Serata di gran gala alle Terme di caracalla per l’inaugurazione della stagione estiva di opere e balletto.
Il Teatro dell’Opera di Roma sceglie Aida, affidando la regia a Denis Krief e che vedrà sul podio il ritorno dell’Orchestra del Teatro dell’Opera, diretta dal maestro spagnolo Jordi Bernàcer, attualmente responsabile dell’Opera di San Francisco, già debuttante a Caracalla con la Carmen, due stagioni fa.
Due i cast di pari livello si alterneranno, senza distinzione fra prime e secondo voci, per le numerose recite dell’opera: Vittoria Yeo e Serena Farnocchia, interpreteranno Aida, Alfred Kim e Diego Cavazzin, Radamès, Judit Kutasi e Silvia Beltrami , Amneris, Adrian Sâmpetrean e Alessio Cacciamani, Ramfis, Marco Caria e Andrii Ganchuk, Amonasro, Gabriele Sagona sarà il Re. In scena anche Domingo Pellicola (messaggero) e Rafaela Albuquerque (Gran Sacerdotessa) direttamente da “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Il Coro è diretto dal maestro Roberto Gabbiani e la coreografia del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma è affidata a Giorgio Mancini.
Aida, opera verdiana tra le più amate e attese, a Caracalla dal 1938 al 2011 con allestimenti sontuosi, ove l’Egitto, nella marcia trionfale del II atto, fu rappresentato da passerelle circensi, con animali esotici e danze acrobatiche e un nutrito accesso di comparse in abiti sfarzosi.
Krief lavora invece ad una lettura intimistica dell’opera, prediligendo le drammatiche vicende umane, fatte di gelosie, tradimenti, potere e ambizioni, conflitti psicologici e passioni travolgenti dal tragico epilogo. Dell’Egitto viene conservata la piramide, come simbolo di potere e di lutto: in quella piramide dorata troveranno la morte i due amanti Aida e Radames. “Ho fatto la scelta di non ignorare l’Egitto. Allo stesso tempo ho cercato di non contaminare i momenti più di circostanza con quelli ben più lunghi e numerosi d’intimità umana, di conflitti psicologici acuti e profondi. Penso sinceramente che Aida abbia più scene intime che grandiose”.
Una Aida che torna dopo 8 anni sul più affascinante palcoscenico archeologico, immerso nella macchia mediterranea, con ruderi maestosi a fare da quinte, e il cielo stellato della Capitale, che non manca di irretire romani e turisti, gremendo una platea di circa 4.500 spettatori, in una consolidata tradizione estiva. Come ha dichiarato il sovrintendente Carlo Fuortes “La scommessa di questo nuovo allestimento, affidato a un regista raffinato come Denis Krief, sta nel fare rivivere la chiave intima della vicenda, accanto ai suoi aspetti maestosi e celebrativi. Ritornano poi La traviata e il balletto con Romeo e Giulietta e accanto ad essi molti altri appuntamenti extra di grande valore artistico. Offerte diverse accomunate dalla qualità: questa mi sembra la chiave che ci ha permesso l’anno scorso di raggiungere 92.220 spettatori, un record che vorremmo superare quest’anno.