Si è chiusa a New York nei giorni passati a cura della casa d’aste Christie quella che si considera la maggior vendita di beni artistici di un solo proprietario mai apparsa sul mercato dell’arte. Nei tre giorni delle aste il successo è stato tale che tutti i lotti in offerta hanno trovato l’acquirente: si sono incassati oltre ottocento trentadue milioni di dollari, un po’ meno in Euro, cifra incredibile per un solo proprietario, pari ad una fetta di manovra finanziaria dello Stato. Secondo quanto informa la casa d’aste gli undici giorni dedicati alla esposizione degli oggetti sono stati visitati da settantacinquemila visitatori, da tutto il mondo, una cifra enorme. La parte del leone delle vendite è stata delle 44 opere in gran parte impressioniste che hanno totalizzato circa 640 milioni di dollari, una media dunque di circa sedici milioni di dollari per quadro: opere di Manet, di Monet, di Gauguin, di Seurat, di Matisse, di Pissarro, una anche di Morandi, e di altri. La palma del quadro più costoso è andata alla ‘Ragazza col cestino di fiori’ ‘Fillette à la corbeille fleurie’ che compresi i diritti d’asta, è stata aggiudicata, dopo aspra tenzone, al fortunato compratore per 115 milioni di dollari. Il quadro, che qui mostriamo come si presentava nell’abitazione dei proprietari attuali, è opera di Picasso del cosiddetto periodo rosa del 1905, quando ha circa ventiquattro anni: ha appena lasciato alle spalle il cosiddetto periodo blu, quello della fame, della indigenza, della disperazione ma altresì del coraggio indomito e della grande fiducia in sé stesso. Appena realizzato, l’artista vendette il quadro ad un piccolo commerciante da poco in attività per pochi soldi,il necessario per sopravvivere per una settimana: a dispetto del modestissimo ricavo, il quadro invero rappresentò una impagabile fortuna poiché pochi giorni dopo fu acquistato -per l’equivalente si dice, di 35 dollari- da due fratelli americani di ricca dinastia ebrea californiana, Gertrude e Leo Stein, i quali successivamente non solo comprarono altre opere ma soprattutto si appassionarono al giovane artista, lo promossero e lo seguirono e gli furono vicini per molti anni, soprattutto Gertrude. E’ tutta una storia molto bella e affascinante quella di Gertrude Stein e del fratello e dei loro rapporti con Picasso e con Matisse e con l’arte, suscettibile di arricchire ed elevare chi ne viene a conoscenza. Il libro “MODELLE E MODELLI CIOCIARI A ROMA, PARIGI, LONDRA 1800-1900” può essere d’aiuto, nel mondo inimmaginabile dell’arte. Il quadro in questione ‘La ragazza col cestino di fiori’ ha anche esso tutta una vicenda, a partire dalla ragazza che all’epoca non solamente vendeva fiori la sera a Montmartre davanti al Moulin Rouge, al Boulevard de Clichy, a pochi metri dal ristorante dove qualche anno prima esercitava il ristorante ‘Le Tambourin’ della modella ciociara Agostina ma che altresì, dopo la vendita dei fiori, esercitava anche la professione di venditrice…di amore. Questo quadro per il quale ci si può divertire ad impiegare tutti gli aggettivi che si desiderano, rimase presso Gertrude Stein fino alla sua morte nel 1946 per poi passare agli eredi che nel 1968 misero in vendita tutte le opere avute: in questo momento sopravviene il proprietario della favolosa vendita di cui stiamo scrivendo, David Rockfeller con la moglie Peggy, il cui solo nome rievoca la dinastia considerata la più facoltosa al mondo: la Standard Oil poi Esso e la Chase Manhattan Bank e chissà quanto altro, sono loro proprietà. Una linea guida esistenziale di condotta trasmessa agli eredi fino ad oggi, dal fondatore della dinastia, cristiano protestante calvinista, era: ‘i soldi vengono da Dio’ e perciò il dare e aiutare era, ed è, una vera e propria filosofia, oltre che un imperativo divino: massima è dunque l’attenzione ad opere filantropiche, umanitarie, artistiche, da sempre da parte dei Rockfeller: gran parte dei profitti aziendali vengono sistematicamente devoluti a tali opere: anche la totalità degli incassi della vendita in oggetto è a favore di associazioni umanitarie e culturali. La lista del mecenatismo è interminabile: nella sola Francia ricordiamo il restauro dell’immensa reggia di Versailles, della Reggia di Fontainebleau, della Cattedrale di Reims dopo la prima guerra mondiale e la costruzione della casa degli Stati Uniti nella città universitaria parigina. A New York basti ricordare la costruzione e la istituzione del Metropolitan Museum.
Il secondo quadro che si ammira sull’altra parete dell’appartamento newyorkese abitato da David e Peggy Rockfeller nella immagine illustrata, è un’altra opera che pure ha registrato un’aggiudicazione da capogiro, oltre ottantamilioni di dollari. Si tratta di ‘Odalisca con le magnolie’, del 1923, di Matisse, che ha anche un significato storico particolare: il soggetto della ‘odalisca’ e di quegli abiti vaporosi e multicolori -negli anni a venire saranno ancora più numerosi e vistosi- risale alle esperienze e innovazioni stilistiche e artistiche maturate tre-quattro anni prima a contatto con la modella ciociara Loreta che posò davanti a lui per circa otto mesi e fu soggetto di almeno cinquanta dipinti: è in questo periodo che l’artista iniziò a conoscere e a curare tali soggetti. Un altro quadro di Matisse pure venduto nella medesima seduta d’asta, è una veduta di Collioure, villaggio di pescatori sul Mediterraneo, a contatto coi Pirenei, che l’artista realizzò nell’estate del 1906 mentre era in vacanza con la famiglia: era al suo servizio come modella Rosa, anche lei ciociara di un paesino della Valcomino, alla quale l’artista ha dedicato decine di opere.