«Il verbo preferito dei veri artisti è sentire…Altissima serenità o profondissima irrequietudine: è questo ciò che fa muovere l’anima dell’artista. Sentire, ascoltare, rianimare, risvegliare: sono questi i verbi preferiti su tutto». Ecco la vena poetica che esprime Giacomo Pietoso nella sua arte. Personalità eclettica, scrittore prolifico e artista che ama sperimentare, l’artista crede fermamente nel valore salvifico dell’Arte, ponte fra le generazioni. Un’arte che non nasconde le ferite dell’animo, ma che le esalta per parlare con consapevolezza di speranza.Vittorio Sgarbi definisce la sua tecnica “spirituale” e i suoi lavori “belli, liberi e intelligenti”. Ecco cosa dice delle sue opere su un “dossier critico“ dal titolo GIACOMO PIETOSO …dall’occhio all’interiorità più profonda dell’animo: “delle sue opere prevale la deformazione di alcuni aspetti della realtà, così da accentuarne i valori emozionali ed espressivi. Il suo lavoro è caratterizzato dalla manifestazione diretta, tramite il segno e il colore, dell’esperienza emozionale e spirituale della realtà, così come la sperimenta l’artista. L’autore dipinge ciò che sente. Costruisce dall’interno all’esterno, dall’anima direttamente alla realtà, senza mediazioni. Questo produce una ribellione dello spirito contro la materia e quindi gli “occhi dell’anima” sono la base di partenza della sua poetica”, inserendolo così tra gli artisti contemporanei internazionali nel catalogo Annuario internazionale di artisti contemporanei edito Mondadori 2021. Scrittore e poeta italiano nato ad Acerra (Na) Giacomo Pietoso, dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza per le strade e i vicoli della sua città, avverte dentro di sé il forte impulso di lasciarsi alle spalle un destino infausto e di avventurarsi alla ricerca di nuove esperienze e nuove culture da vivere. Viaggi, persone, luoghi e scenari caratterizzeranno il suo percorso fatto di cambiamenti, che lo vedranno vivere da protagonista e con la meraviglia negli occhi quella che sarà la sua nuova vita fatta di momenti belli e momenti sconfortanti che lui affronterà con temerario coraggio. E’ ormai il lontano 2008, anno in cui dopo un grave incidente a seguito del quale perde la vista, decide di osservare la sua vita con occhi diversi. Dopo un lunghissimo periodo di riabilitazione da poliziotto rientra in servizio nei ruoli civili, al Commissariato di P.S. della città di Acerra, ma travolto da una nuova e profonda consapevolezza e presa di coscienza: che la vita rimane il viaggio più bello che un uomo possa fare. «Le mie prime esperienze artistiche sono inerenti all’arte della poesia che è avvenuta sui banchi di scuola in età adolescenziale. Mi sono avvicinato al mondo della pittura qualche anno fa. Ho avvertito dentro di me qualcosa di misterioso, che era il mondo della pittura da cui sono sempre stato affascinato. E così ho iniziato ad esprimere la mia arte attraverso un pennello che bagno nel profondo dell’anima». Ecco cosa dice di sé e della sua esperienza da pittore Giacomo Pietoso in una delle sue tante interviste rilasciate durante le sue esposizioni e numerose premiazioni, in ogni parte del mondo. Si perché: da Napoli a New York, passando per Venezia, Giacomo Pietoso continua a stupire con la sua arte. Il PAN di Napoli, Dubai e numerosi premi nazionali ed internazionali segnano il suo percorso artistico ottenendo riconoscimenti importanti, recensioni e prestigiose critiche d’arte. Ad agosto 2021 riceverà il Leone d’ oro a La Biennale Arte di Venezia per le attività visive, nello stesso mese le sue opere sono state esposte anche a New York nel White Space di Chelsea. Spiega Pietoso: «Sono felice di proseguire con un percorso che, passo dopo passo, si va delineando come una rappresentazione fisica del messaggio di vita che desidero trasmettere a tutti coloro che incontrano le mie opere, dipinti, libri o poesie, sul proprio cammino». Un percorso artistico che celebra il coraggio di reinventarsi andando oltre la sofferenza. Ed è proprio nelle sue tele che scorre la forza di Frida Kahlo e la dinamicità cromatica dello stile di Paul Klee, il tutto reinventato in chiave personalissima. Le sue opere rifiutano il concetto di una pittura tesa al piacere della vista, ma sposta il focus dalla percezione esterna della realtà all’interiorità più profonda dell’animo umano. Ciò che prevale la deformazione di alcuni aspetti della realtà, così da accentuarne i valori emozionali ed espressivi. A fare da protagonista, nelle opere del pittore, è il colore che si esprime attraverso gradazioni di colore e sfumature capaci di creare ombre e volume, con tinte fortemente contrastanti e per questo lo utilizza con pennellate grosse e ben evidenti. I soggetti che dipinge sono rappresentati in armonia con la realtà, anche se invece viene espresso il dramma attraverso la deformazione della realtà e la violenza cromatica. Quando ci si avvicina alla sua tela è come percepire una carezza. «Quando mi avvicino e prendo in mano la tela inizialmente passo una mano sopra come fosse un una carezza: così riesco a provare ed a sentire qualche vibrazione nell’anima…”ecco come Giacomo Pietoso percepisce la propria arte. Il suo stile è libero senza schemi predefiniti: quello che crea nasce da uno stato d’animo, emozioni, paure, gioie, solitudine, sentimenti. E’ come se le sue creazioni prendessero vita e forma attraverso delle guide tattile che sperimenta attraverso i 5 sensi fino a diventare arte. Nell’opera di Giacomo Pietoso si scorge così il senso più profondo dell’Arte, motore di tutte le storie e delle rinascite che contano, nel segno del coraggio e della voglia di lottare nonostante la sua disabilità che diventa così una sfida, per scoprirsi più forti e determinati, nell’intento dell’artista di sollecitare il pubblico a non arrendersi di fronte alle difficoltà della vita come gli eventi che nel 2020, a causa di una pandemia senza precedenti, hanno messo in ginocchio tutti i popoli del mondo. Il suo credo si delinea in un solo ed unico pensiero: “che l’arte rinnega ogni forma di competizione e, più che altro, esige originalità da ogni singolo artista. Tuttavia l’arte della pittura è quella che riesce a trasmettere con più immediatezza un’emozione al suo fruitore. Rifacendomi alla mia espressione artistica di pittura e poesia non posso dire altro che sono elementi imprescindibili l’uno dall’altro». Sicuramente l’arte è un modo per ricordare all’uomo i suoi doveri nei confronti della bellezza e della vita che lo fa fluttuare ma, ciò che rappresenta Giacomo Pietoso è frutto di un passato cui si è forgiato e di un futuro che proietta nei suoi dipinti. Intanto l’artista vive il presente nella speranza in un domani migliore. “Credo che per creare arte non c’è bisogno della vista, ma di una visione…Quando dipingo è come se scrivessi una poesia e viceversa” parole che esprimono una profonda morale che può essere d’insegnamento ad un popolo che si aggrappa alla speranza perché non ha più voglia di vedere oltre.