La Ciociaria Frusinate rappresenta storicamente la parte più estesa della nobile Terra di Ciociaria e anche la più originaria assieme alla fascia pedemontana da Velletri a Itri comprendente la quantità di paesi abbarbicati sui declivi dei Lepini, Ausoni ed Aurunci, Terracina compresa. Ma mentre la Ciociaria pontina si distingue e si connota per dinamismo e sguardo proiettato al futuro in molti contesti, la Ciociaria frusinate continua imperterrita a restare in eterna retroguardia: pertanto, pur agli ultimi posti stando alle statistiche nazionali, tra i primi per consumo di cemento armato e asfalto e distruzione dell’ambiente. Palazzoni l’uno addosso all’altro, orribili architettonicamente, senza spazi di vivibilità: siamo nel quinto mondo! Uno sguardo invece alle colline circostanti anche criminalmente cementificate ci riporta invece nel nostro mondo: la completa inciviltà e masochismo! La conclusione è che la comunità è ormai abituata a tali spettacoli e, incredibile, quasi non ne ravvisa più l’aspetto degradato e devastato e di conseguenza smarrisce il senso della bellezza e dell’armonia. Tutto è partito e causato dalle istituzioni e dagli uomini politici che si sono alternati sulla scena: di questi la storia sta già riferendo e giudicando. E, va espresso, i cosiddetti cittadini hanno dato il proprio contributo quanto a partecipazione e presenza civili! Senza citare la Regione, il cui solo effettivo compito ben consolidato è quello di distribuire soldi a pioggia oppure assegnare impieghi e sistemazioni ai sodali di partito e agli amici. Ma abbandoniamo tali tristezze e cerchiamo invece il bello e buono.
Per primo ci attrae la splendida antica villa comunale e l’altrettanto splendido parco: un complesso invidiabile, il più pregiato della città e non solo a Frosinone. E’ arduo a credere che il Comune non provi disdoro e onta a esibire al pubblico quelle due opere d’arte all’ingresso quale l’arredo urbano artistico: almeno ordinarne di adeguate agli allievi della locale Accademia, come già avvenuto con le due maestose opere in bronzo altrove: una sensibile prova di attenzione nonché di pratica dell’Arte da parte del Comune! Ma un giro attorno alla Villa Comunale ci ricorda anche dove ci troviamo: appoggiati ad una parete della villa si vedono materiali di uso comune quali grossi pannelli metallici quasi nuovi e altro materiale, all’aperto, alle intemperie e al degrado…e alla vista.
Adesso apprendiamo che la Regione Lazio ha elargito la cifra di 28.000 € quale contributo a…‘Museo d’arte’! Mettendo assieme 28.000,00 Euro e ‘Museo d’Arte’, ben conoscendo che in città non esiste nessun Museo d’Arte, si comprende subito che siamo in un altro mondo, in un mondo di pazzi scatenati a dir poco: se la Regione si riferisce a ‘Museo d’Arte’ come scrive e non a un WC, allora con quella cifra un normale museo d’arte paga la carta igienica dei bagni e le saponette e gli asciugamani e qualche lampadina fulminata! E’ a dir poco inaudito se non disgustoso che la Regione Lazio possa mettere assieme 28000.00 € e Museo inesistente! Danno soldi ai morti! Si toccano ancora una volta con mano i danni paurosi che l’ente regionale arreca alla comunità. Non è finita: il Comune di FR, è sicuramente il solo capoluogo d’Italia ad essere ancora oggi sprovvisto di una pinacoteca o galleria pubblica dove ammirare ed educarsi davanti ad un quadro o una scultura d’arte. Ora però il Comune dopo aver speso milioni di Euro per la nuova sede comunale e programmata la spesa di altri milioni per ‘metropolitana’ di superficie (!?), per rotatorie, piste ciclabili stile New York senza biciclette, aver autorizzata la costruzione di una serie di palazzi continuando a derubare i cittadini del poco suolo pubblico disponibile, ecc. ai 28000,00 Euro della Regione ha aggiunto la bellezza di altri… 7000,00 Euro (settemila!) quindi in totale 35000,00 € per dotare finalmente la città del suo ‘Museo d’Arte’. Con questa somma!!! Per fortuna ci sono l’Accademia e gli Istituti d’arte a fornire sculture e quadri d’arte, dicono al Comune.
Qui ci arrestiamo, siamo in un altro mondo, dove un cesso e un Museo d’Arte, pari sono. Ripetiamo sempre: la fortuna vera di questi artisti della politica è che la comunità guarda alla finestra!