Gabii insieme. Una bella proposta culturale a due passi da Roma

L’Ufficio stampa della Sovrintendenza speciale di Roma segnala le prossime iniziative legate alla riapertura – dal 6 giugno – dell’area archeologica di Gabii, che prevede visite guidate speciali.

L’area archeologica dell’antica città di Gabii, uno dei più importanti siti archeologici del territorio della Capitale, è localizzata a circa 20 chilometri da Roma, al XII miglio della antica Via Prenestina, sul ciglio meridionale di un cratere occupato in passato da un lago di origine vulcanica, detto di Castiglione e bonificato alla fine del XIX secolo. In origine la città si inseriva nello scenario dei grandi centri laziali di epoca protostorica ed era posta in posizione strategica per controllare la bassa valle dell’Aniene e gli accessi alla valle del Sacco e del Liri. Un epicentro politico, economico e culturale fondamentale nel Latium vetus prima dell’ascesa di Roma, e che continua a prosperare anche sotto il dominio dell’Urbs per poi decadere tra l’età tardoantica e il Medioevo. Un contesto straordinario di ricerca da cui, grazie agli scavi condotti dalla Soprintendenza Speciale di Roma e da importanti università e enti di ricerca italiani e stranieri, sono venuti alla luce edifici e poli della antica città di fondamentale rilevanza storica e grande interesse archeologico. IL VILLAGGIO LACUSTRE DELLA MEDIA ETÀ DEL BRONZO L’esistenza in epoca remota di un lago nel fondo del cratere di Castiglione è attestata da corsi d’acqua ancor oggi attivi, che lo avevano originato e, prima della bonifica, alimentato. Sul lato orientale del cratere i resti di un villaggio di capanne della media età del Bronzo (XV secolo avanti Cristo) sono le testimonianze archeologiche più antiche, successivamente seguite da una necropoli dell’età del Ferro. LA CINTA MURARIA Presso l’estremità Nord della città si conservano i resti di un tratto della cinta muraria databile al IV secolo avanti Cristo, realizzata in opera quadrata di tufo. Lungo il perimetro dell’insediamento antico sono stati riconosciuti inoltre i resti di un terrapieno difensivo, un aggere monumentale risalente al VII secolo avanti Cristo perfettamente riconoscibile dalle fotografie aeree. IL SANTUARIO DI GIUNONE GABINA L’attuale sistemazione dell’imponente santuario, che caratterizza il paesaggio gabino, risale alla metà del II secolo avanti Cristo ed è riconducibile a un progetto di ispirazione ellenistica, seppur adattato a esigenze di culto locali. Il complesso si articola in un largo ambito tripartito: ai due lati del settore settentrionale del temenos (recinto sacro) era un portico con tabernæ, in quello centrale il tempio e in quello meridionale una cavea-teatro. L’AREA URBANA Lungo la Via Prenestina antica sono visibili i resti di importanti edifici pubblici di epoca mediorepubblicana (IV-II secolo avanti Cristo) e di successive terme pubbliche, forse legate alla memoria di Augusto, decorate con pavimenti a mosaico. Inoltre, sono venuti alla luce resti di strutture abitative databili tra l’VIII e il V secolo avanti Cristo – tra cui fondi di capanne e fondazioni di abitazioni in materiale lapideo – che testimoniano le dinamiche della formazione dell’abitato, decisive per comprendere la società latina arcaica e della stessa Roma. MINISTERO DELLA CULTURA SOPRINTENDENZA SPECIALE DI ROMA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO LA ARX E LA REGIA Una delle più importanti scoperte archeologiche effettuate a Gabii (2007-2012) è un edificio tripartito databile alla prima metà del VI secolo avanti Cristo. Le decorazioni e la planimetria riconducono a coevi impianti etruschi, laziali e soprattutto romani. È una Regia non dissimile da quella che si ipotizza fosse nel Foro Romano, una architettura quindi connessa alla gestione di un potere politico e sacrale di matrice monarchico-tirannica. Grazie ai materiali rivenuti durante lo scavo è stato possibile dedurre che l’edificio venne intenzionalmente obliterato sotto un monumentale tumulo di pietre tra la fine del VI e gli inizi del V secolo avanti Cristo. Un episodio cruento collegato con il momento, descritto anche dalle fonti antiche, in cui a Roma venne rovesciata la monarchia con la cacciata Tarquinio il Superbo, mentre suo figlio Sesto Tarquinio che regnava a Gabii, venne anche lui detronizzato e forse ucciso nella stessa Gabii. IL SANTUARIO EXTRAURBANO ORIENTALE Il complesso sacro, posto immediatamente al di fuori della cinta muraria lungo un percorso viario che conduceva a Tivoli, ebbe una lunga vita, con numerose fasi di ristrutturazione, che si esaurirono con il cessare del culto nel corso del I secolo avanti Cristo. Di eccezionale interesse e valore sono i materiali recuperati dai depositi votivi dell’edificio, con strepitose decorazioni architettoniche in terracotta (coroplastica) di età arcaica e medio-repubblicana. LE CAVE DI PIETRA GABINA Uno degli aspetti più singolari e interessanti è da riconoscere nel fiorente sviluppo che ebbe, probabilmente a partire dall’età repubblicana, l’attività estrattiva connessa a un particolare materiale lapideo da costruzione, una sorta di peperino anticamente denominato lapis gabinus e oggi noto come “pietra gabina”, “pietra sperone” o “asperone”. Entrata nell’orbita dell’Urbs, grazie a questa risorsa economica Gabii restò un centro florido: infatti, le proprietà di questa pietra, tra cui la supposta resistenza al fuoco, ne fecero uno dei materiali più utilizzati nell’architettura romana tardo-repubblicana. LA NECROPOLI DEL FOSSO DI SAN GIULIANO Una necropoli con tombe a camera di età medio-repubblicana e imperiale è stata rinvenuta tra il 1985 e il 1990 nella vicina Valle del Fosso di San Giuliano oltre a due monumentali mausolei gemelli a pianta circolare lungo l’antica Via Prenestina. Questi resti sono esterni all’area demaniale, immediatamente a est di essa. LA CHIESA MEDIEVALE DI SAN PRIMITIVO Secondo le fonti, Primitivo ricevette il martirio lungo la Via Prenestina, presso Ponte di Nona o forse nella stessa città di Gabii, e successivamente il suo corpo fu gettato nelle acque del lago di Castiglione. Nella chiesa di epoca medievale, di cui restano parti della struttura e la torre campanaria, aveva sede il vescovado episcopale di Gabii, inizialmente collegato a un cimitero paleocristiano, in cui potrebbe essere sepolto lo stesso Primitivo. IL CASTRUM CASTILIONIS O SANCTÆ PRAXEDIS E LA TORRE DI CASTIGLIONE Il castrum Castilionis o Sanctæ Praxedis è localizzato sulla collina che sovrasta a nord il cratere di Castiglione, dove ancor oggi si erge la Torre di Castiglione. L’abitato medievale era racchiuso in un recinto fortificato a pianta trapezoidale realizzato in cementizio. Un casale ancora oggi visibile è il risultato di oltre cinquecento anni di trasformazioni, iniziate dal 1401 quando – per volere del Pontefice Bonifacio IX – venne imposto lo smantellamento del castrum e delle sue strutture militari e la loro riduzione a semplice edificio rustico.

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