Uscito da poco nelle sale italiane e già molto acclamato , il film di Gianni Amelio “Hammamet” racconta gli ultimi sei mesi di vita di Craxi.
Questo epilogo biografico della vicenda politica e più profondamente personale della vita di Bettino Craxi è momentaneamente quarto in classifica al boxoffice , ed ha registrato 20.207 presenze.
Il film esce al cinema il 9 gennaio 2020 mentre, mentre il 19 gennaio veniva a mancare l’ ex premier.
Gianni Amelio non vuole esattamente raccontare una biografia, vuole piuttosto esaltare l’ agonia di un politico.
“il film è collocato esattamente nell’ ultimo anno del 1990, nel 1999.
Io racconto sei mesi di vita di un importante uomo politico fino alla sua morte, ma non è un arco narrativo che somiglia a una biografia, tutto il contrario.
Racconta gli spasmi di un’ agonia”.
Hammamet del titolo prende il nome dalla città Tunisina in cui Bettino passò gli ultimi tempi della sua esistenza in esilio politico . Nonostante ciò il film non pone l’ accento sulla vita politica ma sulle vicende private , sulle malattie e la sofferenza dell’ uomo , sui suoi figli ed il differente rapporto costruito con i due.
La figlia che diventa complice e protettrice del padre vivendo con lui , il figlio che lontano dalla Tunisia, è in Italia a “combattere” per riabilitarne l’ immagine e gestire l’ eredità politica.
Il film pone il suo accento tragico sulla malattia di Craxi , momento in cui non viene più visto come personaggio importante e uomo politico ma come un uomo fragile La discesa di un uomo dominato da pulsioni contrapposte.
Eccezionale è l’interpretazione di Favino che dedica moltissimo tempo a studiare il soggetto , ogni mattina , racconta in una clip , gli spettavano sette ore di trucco . in ogni dettaglio estetico , in ogni movenza ed anche nel modo di parlare è uguale al vero Craxi.
“Ero ad Hammamet, al piano terra giravano il film sono sceso. C’ era il nostro vecchio Amida commosso : dopo anni rivedeva Craxi muoversi per le stanze…allora ho stretto la mano a Pierfrancesco Favino, il protagonista, il mio papino. identico . Impressionante.”
Nel film nulla è casuale. Come già detto questo non vuole essere una biopic, come prima cosa infatti sono stati cambiai i nomi dei protagonisti , nella realtà la figlia di Bettino si chiamava Stefania nella pellicola prende il nome di Anita , figlia di Garibaldi passione del leader socialista.
Le opinioni e giudizi in questi casi sono sempre contrastanti , di certo una pellicola importante , curiosa ed impegnata un appuntamento con un grande cinema da non perdere.