Il Colosseo visto come ai tempi in cui fu costruito, con immensi spazi nascosti, dove effettivamente avveniva la preparazione degli spettacoli, la custodia degli animali, la “sala pesi” dove gli atleti si allenavano e dove venivano custodite le armi.
Chi entra oggi, pur avvinta/o dall’atmosfera magica e storica del luogo, vede solo una parte della magnificenza che era. Certo, può usare l’immaginazione, ispirarsi ai film visti sullo schermo (grande e piccolo), alle foto dei libri di storia e ricostruire mentalmente quello che l’Anfiteatri Flavio doveva essere per i contemporanei dei romani antichi.
È di oggi invece la notizia dell’avvio di una gara da 18,5 milioni di euro per finanziare la realizzazione di un’arena che, come dice il Ministero per i Beni Culturali, che ha inserito questo progetto nel Piano Strategico degli interventi per il 2021, “consentirà di ripristinare la lettura integrale del monumento e permetterà al pubblico di comprendere appieno l’uso e la funzione di questa icona del mondo antico, anche attraverso eventi culturali di altissimo livello. La nuova arena sarà fruibile grazie a soluzioni tecnologiche e integrate che guideranno il visitatore alla scoperta dei meccanismi che regolavano la complessa macchina organizzativa degli spettacoli e dei giochi che vi si svolgevano”.
La gara, aperta a progetti internazionali che dovranno essere presentati entro febbraio 2021, non è solo un aspetto scenografico ed estetico. La soluzione ricercata comprende anche idonee coperture per proteggere l’Anfiteatro dalla pioggia e dal sole estivo. Quanti/e abitanti si sono chiesti, magari oltrepassandolo e guardandolo dal finestrino di un autobus, “ma come fa un monumento, così antico eppure totalmente esposto agli elementi naturali, a resistere (ancora) al traffico, allo smog, ai rumori e alle migliaia di visitatori/ici?”. Magari, per chi è abituata/o a vederlo come un elemento naturale ed eterno, l’aspetto del suo deterioramento fisico resta un’ipotesi lontana, quasi fantascienza catastrofistica. Eppure….attenzione….i tesori storico-artistici vanno tutelati con cura.
Desta però una certa curiosità questo connubio, ormai tipico di questo strano presente, fra il tradizionale l’innovativo, fra il materiale e l’informatico-elettronico. Non so se si possa parlare di “creative proposte scenografiche” visto che dalla descrizione del progetto sembra piuttosto vedere uno di quei disegni in Autocad o su altri programmi di progettazione architettonica, in cui i programmi prendono forma rapidamente, a colori, in tempo reale. Quasi fosse un videogioco. Sembra piuttosto una soluzione molto in linea con il tempo presente: una realtà in cui la tecnologia ha un grande ruolo nella vita di tutti i giorni, dal lavoro, al divertimento, alla scuola e al gioco. Ora anche nella tutela delle opere architetttoniche e del patrimonio storico-artistico.
Avrà tuttavia quel misterioso fascino di qualcosa che si scopre raffigurandolo in un determinato modo, ognuna/o secondo il proprio immaginario, oppure finirà per essere realistico e graficamente ricostruito, ma ormai privo di quel fascino misterioso che ha ora?
Ce ne renderemo conto quando saremo tornate/i alla normalità dell’”indifferenza comunque presente”, del passare davanti al Colosseo e di darlo per scontato, quando non avremo bisogno di vederlo sullo schermo gigante al centro dell’arena, oppure, forti dell’ormai acquisita prospettiva computerizzata non potremmo fare a meno del connubio fra realtà reale e realtà virtuale.
Speriamo di poterlo svelare a breve….