Michelangelo Merisi, per noi tutti ,Caravaggio, è stato uno tra i più celebri pittori italiani del ‘ 600 e di tutti i tempi, un artista irrequieto quanto geniale. Bruno Cagnoli ,attualmente ricercatore presso l’ Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia di Bologna , come vero amante dell’ artista, nel libro “La geometria nei capolavori di Caravaggio “mostra come dopo un attento esame, gli elementi più espressivi ,cioè i volti e le mani ,siano disposti lungo circonferenze e linee rette, utilizzando veri e propri schemi geometrici per creare punti focali sulla tela. Non è possibile capire ,interpretare questi dipinti senza trovare gli schemi geometrici ,in base ai quali le loro composizioni sono state ideate. Ovviamente si tratta di una geometria semplice che faceva parte del bagaglio culturale dell’ epoca. L’ amore per l ‘ arte e la cultura di Cagnoli ha origine nei viaggi che faceva da bambino con i genitori, che gli hanno insegnato che esse sono parte integrante della nostra identità personale e nazionale. Il suo rapporto con Caravaggio si è trasformato nel tempo, tutto comincia visitando i Musei Vaticani, dove resta letteralmente stregato dalla celeberrima “Deposizione” e nota le mani delle Marie disposte lungo una curva ,un arco di cerchio, che dirigono lo spettatore al volto di Cristo, centro focale principale del quadro. La geometria , come ha detto Dario Fo, è genialmente utilizzata per rappresentare il divenire di un moto ,legato ad una progressione di slancio gestuale. E’ proprio tutto questo ad averlo terribilmente affascinato. Tra i suoi progetti, c’è una nuova sfida all’ orizzonte : studiare ed occuparsi del periodo italiano di “El Greco”, che è fra i territori artistici più inesplorati e fraintesi.