Gabriele Buratti Buga. Dipinge l’inumana contemporaneità!

Perseguitato politico 95×78

Picasso ha detto: “La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a sé stesso riguardo a ciò che ha visto”. Pensiero che collima con l’arte pittorica di Gabriele Buratti detto Buga regalando all’arte il più profondo simbolismo dell’essere umano. Nasce a Milano nel 1964, laureato al Politecnico in Architettura del Paesaggio, sviluppa negli anni interesse per i caratteri fisici, antropici, storici e strutturali del territorio che influenzerà profondamente la sua opera di pittura, scultura e fotografia. Molte le mostre alle quali ha partecipato sia personali che collettive come, per indicare solo le più recenti, “Artist 4 Rhino” nel 2015 mostra d’arte in favore della conservazione del rinoceronte, “Cities they are a changin“ visioni e riflessioni sulla città contemporanea. La recente mostra collettiva a Sanremo conclusasi a giugno e la medesima nella città di Genova al Museo Galata fino a febbraio 2018 “Artists for Whale “. È l’evento di “contaminazione” tra arte e scienza organizzato per la salvaguardia e la conservazione dei grandi mammiferi marini del Mediterraneo. Le sue pitture ritraggono animali liberi tra le mura della città, spaventati, rabbiosi, aggressivi, una trasposizione simbolica dell’essere umano in questa società dei consumi dove il materialismo ha preso il sopravvento sullo spirito. Materialismo che emerge prepotente sulla tela in un codice a barre spesso ricorrente diventato un marchio riconoscibile. Un prodotto del consumismo che ha divorato l’unicità riducendo tutto a numeri progressivi. Una forte immagine della nostra contemporaneità, un’idea di arte che coglie con occhi di artista la storia economica-sociale dei paesi occidentali. Stilemi contemporanei ripresi nella sua neopop art fotografano il nostro tempo. Toni brunati, spesso nerastri, fumi e nebbie, cirri bianchi sui fondali anneriti sono le nuvole di questo millennio che non destano emozioni. Paesaggi piatti fanno da cornice alla semiologia dei rupestri: animali sciolti, chiusi nelle gabbie della città! BuGa afferma: “Il potere oggi viaggia attraverso il mercato: il sistema che toglie l’uomo dalla realtà. Noi siamo sempre più derealizzati: per essere contento devi consumare dei beni fisici. Siamo nella materia e non più nello spirito. La mia pittura arriva a rappresentare gli animali dentro la città come il paradigma di ciò che è selvaggio, selvatico, appartenente alla diversità, mentre tutto ciò che oggi l’uomo è spinto a realizzare va contro la diversità. Contro la vera ricchezza”. Uno spaccato del nostro tempo in mirabili scenografie. La magia scura del terzo millennio vista con gli occhi di Gabriele Buratti Buga, che ha fotografato su tela le emozioni umane traslate nel mondo animale marchiando con il codice a barre il prodotto in serie partorito da questa società!

Box informazioni:

Gabriele Buratti Buga
Curatrice Barbara Cella
Info: +39 347 4342639
Email: barbaracella@fastwebnet.it
www.bcfartecommunication.it
Facebook: www.facebook.com/BCF.ARTE

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