cemitério dos Prazeres può essere una tappa curiosa e divertente: all’inizio di Requiem, infatti, sogno allucinato nonché canto d’amore ambientato a Lisbona e per Lisbona, il protagonista vive una rocambolesca avventura che si conclude in una folle corsa in un taxi per giungere ad un importante appuntamento con un vecchio amico proprio in questo Cimitero. A qualcuno potrebbe venir voglia di vedere se il numero 4664 che, come osserva il Guardiano del Cimitero nel libro, può leggersi sia da sinistra a destra che da destra a sinistra, esiste davvero. Con un po’ di difficoltà, addentrandosi nelle ruas del cimitero e nella confusione dei numeri che non seguono un ordine preciso, finalmente ci si imbatte nel 4664 ed al posto di Slowacki Tadeus Waclaw troviamo un tale Joaquim José Marques Leitão de Barros: al misterioso amico del protagonista di Requiem piaceva scherzare, certo; lo stesso si può dire dello scrittore. Chissà se qualcuno, seguendo la proposta del Guardiano, non l’hai mai davvero giocato al lotto. Non è mai troppo tardi per provarci: del resto, spesso, è da questi curiosi incontri che nasce la fortuna.
Michela Graziosi