Qualche giorno fa era la giornata della violenza contro le donne. Una giornata che dovrebbe esser ricordata ogni giorno dell’anno. Relazioni sentimentali difficili, storie di abusi e “schiavitù” domestica non danno certo lustro ai molti squilibrati atteggiamenti maschili. A volte la mancanza di un’autonomia reddituale contribuisce a forme di violenza. Quando la donna è costretta a sottostare per paura di rimanere in mezzo ad una strada, non è facile. In questo periodo si sta lavorando sulla legge di Bilancio per la riforma delle pensioni. Si discute anche della discriminazione sul lavoro verso le donne, madri o meno. Cercare di non penalizzare ancora le donne. Le differenze di genere continuano a pesare sulle donne, sia durante la fase lavorativa, che per accedere alla pensione. Va riconosciuto il lavoro di cura domestico, degli eventuali figli. L’assegnazione di ruoli multipli grava sul femminile, concepiti come scontati, quali moglie, madre, amante, donna delle pulizie, cuoca e pure lavoratrice all’esterno del nucleo familiare. Il multitasking alle donne fa un baffo! Bisogna lavorare per risolvere gli stereotipi di genere e andare contro ogni forma di sessismo. Rieducare al rispetto, alla collaborazione, al riconoscimento e alla stima, per prima cosa tra le donne stesse e poi nella relazione con il maschile. La famiglia educa o dovrebbe educare al rispetto, all’amore, alla condivisione, ma spesso così non accade. Perché ci dovremmo stupire di alcuni atteggiamenti? Si parte dal microcosmo per arrivare al macrocosmo, dalla piccola realtà familiare a quella della nostra comunità e ci vuole un po’ d’impegno.
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di
Silvia Cestra
30 Novembre 2021