Si trova a “Il Margutta” fino al 27 maggio l’ultima mostra di Emilio Leofreddi ,l’eclettico artista romano molto apprezzato per il modo di raccontare tematiche sociali scottanti con leggerezza e poesia.
Nasce,vive e lavora a Roma Emilio e ad inizio anni ’90 progetta le sue prime installazioni con video e performance impegnate su tematiche politiche e sociali. Nel 1999 fonda a Roma, insieme a Ivan Barlafante, Claudio di Carlo e Andrea Orsini, lo studio d’arte collettivo Ice Badile Studio; sempre nel 1999 espone la sua personale “Human being” al M.O.C.A. (Museum of Contemporary Art) di Washington D.C. (USA). Nel 2001 e nel 2003 espone anche a Bayreuth (Germania) e a Oxford (Inghilterra).
Nel 2004 inizia a lavorare sul viaggio come opera d’arte e sul diario di viaggio da realizzare su tappeti tibetani e tende indiane. Prende forma il progetto “Dreams” che lo riporterà, dopo anni, a rivivere in India per un anno, per la realizzazione delle opere. Nel 2016 realizza il logo ed il manifesto per la città di Aarhus (Danimarca) Città Europea della Cultura 2017. Numerose le mostre personali e collettive che lo hanno portato a esporre in Italia e all’estero, tra Inghilterra, Stati Uniti, Germania, India e Cina. Alcune sue opere video hanno partecipato a festival di cinema e rassegne di videoarte. Il suo lavoro è stato presentato all’Accademia delle Belle Arti di Milano, Firenze e Roma e le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private sia nazionali che internazionali. I video Contact (1992), contro la pena di morte, e Im – Media (1994), sulla pubblicità, sono stati acquisiti dall’Archivio Video del Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Il suo lavoro artistico si caratterizza per la voglia di affrontare tematiche ricorrenti con particolare impegno per quelli sociali e ambientali. E lo fa con ironia e leggerezza perché il sorriso e la semplicità sono i mezzi più potenti per denunciare. Il linguaggio che utilizza è fatto di segni,immagini e colori. L’artista combina e pratica tecniche artistiche diverse, tutte fortemente condizionate dalla sua esperienza nel mondo dei media: pittura, fotografia, collage, video, performance. Parte dal collage,una tecnica antica, legata alla cultura del frammento, del ricordo,reinventata dalle avanguardie della pop art per esaltare oggetti e brandelli di vita quotidiana .
Oggi è con la mostra Do it Gioconda Do it ,ironica,emblematica e puntuale incitazione in omaggio alle donne. La Gioconda in fuga è un’icona su cui l’artista più volte ritorna, qui con il doppio significato di ridare la meritata libertà di circolazione all’arte, spesso assediata e ingabbiata da logiche di mercato, e come incitamento a perseguire ognuno la propria rivoluzione. Il titolo della mostra è quello dell’opera realizzata per l’occasione come omaggio all’8 marzo, e quindi alle
donne, con l’intelligente ambiguità di quel sorriso-icona che già prefigura le potenzialità di nuove partenze per un altrove pregno di linguaggi da esplorare. La mostra è ricca di opere che riguardano i percorsi e i progetti più belli e amati di Emilio, dai “Viaggi” al progetto “Dreams” fino ai suoi “Mondi a Colori”.
L’arte è l’espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice. (Albert Einstein)
Box informazioni:
www.emilioleofreddi.it