Ernesto Abbona e l’importanza di saper comunicare e reinventare il mondo del vino

Parlare delle Cantine dei Marchesi di Barolo, vuol dire immergersi in uno dei territori maggiormente e storicamente vocati alla viticoltura ed enologia della nostra nazione. Vini che tutto il mondo ci invidia e che sono un esempio ed un punto d’arrivo per tanti produttori.

Alla guida delle Cantine dei Marchesi di Barolo troviamo Ernesto Abbona, Presidente ed Amministratore Delegato, che, dal 2017, ricopre anche la carica Presidente dell’Unione Italiana Vini.

Conseguita la laurea in Economia e Commercio a Torino, il dott. Abbona inizia giovanissimo a lavorare nell’azienda di famiglia, dove oltre 200 anni fa, nel palazzo prospiciente il Castello dei Marchesi Falletti, immerso nelle colline delle Langhe, nacque il vino che fu poi chiamato Barolo. Oggi l’impresa familiare gestisce circa 200 ettari di vigneto, vinificando i principali vitigni autoctoni delle Langhe, del Roero e del Monferrato ed esportando oltre il 60% del fatturato in 70 Paesi del mondo.

“Il mix di suoli che si alternano, anche in spazi molto ristretti, è la forza dell’Italia che, con la sua diversità, deve essere raccontata – spiega Ernesto Abbona, che poi aggiunge – Comunicare l’uniformità è più facile rispetto alla diversità: non basta uno slogan, occorre rappresentare il contesto, l’immagine, per creare il desiderio”.

Per quanto riguarda l’Unione Italiana Vini, il Presidente racconta che: “Questa è l’unica associazione che mette insieme quasi tutte le grandi cooperative e le grandi aziende italiane del settore, rappresentando in maniera completa il nostro Paese. Ognuno vede nell’altro uno stimolo per crescere ed un’ispirazione, in un’emulazione che non degenera in invidia. Se c’è un problema comune, lo si affronta insieme. Lo spirito che ci lega è quello di trovare sempre un minimo comune denominatore che alzi l’asticella, per creare un mondo del vino coeso. La competizione deve spingere a fare meglio, senza prevaricazione, ma con lealtà e che a vincere sia sempre il migliore”.

Come un bambino curioso, l’imprenditore deve essere un esploratore che deve fare e capire la sua strada, lavorando al meglio delle proprie possibilità ed imparando a sfruttare al massimo la situazione, in modo che gli imprevisti possano diventare opportunità.

“Se fino a ieri un nostro collega era considerato un maestro – afferma il presidente – quando cambia la situazione lascia spazio ad altri, reinventandosi. Il cambiamento è una sfida e quest’anno, ad esempio, siamo stati costretti ad usare nuovi strumenti per comunicare, cambiando il contesto di riferimento”.

Per quanto riguarda il prodotto vino, Ernesto Abbona lo esalta dicendo che alla bontà intrinseca del prodotto deve sempre fare da contraltare il giusto abbinamento a tavola, per esaltare i sapori dei cibi e mangiare meno, trasformando una necessità alimentare in un piacere continuo. Il presidente è una amante del Moscato, ottenuto da mosti parzialmente fermentati che conservano, dunque, una certa dolcezza; tuttavia, la miglior bevanda per dare tono, a suo avviso, è il Sangiovese, con i suoi acini piccoli e produzioni ridotte.

Il mondo del vino si è arricchito, negli ultimi anni, della presenza femminile, determinante, per Abbona, per trasformare il comparto, migliorandolo e rendendolo meno rude e duro.

L’Unione Italiana Vini è stata recentemente partner di Milano Wine Week: 9 giorni a tema e un nuovo format digitale per un evento internazionale di promozione e di rilancio del settore vitivinicolo, in tempo di pandemia. Incontri online e collegamenti live da un capo all’altro del mondo del vino hanno permesso di brindare con coraggio ed intraprendenza al futuro.

Il nostro Paese è ancora il primo produttore di vino al mondo, ma dobbiamo superare il problema enorme di dare la giusta visibilità internazionale a questo prodotto e grazie a questa e a numerose altre iniziative, promosse anche dall’Unione Italiana Vini, possiamo continuare a dire la nostra: Cin Cin!

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