Per arte federiciana si intende tutta la produzione artistica ed architettonica legata alla figura di Federico II di Svevia, imperatore del Sacro romano impero dal 1211, per via paterna, e re del Regno di Sicilia dal 1220, per via materna. La cosiddetta “rinascenza federiciana” è un’arte di corte che non dimentica la continuità con l’antico, che per Federico rappresentava un interesse a 360 gradi, a partire dal collezionismo personale di opere antiche fino al loro reimpiego e all’utilizzo di un lessico classico.
Una caratteristica principale della produzione federiciana è il suo laicismo: abbiamo molti documenti che attestano la committenza del sovrano di castra e domus, ovvero di edilizia residenziale e castellare, ma non ci sono tracce, se non ipotesi per la Cattedrale di Cosenza o la Collegiata di Foggia, di un interesse diretto di Federico agli edifici religiosi. Emblema di questo discostamento dalla religione è anche il fatto che, mentre per gli imperatori carolingi e ottoniani il termine di paragone era stato Costantino, primo imperatore cristiano, Federico si rifaceva ad Augusto, tanto che le stesse monete emesse dal sovrano, chiamate “augustali”, riproducevano l’aquila romana, assunta a simbolo della casa Sveva.
Sono molteplici i castelli che Federico II fa costruire o ristrutturare, soprattutto nel sud Italia, tra area pugliese e Sicilia. Queste costruzioni che sovrastavano il territorio circostante, oltre ad ospitare quella che era la corte dell’imperatore, erano la rappresentazione della presenza figurativa dell’imperatore in sua assenza.
Architettonicamente c’è una grande varietà nella costruzione. Quando i castelli venivano costruiti ex novo, i modelli spaziavano dall’Oriente bizantino e islamico (strutture che Federico aveva potuto vedere nei suoi viaggi in Terra Santa durante le Crociate) fino ad elementi che caratterizzavano le strutture anglo-normanne.
Solitamente, i castelli presentavano una pianta quadrilatera organizzata su una corte centrale aperta, intorno cui si dispongono le ali del castello con forme più o meno regolari, con massicci torrioni, i donjons, che rendevano chiara la funzione militare degli edifici.