Cosa si scrive solitamente in un curriculum vitae (CV)?
O, in generale, come va scritto un CV degno di questo nome?
In fine, perché si scrive un CV?
Per la ricerca di un lavoro, per avere un estratto delle tappe significative degli studi e delle esperienze lavorative, come “biglietto da visita” per narrare sinteticamente sé stesso/a.
E, in generale, il CV elenca tutto ciò che si è fatto.
Prendiamo, per esempio, il CV di Alessandro-Ferruccio Marcucci Pinoli di Valfesine, meglio noto fra le amiche e gli amici come “Nani”.
Avvocato, console, ambasciatore, cavaliere, commendatore, Gran Croce di numerosi Ordini, anche della Repubblica Italiana. Nonché ex Presidente della maggior catena alberghiera nazionale, “Alexander, Museum Palace”.
“È da sempre impegnato in imprese e iniziative private e pubbliche, ma”, scrive di lui Carlo Bo, “delle tante attività di cui è magna pars, privilegia decisamente le attività culturali”.
Fra le molte manifestazioni, ha ideato e sponsorizzato, come presidente dell’Azienda di promozione turistica di Urbino e Sovrintendente, il Festival Internazionale del Teatro Rinascimentale di Corte di Urbino (1994-97).
Da sempre ha fra i suoi grandi interessi la poesia, ma solo agli inizi del 2000 ha pubblicato il suo primo libro di liriche e aforismi, Dulcis Vivas, destinato ad una stretta cerchia di amici e amiche, riscuotendo grande successo, tanto da indurlo in poco tempo a pubblicare un’altra raccolta di poesie, Vivi dolcemente, che costituisce il vero confronto con un pubblico più vasto (Salerno Editore), e con una lusinghiera presentazione di Eugenio Ragni.
Ha poi pubblicato altri quattro libri di poesie, un libro di fiabe, Quattro favole per nonni; Sermona propiora; 12. I mesi della nostra vita (La vita dei miei mesi)”. E poi, oltre a Persona e personalità del reo; I Conti Marcucci Pinoli; Sermona Pedestri – Buon Dio Grazie, una raccolta di aneddoti Il mio repertorio, e una tragedia, L’ultimo Presidente, uscita su “Sipario” di maggio-giugno 2004 (nn. 659-660), ottenendo premi, prestigiosi “commenti” e lusinghieri giudizi (tra gli altri, di Carlo Bo, Mario Luzi, Stanislao Nievo e Vittorio Sgarbi).
Infine, ha pubblicato Quattro gialli e mezzo, Il VI Angelo e La favola bella (Il lavoro editoriale).
Per quattro anni si è dedicato alla sua grande opera: l’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, realizzato con la collaborazione di cento artisti e inaugurato il 28 giugno 2008, sul quale ha anche scritto un volume edito da Electa-Mondadori. Nel 2010 ha ricevuto da Vittorio Sgarbi, quale Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, il premio “Sogno di Piero”. Ha ricevuto il “Premio Rotondi – Arca dell’Arte” nel 2013 e, precedentemente, i premi di Poesia: “Iovine” di Campobasso, di Alessandria e di Galatone. È accademico dell’Accademia Raffello di Urbino.
Nell’ottobre 2014 a Belgrado, al Salone Internazionale del Libro, è stato presentato il suo 7° libro di poesie “Rimugino”, tradotte in serbo “Reflekcije”. Sempre in ottobre 2014, 3 poesie nell’Antologia: “Ciò che Caino non sa – La tela di Penelope”.
Il 22 novembre 2014 ha ricevuto dal Prefetto di Pesaro, la medaglia del Presidente della Repubblica, per aver organizzato ben sette edizioni del “Premio Raffello”. Il 12 aprile 2015, ha ricevuto il Premio Internazionale di Prosa e Saggistica “Luca Lerario”, a Roma.
A luglio 2015 è stata tradotta la silloge “RIMUGINO” in lingua albanese e pubblicata da Paleani Editore, con un ritratto dell’Artista Gjergi Kola. Il 10 settembre 2015: Tirana (Albania) presentazione delle poesie “Rimugino” (“Vramëndje”) in albanese. A settembre 2015 1a pubblicazione di una sua poesia in un’Antologia Serba. Il 7 gennaio 2016, la presentazione del terzo volume “Diptthycha”, con una poesia nel “Dittico-Presagio” (Curatore Emanuele Marcuccio). L’11 gennaio è stato pubblicato il secondo volume dell’antologia “Ciò che Caino non sa”, con sei sue poesie. Il 13 gennaio, la presentazione del libro di poesie “Rimugino” al Circolo Bianchini di Fano (presentazione del Prof. Alberto Berardi). Il 20 agosto una sola poesia (“Ricordi”) nell’Antologia serba “Amore e Mistero”.
