Banksy a RomaAperta lo scorso 9 settembre, la mostra presso il Chiostro del Bramante è dedicata a Banksy, l’artista che ha colorato i messaggi sui muri delle città di mezzo mondo. Il finissage è previsto per l’11 aprile prossimo. Nell’evento, previsto originariamente per il marzo scorso ma rimandato a causa della pandemia che ha colpito anche il nostro Paese, si vuole presentare una rassegna molto ricca dell’artista sconosciuto, attraverso 90 opere tra bozzetti, prove di stampa, progetti, libri e copertine di dischi.
“Immagina una città dove i graffiti non siano illegali, una città dove ognuno possa disegnare dovunque gli vada. Dove ogni strada sia inondata da milioni di colori e piccole frasi. Dove non sia mai noioso aspettare alla fermata dell’autobus. Una città che somigli a una festa dove tutti sono invitati, non solo gli agenti immobiliari o i baroni delle grandi aziende. Immagina una città così e smettila di appoggiarti al muro – è fresco” (Banksy – “Wall and Piece”, 2012).
In effetti alla carenza di informazioni personali, si sa solo che è nato a Bristol, l’artista sopperisce con la ricchezza dei messaggi di cui è intrisa ogni sua opera. Coglie, infatti, momenti ed eventi che hanno risonanza mondiale per rappresentarli con ironia, tenerezza, drammaticità, umorismo, solidarietà, rabbia… La tecnica preferita è quella dello stencil ma non disdegna olio, acrilico, spray, stampe e sculture. Sicuramente le opere che hanno maggior visibilità sono quelle realizzate sui muri delle città più importanti al mondo e sui temi più scottanti, come l’inquinamento, la guerra, il disagio sociale.