Gaetano D’Elia, l’infrarosso come l’Impressionismo della fotografia

«Sono figlio di un apprezzato pittore e sono cresciuto tra i quadri. Sono stato sempre circondato da opere d’arte perciò ho allenato il mio occhio in un modo tutto particolare. Ecco perché ho sempre cercato, nella mia fotografia, di abbinarla alla pittura, considerando la prima come una branca, una porzione della seconda».

Sono oltre 50 anni che Gaetano D’Elia immortala scorci e panorami mozzafiato. Da quando, appena maggiorenne, gli venne regalata la prima macchina, una Kodak Instamatic 50. Da quel momento, cambiano le apparecchiature e le tecniche, ma non la voglia di mettersi sempre alla prova. Ultima sfida, solo in ordine cronologico, le fotografie in infrarosso, conosciute grazie ai social.

«La scorsa estate mi sono imbattuto casualmente su Facebook in un foto scattata ad infrarossi. Ne ho subito apprezzato la bellezza e la singolarità, e tali caratteristiche mi hanno subito spinto ad interessarmi della cosa. Ho cominciato così a studiare tutto quello che potevo trovare sul web e poi ho partecipato a dei workshop. L’esperienza maturata nel tempo ha fatto in modo che non avessi difficoltà ad immergermi in questa nuova realtà». Ma, l’approccio dell’occhio cambia con l’infrarosso, ed ecco che a Gaetano torna utile il suo altro punto di forza: la grande conoscenza della pittura. «Nell’infrarosso sono fondamentali le nuvole, l’acqua, la vegetazione, gli alberi; tutti elementi naturali che vanno ripresi in “plein air“. E quindi, forte delle mie reminiscenze pittoriche, mi viene spontaneo sostenere che l’infrarosso sta alla fotografia tradizionale come l’Impressionismo sta alla pittura nel suo complesso. Nelle foto scattate all’infrarosso troviamo elementi alla cui base si riporta questa corrente artistica. Come anche per Monet, Degas, Renoir, la rivoluzione principale di questa tecnica consiste nell’uso del colore e della luce. Anche nelle foto in bianco/nero la luce è una componente essenziale. Il tonalismo coloristico assume una grande importanza se si usano filtri colorati posti davanti all’obiettivo e al sensore e che permettono il passaggio di determinate onde elettromagnetiche non altrimenti visibili all’occhio umano».

Il risultato è mozzafiato. Luce brillante e colori (dove presenti) esplosivi per degli scatti che rendono praticamente invisibile la differenza tra fotografia e pittura.

Box informazioni:

 www.gaetanodelia.it

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares