“Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi della Polizia Scientifica” Uno sguardo all’indietro per andare avanti.

Roma – tramite centinaia di celebri scatti fotografici ripercorriamo momenti storici, molti dei quali drammatici, del nostro Paese.

“Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi della Polizia Scientifica” è la mostra in corso presso l’Auditorium di Roma.

Più di un secolo di storia da ripercorrere tra documenti e foto, molte delle quali inedite, uscite dai polverosi archivi e finalmente per la prima a disposizione di tutti i cittadini.

Una mostra itinerante che tramite reperti di ordinaria attività di polizia rivelano particolari conosciuti a pochi.

Davvero tante le “chicche” a disposizione del visitatore: ci sono le foto segnaletiche di Filippo Turati arrestato a Milano durante la rivolta del 1898; c’è la foto segnaletica di un giovane Benito Mussolini arrestato a Berna nel 1903 dalla polizia svizzera, che lo scheda come ‘Benedetto’ invece di Benito; c’è il cartellino fotosegnaletico del 1926 di un Sandro Pertini all’epoca della sua condanna per attività antifascista; le immagini dei giovanissimi Totò Riina e Raffaele Cutolo, Leonluca Bagarella e Carmine Schiavone; del bandito della Magliana Franco Giuseppucci; e poi le foto del salone della banca dell’Agricoltura di piazza Fontana sventrato da una bomba il 12 dicembre del 1969; le foto di via Fani riguardo il sequestro di Aldo Moro e l’uccisione dei cinque membri della scorta; le immagini dei resti del Dc9 dell’Itavia esploso sopra i cieli di Ustica; e poi ancora, dalle stragi di stragi di Capaci e di via D’Amelio, ai pizzini di Bernardo Provenzano, al più recente conflitto a fuoco, finito con la morte del terrorista di Berlino, Anis Amri.

Ma anche le immagini delle vittime del mostro di Firenze dell’85; le foto dell’incendio nella cappella della Sindone a Torino nel 1997; l’aereo schiantato contro il grattacielo Pirelli a Milano nel 2002; e tante, tante altre foto che racchiudono la storia del nostro Paese attraverso una carrellata di immagini che costituiscono una memoria storica che, come sottolinea il capo della Polizia Franco Gabrielli nell’introduzione del catalogo che accompagna la mostra, «deve diventare un ulteriore stimolo per assolvere fino in fondo la missione assegnata alla Polizia scientifica: raggiungere profili sempre maggiori di eccellenza, per continuare ad essere un imprescindibile punto di riferimento per il Paese.

Un’occasione per guardarsi allo specchio e confrontarsi con il passato, ma anche con il futuro che ci aspetta».

Esposti al pubblico reperti di ordinaria attività di polizia fatta di immagini, misurazioni, impronte, analisi di ogni genere, dietro le quali si nascondono trame politiche e criminali, giochi di potere, incidenti, tragedie e segreti.

Tutti casi in cui è intervenuta la Scientifica, trasformando i propri archivi in un’incredibile rassegna in cui sono cristallizzate le vicende che hanno segnato la vita e la storia della nostra Italia.

La mostra rimarrà aperta a Roma dall’8 al 14 aprile 2018.

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