ARTE CONTEMPORANEA AL PARCO DI VILLA BORGHESE E AL MUSEO CARLO BILOTTI IN ROMA

Ritorna dal 12 maggio al 25 maggio l’arte contemporanea a Villa Borghese con la nuova edizione di “Back to Nature” 2021 e la mostra “Arte e Natura. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea” al Museo Carlo Bilotti in Roma.

La natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, immagini di infinita bellezza”. Diceva John Ruskin

La natura, con le sue forme e colori, provoca da sempre stupore e un senso di meraviglia nell’uomo. Nei secoli l’essere umano ha cercato di raffigurare l’immensità della sua bellezza attraverso i modi più vari. Quando natura e arte contemporanea s’incontrano, i risultati non accendono solo i sensi, gli artisti possono anche educare il pubblico attraverso progetti artistici partecipativi ed esperienze coinvolgenti e stimolanti con lavori realizzati in maniere diverse. Opere per emozionarsi e riflettere sullo spazio e l’ambiente naturale in cui viviamo mettendo in primo piano l’interesse per la natura in tutte le sue forme. La relazione fra arte e natura ha suscitato nel tempo una varietà d’immagini di intensa forza poetica, ogni artista esprime la qualità del linguaggio e la sensibilità etica corrispondenti al carattere individuale della propria creazione.

Back to Nature”. Arte Contemporanea a Villa Borghese, a cura del critico e storico dell’arte Costantino D’Orazio, propone nuove istallazioni che analizzano la relazione tra arte e natura. In seguito al grande consenso di pubblico avuto nell’autunno 2020, si è organizzata la seconda edizione del percorso espositivo che tramuta lo storico parco al centro di Roma in un grande museo a cielo aperto, in virtù delle istallazioni di artisti di livello internazionale. Nella superficie tra Parco dei Daini e Piazza di Siena, gli ospiti potranno riconoscere le aree del giardino in forma del tutto nuova, verificando il legame di armonia stabilitosi tra l’arte contemporanea, l’architettura della villa e le sue piante presenti.

Per merito della partecipazione del Conservatorio di Santa Cecilia, la manifestazione si attua anche come festival sonoro in aggiunta a quello visivo: attorno infatti alle opere artistiche presenti nel parco, si svolgeranno esibizioni musicali per il coinvolgimento sensoriale dei visitatori tramite incontri nel fine settimana. L’esposizione è promossa e realizzata da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il coordinamento di Zètema Progetto Cultura. Radio partner Dimensione Suono Soft.

La manifestazione che analizza il bisogno di creare una diversa relazione con la natura, a ingresso gratuito, da spazio all’immaginazione per ipotizzare un futuro nuovo. Chiarisce all’ANSA Costantino D’Orazio: “L’obiettivo è quello di rendere un parco abitato dagli alberi un luogo in cui trovano spazio idee e provocazioni. Le opere sono leggere e trasparenti, proprio per poter dialogare con l’ambiente circostante, senza imporsi, e sono state pensate site specific per il Parco dei Daini: sono tutte accomunate da un’idea di movimento verso l’alto, come per tornare a respirare e uscire fuori dall’apnea in cui siamo stati in questi mesi”.

Nove sono le istallazioni realizzate per dialogare con l’ambiente, le architetture e i visitatori del giardino. Nell’ingresso del Parco dei Daini è presente Giuseppe Gallo con “Eroi”: 12 sculture che sembrano sedie, in equilibrio su sottili gambe che si ergono dal suolo come fossero arbusti metallici tra gli arbusti, in un dialogo silenzioso e carico di mistero. Poi ci imbattiamo in “Arborexence”di Loris Cecchini rappresentante il gioco tra legno ed acciaio negli alberi, elogio al movimento e all’inserimento di elementi diversificati. L’argentino Leandro Erlich con “Window & Ladder Città Eterna” propone una delle finestre affacciate sul Pantheon giocando con il tenue limite fra il possibile e l’impossibile. Marinella Senatore con “Assembly” dedica un palco alla città, riferimento Beckettiano, inducendo a recuperare entusiasmo ed equilibrio tra la natura. Non lontano, nella fontana del Sileno, incontriamo il “Migrante” di Pietro Ruffo, scultura in ferro che ha la forma di un disegno tracciato nell’aria e lo scopo di far tornare alla memoria il dramma dei migranti nel Mediterraneo. Una scultura commemorativa alla speranza, uno stimolo riflessivo per le coscienze. Nell’opera di Marzia Migliora prodotta insieme alle detenute del carcere di Rebibbia: “Staccando l’ombra da terra”, siamo di fronte ad un altalena ma anche ad un organo che ha l’intento di dare parola a chi vive in prigionia. Poi ancora il collettivo dell’Accademia di AracneYarn bombing”, in cui si rivestono quattro alberi in sculture variopinte con tessuti lavorati a maglia dal forte impatto visivo, mentre Tomas SaracenoHow to hear the universe in a spider/web: A live concert for/by invertebrate rights” con il suo processo digitale sviluppa un seducente concerto tramite la campionatura dei suoni dell’universo.

