Alessandro Moriccioni nato a Roma nel 1980, scrittore e divulgatore, presenta il suo nuovo libro “I pittori maledetti”, edito da Newton Compton Editori, raccontando l’arte e la storia dei più grandi pittori, che lui stesso definisce “artisti folli”. Un fenomeno lento e ricchissimo di echi, che pare svolgersi per un così lungo tempo nel silenzio, l’arte nella sua eccellenza, opera di persone folli e fulminee di espressioni si muovono fra le parole di uno scrittore che con un concetto intellettuale racconta una lunga storia della cultura artistica e della vita segreta dei grandi pittori.
I musei sono chiusi e così si può rivivere l’arte nella lettura di questo meraviglioso libro. Percezioni, forme e comunicazione di ogni opera arrivano nella solitudine di una lettura che diventa un luogo possibile e fiorente in cui le opere in forma letteraria dialogano con la nostra dimensione. Un linguaggio creativo che ci presenta l’arte e gli artisti in un riflesso di temi diversi e fondamentali della nostra storia. L’autore decide di dare spazio alla vita privata di ogni artista, mettendo in luce quelli più rivoluzionari, noti e amati, come Claude Monet, Vincent Van Gogh o Francisco Goya, ma anche di proporre pittori meno conosciuti ma le cui vite sono diventate spirito indissolubile con le loro opere.
Depressioni, fallimenti, alcol e fumo sono stati compagni di molti artisti, vite che sembrano film e che tutto fanno pensare tranne che ad un successo, dopo anni di tele che hanno fatto la storia di quella che oggi è la nostra più grande espressione di cultura. Un ponte fra l’interiorità e l’esteriorità di chi crea e vive allo stesso tempo una vita che diventa nel suo eccesso un intero universo creativo.
Un mondo complesso e spontaneo, oscuro e paradossalmente aperto alla decodificazione di quello che un pittore vuole esprimere. Sentimenti profondi e viscerali diventano infinito nelle opere ma anche gioco di seduzioni e perversione nella vita privata di molti artisti. Sapiente e sottile la lettura di Alessandro Moriccioni che traduce pennellate in parole, in un simbolismo che appartiene al poetico, fantastico, drammatico romanzo. Un libro accessibile e disponibile all’interpretazione, dotato di proprietà suscettibile, che ci presenta in luce le vite degli artisti in una descrittiva forma di suggestioni nelle loro fragilità, in cui si snoda sinuoso un linguaggio che delinea con rilievo assoluto e imprescindibile, vite fatte di frammenti e istanti congelati nei quadri e nelle opere.
Lo scrittore ci propone verità nell’immagine, intesa in senso più poetico che letterale poiché, spiega l’artista, nei suoi ricordi più lontani, nei sentimenti più profondi, in quelle vite a volte sofferenti in cui lo scrittore associa un mondo di difetti mentali, di miti e di memorie chiusi nelle serrature di un’inquadratura di pensiero la cui chiave apre la porta ad ingredienti che insieme diventano alchimia attraverso corpi e menti che irrompono, ognuno in modo diverso, la luce della scena.
L’arte italiana conosciuta a livello universale è fatta di persone che incarnano l’idea medesima della cultura e lo scrittore non fa che raccontarci che la storia dell’arte senza di loro e senza le loro vite travagliate non sarebbe stata la stessa. Ma neppure la vita dell’uomo, perché nei musei nelle immagini e nei colori di un dipinto ritroviamo illuminazione e impulso di comprendere l’importanza della vita sintetizzata su un tessuto di cultura e civiltà. Divulgare non vuol dire soltanto presentare belle immagini di pittori bensì proporre una conoscenza più approfondita di vite, il cui fascino resta intatto nel tempo.
Profili biografici che intrecciano vite e opere nella cornice storico-sociale rassegnata dalle riflessioni critiche delle singole vite, che consentono di leggere le opere nell’insieme e nei dettagli, grazie al commento puntuale dello scrittore. Con questo libro possiamo entrare nella drammaticità di storie che, incrociate alle opere e al loro mondo sensibile fatto di abissi dolorosi e onirici della psicanalisi, diventano eterna verità di sogni e di emozioni, di onori e sacrifici dei grandi pittori. Un libro con un grande equilibrio compositivo che testimonia di promuovere con grande dignità l’arte nel tenue chiarore dell’interpretazione di chi legge, per rivivere una quotidianità di artisti celebri che furono.
Da Michelangelo, Caravaggio, Edvard Munch a Jackson Pollock possiamo rivivere vite immortali perché tali sono state rese dalle loro opere. Vite che hanno ispirato un romanzo, che ha saputo dare ai pittori un omaggio del loro grande talento integrato e reso scultura nelle parole di un libro. Con grande intensità ho letto e riletto queste pagine come in una mostra di disegni, una narrazione che mi esprime attraverso la scrittura, sia iconica sia materica un percorso di informazioni che stimolano la volontà di conoscere nella discorsività dell’autore un profondo passato, adombrato di riferimenti e informazioni che diventano per me esposizione di vite illustrate nella loro varietà. Sulle pareti dei musei compaiono quadri di grandi pittori, sulle pagine di uno scrittore soggiornano dimensioni emozionali di vite vere cariche di bellezza e follia, la più grande ricchezza di un’influenza storica dei più grandi pittori europei.