Aielli, il borgo marsicano che non vuole “morire”

Nel pieno del territorio della Marsica, in Abruzzo, c’è un piccolo paese che si rifiuta di fare la “fine” che, nei tempi moderni, sembra toccare a ogni antico borgo. Si tratta di Aielli, una comunità di millequattrocentosessantanove anime – stando ai dati del 2019 – che si trova a poco più di cento chilometri da Roma e sessanta da L’Aquila. Un luogo insediato fin dai tempi dei romani, che trovarono riparo e possibilità di difesa nella grande roccia calcarea che sovrasta l’area, e nella quale oggi si trova il borgo antico di Aielli.

Dai tempi alto-medievali fino a oggi, Aielli è stato a pieno titolo uno di quei meravigliosi borghi che costellano il Bel Paese, e in particolare le sue regioni centrali, tanto da far parte del club Borghi autentici d’Italia. Con la tragica parentesi del terremoto marsicano del 1915, che anche qui portò distruzione e portò alla costruzione del “nuovo” centro attorno alla stazione.

I comuni come Aielli, oggi, si trovano spesso a essere isolati dalla grande vita delle città, abbandonati dai giovani che se ne vanno in cerca di migliori opportunità e minacciati dal problema del poco ricambio generazionale. Aielli, però, sembra cavarsela ancora, e non sembra diventerà presto uno di quei “borghi fantasma” d’Italia: negli ultimi cinquant’anni, la popolazione si è mantenuta stabile dopo un brusco calo avvenuto fra la seconda guerra mondiale e il boom economico successivo.

Dall’Unità d’Italia a oggi, un posto comunque mai abitato da più di tremila persone e, dagli anni Settanta in poi, che vive orgoglioso e stabile senza alcuna volontà di essere dimenticato. Anzi: oggi Aielli vuole puntare sull’attrattiva per i giovani e sullo sfruttamento del turismo, operazione quest’ultima ampiamente facilitata dalle bellezze naturalistiche circostanti e, in particolare, dalle attrattive storiche come il borgo antico stesso e la Torre di Aielli, una costruzione risalente al Trecento. E perché no, anche un occhio alle nuove tendenze, come la street art di cui all’improvviso si è riempito il paese.

Il sindaco uscente e poi nuovo candidato, Enzo Di Natale, seguendo questo sentimento condiviso ha cercato di modernizzare la politica e le iniziative locali: come in altri paesi di simile grandezza, ha cercato di incentivare il flusso abitativo dell’area con la possibilità di ottenere una casa ad Aielli al costo di un euro, a patto che poi la si ristrutturi e vi si abiti effettivamente.

La volontà di attrarre persone sembra, come accennato, funzionare: Aielli è altresì un comune che riesce a godere dei frutti positivi delle ondate migratorie. Nelle parole di Di Natale stesso, molti immigrati ormai da tempo residenti ad Aielli «si sentono italiani ed aiellinesi puri».

Tra le politiche locali di Di Natale anche un corposo taglio agli sprechi e alle raccomandazioni, comuni ai piccoli paesi come alle grandi metropoli. Nei mesi scorsi si è parlato, nella cronaca locale, di “scandali” relativi ai risarcimenti benzina e all’effettiva competenza e necessità di alcune pubbliche figure. La scure ha dato un taglio netto, e in questo modo Aielli ha potuto risparmiare capitale utile alle politiche pubbliche. Circa centomila euro annui, per essere precisi.

Il 38enne Di Natale, laureato in scienze politiche, non ha nemmeno un proprio staff personale – un risparmio ulteriore e una novità rispetto alle precedenti amministrazioni. Staff che in effetti non è stato necessario per promuovere politiche utili, come la conversione di un centro di compostaggio, l’abbassamento della Tari e un ammodernamento delle scuole in chiave antisismica.

 

Didascalie foto:

 

Il borgo storico di Aielli. (SiViaggia)

 

Il sindaco Enzo di Natale e la sua squadra per le elezioni 2020. (Terre Marsicane)

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