Dal 24 al 31 gennaio la Capitale ha reso omaggio con una mostra fotografica a Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1986. Scomparsa 7 anni fa all’età di 103 anni, è stata una delle più grandi scienziate del XX secolo e figura di riferimento per molte donne. In oltre 40 scatti, il fotografo Maurizio Riccardi, curatore della mostra, ha saputo mostrare la professoressa nella sua vita quotidiana fatta tanto di semplicità quanto di successi, allo stesso modo: nella sua casa e tra i suoi ricordi, durante i numerosi eventi organizzati per festeggiare il traguardo dei suoi 100 anni, fino alle foto proiettate sul Colosseo il 31 dicembre del 2012, il giorno dopo la sua scomparsa.
Ad ammirare i ritratti presentati allo Spazio5, emerge il racconto di una vita densa e piena, fatta di ricerca, di studio, di volontà di essere d’aiuto agli altri e, soprattutto, una donna tenace che seppure mangiava poco e dormiva poche ore a notte, svegliandosi molto presto la mattina, aveva un’energia che sapeva far trasparire dagli occhi chiari e sempre attenti a scoprire il mondo e le persone. In particolare Riccardi, classe 1960, direttore dell’Agenzia di documentazione fotografica Agr, ricorda la sua capacità di ascolto e l’insofferenza per i troppi complimenti che ostacolavano e toglievano spazio al dialogo, specie con i più giovani per i quali Montalcini voleva essere mentore e riferimento, per stimolare a credere nelle proprie potenzialità, quelle della mente e, di più, quelle umane, del cuore. Nota la sua frase: “Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore. Ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi”.
C’è sicuramente una foto che colpisce tra le tante esposte nella sede dell’Istituto Quinta Dimensione che si propone alle aziende, al mondo dell’arte e della comunicazione mettendo a disposizione competenza, esperienza e professionalità; il volto della prima donna ammessa all’Accademia Pontificia si riflette in uno specchio dalla cornice dorata della sua casa. In primo piano, a stagliarsi netta sul profilo che sembra fare da sottofondo, la mano caparbiamente aggrappata al bordo del divano rivestito di un tessuto neutro. Pare giungere dalla luce tenue della foto quella constatazione che Montalcini fece analizzando il suo procedere negli anni, con forza, senza cedimenti: “Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo, sono la mente.” Quasi un monito che ha rimbalzato tra le pareti della originale location, uno spazio storico dove trovano posto eventi raffinati, incontri di lavoro, vernissage, presentazioni che possono godere di un’atmosfera unica. Spazio5 è soprattutto luogo di incontro dove anche i meeting di lavoro possono fondersi al linguaggio dell’arte. L’Istituto Quinta Dimensione, infatti, è un’associazione senza scopo di lucro, che dà spazio a fotografi, artisti e scrittori fornendo loro la possibilità di presentare i propri lavori nel centro di Roma a costi contenuti.