A Piazza di Siena, in conclusione sarà realizzata a giugno “Terzo Paradiso – 100 panchine per Roma” di Michelangelo Pistoletto, istallazione tra arte e impegno civile: ogni panchina, adottata da un donatore, alla fine dell’evento sarà collocata tra piazze, biblioteche e parchi di periferia.

Però “Back to Nature”non è insita soltanto nel parco, ma anche nello spazio museale Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese che apre nuovamente al pubblico con la rassegna “Arte e Natura. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea”, curata da Antonia Arconti, Ileana Pansino e Daniela Vasta. La mostra, dal 12 maggio al 19 settembre 2021, offre una selezione che comprende un periodo che và dai primi decenni del XX secolo fino ad oggi.

Ricordiamo che il Museo Carlo Bilotti è un museo di arte contemporanea che custodisce dipinti, sculture e acquerelli della raccolta donata dall’imprenditore e collezionista italoamericano Carlo Bilotti, con opere di Giorgio De Chirico, dipinti di Gino Severini, Andy Warhol, Larry Rivers e sculture di Giacomo Manzù.

Il tema della relazione tra arte e natura è trattato nell’esposizione confrontando fra loro opere che si rapportano con richiami formali e tematici, invece che temporali, attraverso la finalità di creare valorizzazione e conoscenza di dipinti, fotografie, video, sculture e in particolar modo istallazioni che non hanno un loro spazio espositivo permanente ma sono selezionate a rotazione. Le opere scelte infatti giungono dalle collezioni capitoline, inclusi i prestiti di UniCredit S.p.A disciplinati da un comodato di lunga scadenza.

Quattro sono le sezioni tematiche: Paesaggi, Prospettive Aeree, Abitare la natura, Acque, interpretano in modo diverso il dialogo fra le arti visive e la natura, fra il paesaggio e l’elemento antropico, con un filo conduttore più o meno emergente, caratterizzato dalla città di Roma.

Nella mostra attraverso la scelta degli artisti come: Gianfranco Baruchello, Claudio Palmieri, Giancarlo Limoni, Marilù Eustachio, Giosetta Fioroni, Alfredo Jaar, Oscar Turco, Daniela Perego, Felice Levini, Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Lorenzo Durantini, Guendalina Salini, Giulia Napoleone, Alberto Vannetti, si esaminano varie e differenti visioni sui contenuti presentati con forme, tecniche e mezzi diversificati. Essi si rapportano anche con gli autori della prima metà del Novecento, quali Benedetta Cappa Marinetti, Fausto Pirandello, Umberto Prencipe, Enrico Coleman, Onorato Carlandi, a dimostrazione della continuità di ricerca dell’argomento. L’itinerario espositivo è evidenziato da opere a parete, di cui un paesaggio orientale di Isabella Ducrot, la rappresentazione dell’infinito di Maria Lai, le visioni cosmiche di Giulio Turcato e Alberto Di Fabio. La splendida composizione dell’artista Alberto Di Fabio Campo Magnetico Stellare”, infatti, rappresenta il momento in cui la nostra mente diviene anima, il coinvolgimento dello spettatore in visioni cinetiche extrasensoriali per una progressiva perdita della coscienza di sé, una sorta di trance visiva, in viaggio verso un mondo onirico verso mondi paralleli lontani nello spazio e nel tempo, più vicini all’essenza quantica dell’universo. Ancora presenti la rappresentazione della veduta del Parco dei Daini a Villa Borghese di Alessandra Giovannoni, tutte opere intervallate a composizioni tridimensionali come le istallazioni di Ana Rewakowicz, di Renato Mambor, di Piero Fogliati, di Ines Fontenla. Una piccola sezione di video d’artista in collaborazione con il CRDAV (Centro Ricerche Documentazione Arti Visive della Sovrintendenza) con opere di Elisa Sighicelli, Goldiechiari e Sivia Stucky, è rivolta soprattutto all’acqua, tema essenziale per il futuro del pianeta. Intenzionalmente l’elemento antropico in nessun caso è prevalente e quasi mai appare palesemente visibile; diversamente il magnifico volto di donna di Ettore Tito, immagine simbolo del vento nella delicata sezione delle Prospettive aeree. Anche il soggetto animale si trova saltuariamente nella rassegna, rilevanti infatti due opere, “i Nidi di Sissi” e “i Cani” di Velasco Vitali. Si sottolinea il contributo dell’ Istituto Polacco di Roma per la composizione “Ponte Rotto” di Ana Rewakowicz, intervento peculiare e raffinato attraverso un preparato di acqua e zucchero con precise percentuali, stabilite dall’artista, per il conseguimento dell’effetto ad arco della luce laser in essa proiettata.

E poi, ho la natura e l’arte e la poesia, e se questo non è sufficiente, che cosa posso volere di più?” Vincent van Gogh

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