L’idea è semplice: viviamo in un mondo sempre più globalizzato, dove gli effetti delle nostre azioni si moltiplicano in modo spesso impensabile, e si ripercuotono con esiti di interdipendenza talvolta sconosciuti, e subiamo, talvolta inconsapevolmente, i danni che stiamo arrecando all’ecosistema, perché, quindi, non offrire una visione del mondo, in tempo reale, che permetta il monitoraggio della qualità dell’aria e la circolazione degli agenti inquinanti?
Il sito si chiama AirVisual Earth e permette di osservare i venti e la distribuzione delle polveri ultrasottili, su una mappa mondiale tridimensionale.
Il progetto internazionale è stato portato a termine dai ricercatori guidati da Yann Boquillod e consiste in un algoritmo che elabora i dati ufficiali, provenienti dalle centraline di rilevazione dell’inquinamento dei vari Stati, con dati provenienti da satelliti e circa 8.000 stazioni di rilevamento terrestre, distribuite in circa 6.000 città nel mondo, comunicati dalla “AirVisual community contributors”, cui tutti possiamo aderire, consentendo l’installazione di una centralina domestica, anche nelle nostre abitazioni, onde rendere più permeabile e capillare la rilevazione.
I dati vengono poi resi sotto forma di mappa tridimensionale che evidenzia la qualità dell’aria, per effetto del clima e del particolato atmosferico, al momento limitatamente alle polveri ultrasottili PM2.5 e non altri fattori inquinanti. Dove PM2.5 sta per particolato e il numero si riferisce al diametro in micron, quindi sottili, sono causate per lo più dalle emissioni del traffico, dell’industria, degli impianti di riscaldamento, dall’organizzazione intensiva di attività agricole e di allevamento. Una volta respirate raggiungono facilmente gli alveoli polmonari, e sono state dimostrate strette correlazioni tra inquinamento e diverse malattie cardio vascolari e respiratorie. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente sono quasi 500.000 i decessi correlati all’esposizione degli inquinanti, a livello comunitario, 1 su 6 è italiano. In Cina, per effetto della forte accelerazione dell’industrializzazione, sono stimati circa 1,6 milioni. Purtroppo la percezione dei pericoli dovuti alle polveri sottili e inquinanti come ozono, biossido di zolfo, mercurio, piombo è ancora molto scarsa, eppure basterebbe notare empiricamente la vertiginosa ascesa del numero di allergie e di come il lockdown abbia permesso una qualità migliore dell’aria, della luce e il risveglio diffuso della natura.
Questo sito ha l’indubbio merito di farci aprire gli occhi, vedendo come siamo parte di un respiro unico del nostro pianeta. Tramite una App permette la previsione fino a 3 giorni della qualità dell’aria della zona di interesse.
Così, d’ora in poi, non consulteremo solo il meteo, ma ci chiederemo: che aria che fa?