La Commissione Antimafia chiede alle istituzioni di sostenersi a vicenda: “Continuate a cercare l’opera”
Nell’ambito delle indagini disposte dalla Commissione sulla “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, dipinta da Caravaggio nel 1609 e rubata dall’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo di Palermo nell’ottobre 1969, è stato ascoltato anche il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, tirato in ballo da Grado e considerato “figura determinante”. Mannoia, sentito dalla Commissione, ha dichiarato: “Nel ’69, prima di entrare ufficialmente in Cosa Nostra – disse – facevo le rapine ai rappresentanti di gioielli, ma non partecipai al furto dell’opera perché quella sera ero con una ragazza. Ero presente, invece, il giorno dopo il furto e mi ricordo che questo quadro era arrotolato (in un primo momento Madonia aveva dichiarato di aver bruciato il quadro, ma poi ritrattò, ndr)”. Le dichiarazioni di Mannoia portarono le forze dell’ordine in una delle proprietà della famiglia Marchese, ma senza alcun esito. «Che questo quadro stia ancora buttato chissà dove io non lo so… – ha detto Francesco Marino Mannoia in Commissione Antimafia – Poi si sentono dire tutte queste cose…Tutte queste leggende metropolitane che il quadro veniva esposto dalla commissione di Cosa nostra nei meeting… Tutte queste buffonate. Non esistono queste cose ! Cosa nostra è una delle organizzazioni più serie che esistano sul pianeta!”. Alle parole di Mannino, negli anni successivi, si unirono quelle di Vincenzo La Piana; Fabio Manno e Gaspare Spatuzza. Quest’ultimo aveva parlato di un deterioramento, a opera dei roditori, della tela “nascosta in una porcilaia”. Negli anni le versioni diverse e contrastanti si sono unite a dichiarazioni univoche e puntuali che hanno permesso alla Commissione di portare avanti la teoria che la Natività non è stata distrutta e a fare dell’opera “un simbolo della dicotomia tra Stato e mafia, metafora della lotta tra il Bene e il Male, che si combatte anche con il valore morale dell’arte e della cultura”.
La Commissione ha pertanto deliberato la trasmissione di tutti gli atti di indagine compiuti, con l’imprescindibile contributo del Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo, competente per le indagini. “Le ricerche della Natività – si legge nella relazione della Commissione Antimafia – dovranno proseguire tenacemente con il sostegno di tutte le Istituzioni, anche attraverso una forte cooperazione giudiziaria e intergovernativa a livello internazionale, per arrivare auspicabilmente un giorno a ritrovarla e restituirla, finalmente, alla Chiesa e alla Città di Palermo, alla Nazione italiana e all’intero mondo della cultura”. 3- FINE