Da Sant’Ivo alla Sapienza a Santa Maria Sopra Minerva, dal Borromini al Bernini i cantieri di restauro e il consolidamento di monumenti e chiese sono ripartiti. La Soprintendenza Speciale di Roma guidata da Daniela Porro, ha ravviato i cantieri sospesi a marzo scorso durante il lockdown dettato dall’emergenza da Coronavirus. Nella chiesa di Sant’Agostino in Campo Marzio è ripartito il restauro delle volte della navata centrale e della controfacciata. Le origini della Basilica di Sant’Agostino risalgono alla fine del XIV secolo quando l’Ordine Monastico degli Agostiniani decise di costruire una chiesa da dedicare al loro Santo fondatore, Agostino, Vescovo di Ippona. La chiesa vanta al proprio interno una serie di inestimabili capolavori, firmati da artisti illustri quali Raffaello, Caravaggio, Bernini, Guercino e Lanfranco. E probabilmente l’opera più straordinaria presente nella chiesa, insieme alla Madonna dei Pellegrini, è infatti il “Il Profeta Isaia” di Raffaello. Il Cardinale lussemburghese Johan Goritz, importante e raffinato umanista nel 1512 chiamò per la realizzazione del suo altare due artisti molto apprezzati: Raffaello Sanzio e Andrea Sansovino. Al primo, che da poco aveva terminato gli affreschi della Stanza della Segnatura in Vaticano, affidò l’esecuzione del “Profeta Isaia”, allo scultore invece, un gruppo marmoreo raffigurante” Maria con il Bambino Gesù e sua Madre Anna”. Ma nella chiesa di Sant’Agostino c’è anche la firma di un altro protagonista della storia dell’arte: Gian Lorenzo Bernini. Sua, infatti, è la progettazione dell’altare maggiore e della cappella di Sant’Anna, quella immediatamente successiva alla cappella dove si trova la celebre tela di Caravaggio. Nella chiesa di Santa Maria Maddalena è stata messa in sicurezza l’interno della cupola, la facciata, le statue, gli apparati lignei e la cantoria. La Maddalena, chiesa del tardo Barocco con una facciata Rococò costruita dall’architetto Giuseppe Sardi nel 1735 è situata vicino al Pantheon. Fu rinnovata progressivamente dagli architetti Giacomo della Porta, Carlo Maderno e Francesco Paparelli. Giovanni Antonio De Rossi è l’autore della decorazione architettonica dell’atrio e del cortile anteriore. Ricordiamo il bellissimo altare dell’architetto Giuseppe Valadier nella III cappella sul lato sud della chiesa. Seguono i lavori di restauro della chiesa di Santa Maria Sopra Minerva con la messa in sicurezza del transetto dove sono conservate: la statua di Michelangelo raffigurante “Cristo Risorto”, la cappella Carafa dipinta da Filippino Lippi, le tombe di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia e dello stesso Beato Angelico. L’importante intervento di restauro finanziato dal fondo Edifici Culto interessa anche tutti gli interni della Basilica comprese le decorazioni architettoniche e i dipinti murali. Ancora Il complesso e ardito intervento di restauro “Grandi Tele” della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri è un operazione non semplice vista la grandezza delle opere. Infatti ricordiamo il restauro delle importanti rappresentazioni pittoriche, opere dei più celebri artisti del 500, del 600 e del 700: “la Predica di San Girolamo” di Girolamo Muziano, artista elegante e sontuoso della fine del 500, “la Caduta di Simon Mago” di Pierre Charles Tremolieres (1703-1739), “la Crocifissione di San Pietro” di Niccolò Ricciolini (1687-1772), “la Resurrezione di Tabita” di Emanuele Alfani, “la Caduta di Simon Mago” di Pompeo Batoni (1708-1787) e “la Messa di San Basilio” di Pierre Subleyras (1699-1749). La bellissima Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, la Certosa di Roma, sorge sui resti delle monumentali Terme di Diocleziano. Il progetto di trasformazione del complesso in chiesa si deve a Michelangelo, il quale si limitò ad un restauro “conservativo”: il Tepidarium. L’architetto Luigi Vanvitelli nel 1750 dopo precedenti interventi realizzò l’interno attuale con la costruzione della facciata che nel 1911 fu rimossa per lasciare a vista la nicchia in laterizio del Calidarium delle Terme, come ancora oggi è possibile vedere. Anche i lavori di consolidamento e di restauro del campanile di Francesco Borromini della chiesa di Sant’Andrea delle Fratte sono ripartiti. Sant’Andrea delle Fratte è una Basilica romana situata nel rione Colonna. Dal 1653 al 1667, Francesco Borromini aggiunse una cupola e un sorprendente campanile, sormontato da una scultura del Dio Giano. La chiesa conserva anche in particolare nell’abside due Angeli con simboli della passione in marmo scolpiti da Gian Lorenzo Bernini che furono chiesti da Papa Clemente IX per adornare il ponte Sant’Angelo. Ma erano troppo raffinati per essere fuori, quindi furono lasciati all’artista, i cui eredi li donarono alla chiesa. Sul ponte sono state installate copie. Poi ancora la messa in sicurezza dell’Acquedotto Claudio a Santa Croce in Gerusalemme. L’Acquedotto fu iniziato da Caligola nel 38 d. c. e terminato da Claudio nel 52 d. c.. L’acqua proviene dal XXXVIII miglio della “via Sublacense”, tra Marano Equo e Arsoli, in prossimità delle sorgenti dell’Aqua Marcia. L’acquedotto, con un percorso totale di circa 68 km, 15 dei quali a cielo aperto, dopo aver viaggiato in un canale sotterraneo, usciva all’aperto al VII miglio della “via Latina”, nell’odierna zona delle Capannelle e passava nella grande “piscina limaria”. L’Acquedotto continuava il suo percorso fino ad entrare in città alla “ Spem Veterem” con il doppio arco monumentale noto come Porta Maggiore. Il ramo secondario più importante era sicuramente quello costruito da Nerone: l’Acquedotto Neroniano, realizzato su arcate, si dirigeva verso il Celio, seguendo il percorso dell’Aqua Appia e fu realizzato per alimentare il Ninfeo ed il lago della grandiosa reggia neroniana, la Domus Aurea. Sono ripartiti da maggio anche gli interventi a Palazzo della Sapienza, su corso Rinascimento, nel settore degli uffici del Senato della Repubblica, con il rifacimento del tetto. Ripresi anche i lavori di verifica sismica e miglioramento strutturale del Palazzo della Sapienza nel settore est su via del Teatro Valle, che interessano la Sala Alessandrina, l’Archivio di Stato di Roma e la chiesa di Sant’Ivo, che corrisponde all’area più antica dello Studium Urbis. Nella costruzione della chiesa Barocca di Sant’Ivo alla Sapienza la straordinaria abilità di Francesco Borromini sfida più che mai a livello architettonico la forza di gravità: aggroviglia i marmi e le pietre, fino a raggiungere l’infinito, in spinte eteree ed eterne. Con questi primi lavori, come voluto dalla Soprintendenza Speciale di Roma e dal Ministro Dario Franceschini sono ripartiti importanti interventi di restauro per la conservazione delle opere d’arte. Sono diversi i cantieri citati nelle chiese, nei siti archeologici e nei luoghi della cultura in cui sono riprese le attività. Il patrimonio culturale di Roma, nella sua unicità e splendore, merita infatti di una cura attenta e sempre costante.
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di
Arch. Raffaella Ciofani
27 Giugno 2020