Dal 25 luglio all’8 novembre 2020, il Louisiana Museum di Humlæbek (il museo d’arte più visitato della Danimarca, situato a circa 35 chilometri dalla capitale) ospita la mostra Fantastic Women – Surreal Worlds from Meret Oppenheim to Frida Khalo, la prima, grande retrospettiva dedicata alle artiste surrealiste, organizzata dalla Schirn Kunsthalle di Francoforte, in collaborazione con il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk e con il contributo della Fondazione e Collezione C.L. David e della Fondazione Aage og Johanne Louis-Hansen
Sorto a Parigi, intorno alla figura del poeta e critico André Breton, nella prima metà degli anni ’20 e ufficialmente debuttato con la pubblicazione del Manifesto, nel 1924, il Surrealismo è stata l’ultima delle cosiddette “Avanguardie storiche”, punto di arrivo di tutte le esperienze precedenti e, in particolare, di quella dadaista, e, insieme, punto di partenza per un viaggio alla ricerca di una realtà, individuale e collettiva, alternativa rispetto a quella devastata dalla Grande Guerra. Ispirati, in parte, anche dalle recenti teorie freudiane sul funzionamento della psiche umana (L’interpretazione dei sogni fu pubblicato per la prima volta, in lingua tedesca, nel 1899), i surrealisti hanno impostato il loro lavoro sull’automatismo psichico, ovvero il trasferimento diretto, non mediato dalla ragione, nelle varie forme espressive (letteratura, pittura, scultura, fotografia, cinema e performance), delle immagini e delle idee, liberamente associate dall’inconscio, sperimentando e contaminando fra loro linguaggi, tecniche e motivi diversi, con esiti sorprendenti e originali.
Quali protagonisti assoluti del movimento si è soliti indicare uomini brillanti e carismatici come Max Ernst, Joan Miró, René Magritte, Salvador Dalí, trascurando, a torto, il ruolo attivo giocato dalle sue numerose interpreti femminili, ignorate del tutto o, tutt’al più, relegate alla funzione passiva di compagne, amanti, muse o modelle dei ben più noti talenti maschili. A questo spiacevole inconveniente cerca di porre rimedio la mostra danese, curata da Kirsten Degel, volta a ricostruire e valorizzare i differenti percorsi creativi di 34 artiste europee, statunitensi e messicane, tra cui quelli di Frida Kahlo, Dora Maar, Loiuse Bourgeois, Meret Oppenheim e Leonora Carrington. La rassegna segue l’evoluzione del Surrealismo “femminile” dai primi anni ’30, ovvero, dalle prime significative e consapevoli presenze di donne nel contesto del gruppo parigino, fino al 1969, anno in cui esso si sciolse definitivamente. Infatti, la “rivoluzione” surrealista, che si tende a considerare conclusa entro la fine del secondo conflitto mondiale, conobbe, nel secondo dopoguerra, un nuovo slancio grazie all’attività di artiste che, più giovani dei loro colleghi uomini, proprio in quegli anni giungevano alla loro piena maturazione espressiva.
L’allestimento, che include circa 260 opere, pone in particolare rilievo l’originalità di ciascuna delle “donne fantastiche” nel rielaborare le tematiche surrealiste per eccellenza – l’erotismo, quale infinita possibilità di metamorfosi e palingenesi; la libertà dell’individuo dai limiti imposti dalla società e dalla cultura; il sogno e la follia, uniche vie verso il superamento della realtà oggettiva. Fare arte era per loro un’occasione non soltanto per riflettere sul rapporto fra la vita e la morte e per evidenziare il ruolo sociale dell’arte, ma anche per prendere coscienza della propria identità sessuale e di genere ed esprimere le proprie opinioni ed esigenze al riguardo. Alla ricerca di nuovi spazi, valicarono i confini della consuetudine e della rispettabilità, con atteggiamenti ribelli e provocatori, travestimenti bizzarri o androgini, opere dalla forte carica polemica, in cui trionfano figure dai tratti incerti, ibride e sfuggenti, enigmatiche, irresistibilmente demoniache. Il risultato è un percorso nel quale ogni contributo viene presentato nella sua autonomia di linguaggio e nel contempo in relazione al più vasto vocabolario surrealista di cui è parte integrante e affatto trascurabile.
In mostra, opere di: Eileen Agar, Lola Álvarez Bravo, Rachel Baes, Louise Bourgeois, Emmy Bridgwater, Claude Cahun, Leonora Carrington, Ithell Colquhoun, Maya Deren, Germaine Dulac, Nusch Éluard, Leonor Fini, Jane Graverol, Valentine Hugo, Frida Kahlo, Rita Kernn-Larsen, Greta Knutson, Jacqueline Lamba, Sheila Legge, Dora Maar, Emila Medková, Lee Miller, Suzanne Muzard, Meret Oppenheim, Valentine Penrose, Alice Rahon, Edith Rimmington, Kay Sage, Sophie Taeuber-Arp, Jeannette Tanguy, Dorothea Tanning, Elsa Thoresen, Bridget Tichenor, Toyen, Remedios Varo, Unica Zürn.
Fantastic Women – Surreal Worlds from Meret Oppenheim to Frida Khalo
(25 luglio – 8 novembre 2020)
Gl. Strandvej 13
Humlæbek
Martedì – Venerdì 11.00 – 22.00
Sabato – Domenica 11.00 – 18.00
Lunedì chiuso
www.louisiana.dk