APPELLO AL PREFETTO, ANCORA!

Per l’uomo della strada suona perfino ingiurioso, assistere in che modo l’art.51 della Costituzione venga ignorato e trasgredito e allo stesso tempo chiedersi se i prefetti ne siano consapevoli: in realtà sono essi che rappresentano il potere e la solennità dello Stato. Che cosa prescrive dunque questo art.51? “Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha il diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro”, quindi carica elettiva e posto di lavoro sono complementari e connessi, l’uno è condizione dell’altro! il che comporta che la carica pubblica non è caccia all’impiego o alla moneta o ad altro bensì libera scelta di ogni cittadino che ritiene di avere qualcosa di positivo da offrire al benessere della comunità, senza secondi fini, gratuitamente: ha già la propria occupazione che lo sostiene. Quindi non c’è spazio per pensioni, per vitalizi e per altri privilegi: è un impegno temporaneo che un cittadino mette a disposizione della comunità, non una professione, a vita o un mestiere! Di conseguenza è incostituzionale, oltre che nefasto e pernicioso, veder seduti su scranni pubblici (Comuni, provincia, regione, camera e senato, ecc…) persone senza arte né parte, disoccupati, sfaccendati, autisti di onorevoli, galoppini di partito, falliti professionalmente, cioè persone che nessunissimo requisito posseggono da mettere a disposizione felice della comunità. Qualche funzionario addetto all’esame delle candidature chiaramente viene meno ai propri obblighi se ai posti pubblici siedono corrotti e parolai. E solo il prefetto può essere considerato l’ultima voce, quella determinante, alla verifica e alla idoneità etica e formale di una candidatura e perciò al rispetto della Costituzione. Ma la sua voce è afona, parrebbe, guardandosi attorno, anche qui in provincia, da sempre.

La superstrada Atina-Cassino notoriamente è soggetta non di rado a gravi incidenti: il rimedio adottato è quello di aver creato una doppia linea per quasi tutto il tratto in oggetto! Inutile illustrare quello che succede e quanto maggiormente siano aumentati i pericoli e le possibilità di incidenti. Si chiede: è impresa ardua da parte della Prefettura ottenere tratti a tre carreggiate? Vi è spazio a sufficienza: a pochi chilometri di distanza nella superstrada Isernia-CB, si notano tratti a tre sensi di marcia con sensibile gratificazione dell’automobilista e soprattutto con un palese abbattimento di disagi e pericoli per sorpassi audaci o avventati o altro.

In questo medesimo tratto sotto un ponte prima di Cassino, sono dieci-quindici anni che si erge a beffa e dileggio di tutti, un monumento della insolvenza, della indolenza e insolenza: un autovelox mai entrato in funzione, in rovina e degrado: l’erba gli esce dalla bocca! Chi lo installato? Coi soldi di chi? E’ così difficile eliminare tale obbrobrio civile? Chi lo ha autorizzato e poi abbandonato?

Sempre su questa tratta Atina-Cassino da anni, almeno quindici-venti, gli automobilisti sono preda dei due autovelox dell’intraprendente comune di Belmonte, autorizzati dalla Prefettura. Quanti miliardi e milioni in tutti questi anni: fortunati i 600 abitanti! Abbiamo più volte attirato l’attenzione su alcune peculiarità di questi congegni tali da renderli illegittimi e fuori legge: quanto si reputa particolarmente offensivo è che le targhe di preavvertimento non contengano la citazione del decreto prefettizio relativo, con la conseguenza che l’automobilista ritiene di imbattersi in un autovelox sorvegliato dagli agenti e quindi eventualmente soggetto a contestazione. Ricordare che gli autovelox di Belmonte sono collocati non alla vista bensì alle spalle del guidatore, sono dunque invisibili, quindi smaccatamente illegittimi: inoltre installati su un ponte, frammisti a vecchi manifesti, soggetti alle oscillazioni cui il ponte è sottoposto ogni qualvolta vi passa un automezzo, tutto ciò chiaramente contro lo spirito della Legge nonché del buon senso, senza controlli e verifiche, da anni!! Senza ricordare nemmeno che in quel posto il criterio fondamentale della incidentalità che giustifica la installazione di un autovelox non esiste.

Passando al tratto di superstrada Sora-FR questa estate, e in pieno periodo ferragostano, quasi a ogni ora del giorno, una vettura del Comune di Boville ferma nel posto autorizzato dalla Prefettura, a proteggere gli automobilisti…con l’autovelox in agguato! E la Prefettura non vede e accetta: è la solidarietà! E’ l’afflato d’amorosi sensi! A spese della comunità.

Sempre in questo tratto si notano da anni i due autovelox del Comune di Ferentino che pare siano entrati finalmente in funzione, di nuovo per amore e abnegazione verso gli automobilisti …. a

suon di multe! Doveroso sarebbe conoscere chi ha rilasciato l’autorizzazione a detti autovelox: nel sito web del comune di Ferentino non trovi traccia, in quello della Prefettura siamo fermi al 2013, sulle tabelle di avvertimento non è scritto nulla: chi dunque li ha autorizzati? Sono conformi alla Legge? Sempre sulla scorta della legge istitutiva, si ritiene che siano illegittimi e abusivi.

Nuovamente è incomprensibile l’abbassamento a 90 Km/h dei limiti di velocità allorché la superstrada ha tutti i requisiti di cui al Codice della Strada per averne 110, salvo forse l’immondizzaio ai lati, le piante che vi cominciano a crescere e tutti quei giunti sgangherati e sconquassati sui viadotti nella generale indifferenza: la SS 1 Aurelia, che manca della recinzione laterale e presenta numerose intersezioni a raso, per la maggior parte registra 110 Km/h!

Un’ultima sollecitazione al Signor Prefetto che vorrà certamente perdonare tali impertinenze: è proprio impossibile abbattere i tanti scheletri di cemento armato, alcuni dei quali in provincia cominciano a maturare la pensione, che continuano a sghignazzarci addosso e a deriderci? E, non per ultimo, come si fa a restare inerti al cospetto dell’abbattimento di alberi secolari? Ultimamente a Cassino ne hanno abbattuti cento.

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