“ERODIADE”, LO SPETTACOLO TEATRALE CON LA STRAORDINARIA FRANCESCA BENEDETTI.

Il 28 luglio alle ore 21,30, presso i suggestivi Giardini dell’Accademia Filarmonica a Roma, è andata in scena Francesca Benedetti in Erodiade, spettacolo di Giovanni Testori.

I Solisti del Teatro, infatti si sono da sempre caratterizzati come punto di riferimento per un pubblico variegato e differenziato, un luogo di incontro, una sorgente di idee.

Monologhi, commedie, sinfonie di parole e musica, ogni idioma, tutto per la realizzazione della qualità artistica come base centrale di ogni singola edizione.

Un cartellone innovativo con circa 40 spettacoli, colmo di operazioni artistiche, anteprime nazionali, rilevanti rappresentazioni dello scenario teatrale italiano: musica e teatro, arte e teatro, danza e teatro, classici e drammaturgia contemporanea.

I Solisti del Teatro, storico festival romano diretto da Carmen Pignataro per Teatro 91, è attuato in virtù del sostegno della Fondazione Claudio Nobis.

Il progetto i Solisti del Teatro, è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, e vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024, curato dal Dipartimento Attività Culturale ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Erodiade, attraverso una Francesca Benedetti che si identifica in lei come in una reincarnazione, rivive la tragedia del lento declino della vita e della bellezza e vede in Salomè non più una figlia ma una rivale, lasciando quel trono a quella posizione che avverte sfuggirle.

Il tutto all’interno di una scenografia che ti cattura a livello di percezione e di sensazione.

Francesca recita seduta su un trono rosso come il suo abito e ai suoi piedi è presente un catino pieno di sangue e la Testa di Giovanni Battista. L’immagine della testa del Battista si sdoppia e si specchia nello sfondo, rievocando dall’inconscio comune quello che appare un cuore pulsante.

Il personaggio di Erodiade, è insito più nella letteratura che nei Vangeli ed essendo in ogni caso interpretato, non c’è verità per Erodiade e quindi vi è Giovanni Testori che lo scrive nel 1969, e lo rielabora varie volte, anche dopo la sua conversione, facendone una crudele eroina della passione, per la quale compie un crimine feroce, senza avvertire e senza sentire alcuna vergogna né pentimento.

Francesca Benedetti ha riproposto il testo che Testori appunto sulla base del libro pubblicato nel 1969, aveva in parte riscritto nel 1983 per Adriana Innocenti.

Ogni cosa è finzione, tutto è realtà.

Malgrado i contenuti, le filosofie, le considerazioni che si nascondono in tale storia, in conclusione come scrive Valentina Mancini nel suo paper dal titolo Erodiade di Giovanni Testori, Tre versioni della stessa tragedia: “Erodiade, maschera in scena, paga lo scotto di aver osato troppo, e nel finale, lo scrittore le rammenta che è solo un personaggio, un burattino nelle mani di un fato crudele e già scritto. Se anche ha riconosciuto l’assenza di senso di vita, se ha saputo farsi eroica e divina nell’affrontare la caduta delle illusioni, purtuttavia deve affrontare l’ultima tragica beffa”.

Erodiade per Giovani Testori si fa corpo, metà Dio, metà donna che ritrova l’aspetto ambiguo e fluido della sua virilità.

Francesca Benedetti, musa dell’autore milanese, tratta la scrittura testoriana facendosi carne e sangue e imergendosi in un flusso verbale senza precedenti per ridare agli spettatori il mito ribaltato di un personaggio problematico e trasgressivo come Erodiade, che adesso si fa vittima più che carnefice.

Erodiade, madre di Salomè, abbandonò il suo primo marito diventando regina convivendo con Erode Antipa, suo fratello. Un fatto non permesso secondo le leggi ebraiche. Di tale ignominia incolpava Giovanni Battista, Iokanaan che predicava il verbo di Cristo. Giovanni fu incarcerato per questo motivo, ma Erode non ebbe mai il coraggio di metterlo a morte. Soltanto il ricatto di Salomè, che in cambio della sua danza voleva la testa del profeta, fece compiere il destino.

La decapitazione di San Giovanni Battista è commemorata liturgicamente dalla Chiesa Cattolica, ortodossa, luterana e anglicana, e oltre che dal teatro in significative opere artistiche, due create da Caravaggio: Decollazione di San Giovanni Battista, Salomè con la testa di Battista, di Masaccio testa del Battista, di Giovanni Bellini testa di Giovanni Battista.

Le interpretazione artistiche, sono concernenti ad ogni età tra cui quelle più recenti di cui Maria Teresa Benedetti, sorella di Francesca, è tra le rappresentanti più colte e raffinate, reputata tra le più autorevoli storiche dell’arte moderna e contemporanea italiana.

Alla fine della sua esibizione un’ovazione ha accolto la bravissima attrice. “Ho voluto superare me stessa per un omaggio a Testori”, ha chiarito Francesca Benedetti.

Le musiche dello spettacolo di David Barittoni si librano dalla violenza alla levità, dall’eco elettronico alla soavità. La musica infatti è pressochè impalpabile e si accorda con le parole, i pensieri e la profondità di un testo così ricco di significati.

Francesca Benedetti, è tra le più celebri attrici italiane, dopo il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica inizia a recitare con la regia di Orazio Costa Giovangigli nella tragedia Ifigeniana in Tauride con Alberto Lupo e altri ancora. Dopo il passaggio in varie compagnie con Gigi Proietti e Virgilio Gazzolo fonda nella Capitale il Teatro Centouno con la direzione artistica di Antonio Calenda, dove sarà protagonista di numerose stagioni di prosa. Con lo stesso Gazzolo e altri fonda nel 1968 a Modena la Comunità Teatrale Emilia Romagna.

Nel 1957 debutta nella prosa televisiva e radiofonica della RAI. Raggiunge un livello altissimo nella Filmografia con la partecipazione in 14 film, 40 trasmissioni televisive, 20 programmi radiofonici e circa 100 teatrali.

Tra i molteplici riconoscimenti: il premio le Maschere del Teatro italiano nel 1918, migliore attrice non protagonista per Antigone.

Erodiade, grazie a Francesca Benedetti non è una prova d’attore è una celebrazione.

Il pubblico è stato affascinato e conquistato da una recitazione emozionale e passionale, gli applausi sono stati ininterrotti e interminabili, un tripudio generale per lei e per tutto il suo staff.

Un importante riscontro per la talentuosa e poliedrica Francesca Benedetti, in una perfomance eccezionale tramite la sua abilità nel diffondere emozioni, sensazioni e vibrazioni.

La celebre Francesca Benedetti è attualmente tra le eccellenze italiane, orgoglio nazionale del nostro Paese

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