Il 2 settembre è uscito il Suo libro “Aforismi”, per la Ernesto Paleani Editore. Il 13 settembre 2016, una sua poesia è stata pubblicata nell’antologia italiano-serba “La svolta”.
Il 13 marzo 2018 ha ricevuto il “Global Icon Award 2018” (India) per Arte e Letteratura; mentre il 30 settembre gli è stato conferito l’attestato de “#IlFuturoNelleNostreRadici”, per aver attivamente contribuito alla promozione e alla valorizzazione di Pesaro.
Hanno scritto di lui: Alberto Zedda: “… Nani ti fa ritrovare quei tesori, evocati affettuosamente, senza spocchia, senza iattanza… “, mentre Gianfranco Mariotti dice di lui “Quando leggerezza e profondità s’incontrano: ‘qualcosa’ accade: bravo Nani!” e Massimo Cacciari dice: “L’amico Marcucci Pinoli insegue la sua timida Musa, che l’aiuta a sopportare ‘la corsa del tempo’, a dipingere gli incanti che ancora sa provare per le piccole e belle cose della vita. È da invidiare davvero chi a settant’anni ha saputo mantenere il suo sguardo così semplice e schietto. Auguri, caro Alessandro!”.
E poi c’è lo Scurriculum Viate!
Dice Nani (ci prendiamo la confidenza di chiamalo con il nome conosciuti da amici e amiche) che, a forza di scrivere i suoi curricula vitae si è accorto che, nonostante si sia “arrabattato” e sbattuto come un pollo in gabbia per tutta la vita, le cose che non ha fatto sono molte, ma molte di più di quelle che ha portato a termine!
Per esempio, non è nato in migliaia di città, e quindi né a New York, né a Mosca, né nel 1942 e neppure nel 1944, non in giugno, né in agosto, non il 19 né il 21, ma sempre in mezzo a questi riferimenti!
Pur essendomi iscritto a ingegneria e avendo dato parecchi esami a scienze politiche e poi anche a scienze turistico-alberghiere, non ho terminato queste facoltà, perché tanto “non gliene poteva fregà de meno (n.d.r. in perfetto accento romanesco)”, in quanto era già laureato in giurisprudenza e faceva l’avvocato.
D’ altronde, a quel punto, sarebbe stato proprio inutile e sciocco rincorrere dei semplici pezzi di carta! Poi, alla fine, non ha partecipato neppure ai campionati assoluti di sciabola, né è andato a Roma alle selezioni per le Olimpiadi. Era impegnato con gli studi effettivamente. È riuscito a non fare diventare fabbricabili una ventina d’ettari, attorniati da case! Perché non si è lasciato comprare, né ha accettato di pagare tangenti e bustarelle. Inoltre non ha mai vinto né al totocalcio, né al lotto, né alle tante lotterie (nazionali e non). Anche perché non ci ha mai giocato! E quindi ha risparmiato!
Per non volerne sapere d’intrallazzi, compromessi, ricatti e cosucce del genere, non è neppure mai diventato Gran Cancelliere (testimone sua moglie).
Non solo.
Per le stesse ragioni è rimasto “maggiore” e non è diventato “tenente colonnello”, nonostante che glielo avessero proposto. Non è diventato “Gran Croce” di un Ordine Religioso e, addirittura, a suo tempo, non è stato nominato “Grand’ Ufficiale” della Repubblica italiana, perché una “losca figura”, molto importante, pretendeva di avere dei “regali” e favori vari!
Inoltre, a causa dell’odio, vero e proprio, che ha per le bugie, le false promesse, le doppie facce, le ipocrisie, ecc. ecc. … non ha mai accettato cariche politiche e incarichi retribuiti di prestigio, nonostante le tante cortesi proposte!
Infine, per la sua mania di dire sempre la verità e quello che pensa veramente (anche quando ciò non è richiesto!), si è fatto un sacco di “nemici” o, meglio, si è liberato di un sacco di falsi amici! E ora, a 66 anni, è molto soddisfatto per non aver fatto tutte queste cose ed essere in grado di guardarsi allo specchio senza vergognarsi di sé stesso!
Ecco perché ora è molto orgoglioso di tutto quello che avrebbe potuto fare ed essere e non ha fatto e non ha voluto essere. Per certi versi, pensa che sia più importante ciò che non ha fatto rispetto a ciò che ha portato a termine!
E poi…in effetti…ma come dargli torto!
Lo “Scurriculum Viate” ha un suo perché.
Restano i “sogni in un cassetto”.
Quello che avrebbe voluto fare, ma non è stato in grado di fare.
Innanzi tutto il Musicista. Possibilmente il Compositore.