Erion Veliaj, nato a Tirana il 17 dicembre 1979, è l’attuale sindaco della capitale e della più grande città d’Albania. Crocevia di storia, cultura e modernità, Tirana è situata nel cuore della nazione, a breve distanza dalla costa adriatica, circondata da colline e montagne, nonché importante centro politico, economico e culturale del Paese. Fondata ufficialmente nel 1614, ha una storia che affonda le radici nell’antichità, dato che è stata abitata fin dall’età del ferro. Tuttavia è agli inizi del XX secolo che ha iniziato ad avere sempre più importanza nello scenario geopolitico regionale.
Oggi è in piena espansione, testimone di un notevole sviluppo finanziario e urbanistico. Dopo la caduta del regime comunista nel 1991, la capitale ha vissuto un mutamento radicale grazie al boom edilizio e al sorgere di nuovi fabbricati che hanno cambiato il suo skyline. Un mix di architettura ottomana, austro-ungarica e italiana, con influenze del realismo socialista e una fioritura di moderni strutture.
Nel 2025 sarà una delle due “Capitali mediterranee della cultura e del dialogo”, insieme ad Alessandria d’Egitto. Questo significativo riconoscimento, conferito dall’Unione per il Mediterraneo, arriva dall’impegno della città a promuovere il dialogo interculturale e i valori della tolleranza e del rispetto. Durante l’anno, Tirana e Alessandria ospiteranno una serie di eventi culturali tematici, oltreché educativi, rafforzando così la cooperazione tra i paesi della fascia Mediterranea e celebrando la loro identità condivisa.
Una comunità che ha saputo adattarsi ai cambiamenti con resilienza, nonostante le sfide. Durante la seconda guerra mondiale, Tirana fu un centro di resistenza contro le forze di occupazione italiane e tedesche. Successivamente, sotto il regime comunista di Enver Hoxha, subì una rapida urbanizzazione, con la costruzione di infrastrutture industriali e residenziali. Periodo che ha lasciato un’impronta rilevante sul tessuto urbano, senza tuttavia impedirle di rinnovarsi
Vibrante centro cultura, tra le figure artistiche di spicco, Altan Shabani gioca un ruolo importante nella scena artistica. Le sue opere, caratterizzate da un forte legame con la storia e la tradizione albanese, arricchiscono il patrimonio culturale di Tirana, contribuendo a rafforzarne la sua identità artistica.
Sotto la guida di Erion, la città ha vissuto una trasformazione profonda che l’ha portata ad emergere come un modello di sviluppo urbano sostenibile, con una crescente importanza sia a livello nazionale che internazionale. La leadership di Veliaj, iniziata nel 2015, è caratterizzata da una visione audace e innovativa, volta a migliorare la qualità della vita dei cittadini,
promuovere lo sviluppo economico e trasformare Tirana in un centro culturale e turistico di primo piano.
Prima di entrare in politica ha lavorato con diverse organizzazioni umanitarie internazionali in Kosovo, America Latina e Africa. Questa esperienza lo ha sensibilizzato ulteriormente in merito alle problematiche civiche e politiche, influenzando la sua futura carriera nelle istituzioni basata su contenuti importanti quali giustizia sociale, sostenibilità ambientale e inclusione.
Percorso politico che inizia nel 2003, quando prende parte al movimento civico “MJAFT!”, “Basta!”, nato come risposta alla crescente frustrazione dei giovani albanesi nei confronti delle discriminazioni. MJAFT! diventa rapidamente il punto di riferimento per il cambiamento e riesce ad ottenere grande visibilità grazie alle innovative campagne di sensibilizzazione e alle proteste pacifiche organizzate sotto la guida carismatica di Veliaj.
Nel 2008 fonda G99, partito che cerca di capitalizzare il successo di MJAFT, e nel 2013, si candida per le elezioni parlamentari nel distretto di Argirocastro dove si aggiudica un seggio in Parlamento. Successivamente viene nominato Ministro della Previdenza Sociale e della Gioventù nel governo del Premier Edi Rama. Durante il suo mandato implementa riforme radicali per le pensioni, i sussidi sociali e l’istruzione professionale.
Uno dei progetti più ambiziosi è la “Foresta Orbitale”; iniziativa che prevede la piantumazione di due milioni di alberi intorno alla città entro il 2030 e che ha l’obiettivo di creare una cintura verde che migliori la qualità dell’aria, fornisca nuovi spazi ricreativi e contribuisca alla biodiversità urbana. La Foresta Orbitale è stata accolta con entusiasmo dalla comunità locale e rappresenta un simbolo della determinazione di Veliaj a combattere i cambiamenti climatici e a promuovere uno sviluppo urbano sostenibile. Così come anche la ristrutturazione della Piazza Skanderbeg, trasformata in un’area pedonale circondata da spazi rigogliosi e fontane, oggi punto di riferimento, luogo di aggregazione e fulcro di eventi culturali e manifestazioni pubbliche. Dopo il riconoscimento ottenuto alla Biennale di Chicago, il prestigioso premio europeo per lo “Spazio Pubblico Urbano 2018” a Barcellona, e il secondo premio per l’Architettura Contemporanea 2019 assegnato dall’Unione Europea, Piazza “Skanderbeg” continua ad attirare l’attenzione dei professionisti internazionali di architettura come uno dei luoghi che ha subito una trasformazione straordinaria. Ma non solo… La Piramide, che con il suo rinnovamento dimostra come un edificio possa adattarsi a una “nuova era” mantenendo intatta la sua complessa storia. Anziché essere demolita inutilmente, la robusta struttura in cemento è stata riadattata secondo i principi dell’ “economia circolare”. Grandi pannelli di vetro su più livelli sostituiscono i vetri tra le travi di cemento, proteggendo l’interno dalla pioggia, ma al contempo mantenendolo aperto agli elementi naturali.
Altro – e non ultimo – passaggio chiave del programma del primo cittadino, è stato il miglioramento del trasporto pubblico, con l’acquisto di nuovi autobus e l’ottimizzazione delle linee esistenti per ridurre i tempi di attesa e migliorare la copertura del servizio. In questo contesto, l’Aeroporto Internazionale di Tirana ha giocato un ruolo fondamentale nello
sviluppo delle infrastrutture della città, migliorandone la capacità di accogliere un numero sempre più crescente di passeggeri e a supportare il progressivo flusso turistico e commerciale
Presto città “Capitale della Cultura Mediterranea per il 2025”, Tirana vivrà una grande opportunità, fatta di rinascita e desiderio di posizionarsi in un crocevia strategico all’interno del vecchio continente.
La metamorfosi sotto la guida di Erion Veliaj può essere meglio compresa se confrontata con il potenziamento urbano di altre capitali dei Balcani. Mentre molte città della regione hanno affrontato sfide simili in termini di rapida espansione, problemi infrastrutturali e disuguaglianze sociali, l’approccio adottato dal gruppo del Sindaco si distingue per una visione decisamente integrata e a lungo termine. Ad esempio, mentre metropoli come Belgrado e Sofia hanno anch’esse intrapreso progetti di riqualificazione e miglioramento delle infrastrutture, Tirana si è differenziata per il suo impegno nella sostenibilità ambientale e nella delicata materia della promozione delle politiche inclusive, oggi sempre più determinante per un futuro migliore!