Roma-Campo dei Fiori, in pieno centro storico Luigi Rosa, gallerista, ideatore ed artista 53enne romano, non smette di sorprenderci. Impegnato dal 2015 in progetti di promozione ed esposizione a tutto tondo, dall’arte contemporanea, al gioiello, dalla fluidart, alla fotografia e scultura. Tra i suoi successi “Bateau Tiberis” l’evento dell’estate 2020 sul Tevere meta del “jet set” romano, capace di far rivivere i tempi eroici dell’Arte parigina dei primi del novecento.
In via dei Cappellari 55 ecco un nuovo punto di riferimento per creare sinergie e fusioni tra artisti provenienti da diverse matrici, con varie maestrie e tecniche. A rappresentarne lo spirito i progetti creativi di Luigi Rosa, spinti da una pulsione pittorica, sempre a cavallo tra pittura figurativa, collage e design: nelle sue opere su manoscritti del ‘900, emerge la passione e la conoscenza approfondita della città eterna. L’obiettivo è “un richiamo alla nascita di movimenti culturali ed artistici della Parigi del primo novecento, quando artisti sconosciuti condividevano oltre agli spunti culturali anche un immobile che Max Jacob poeta e grande amico di Picasso ribattezzò, Bateau Lavoir per la sua vicinanza alla Senna dove ancora si lavavano i panni all’epoca”.
Luigi Rosa ci confessa: “Credo nell’emozione e nel buono che scaturiscono dalla casualità. Accolgo tutti gli stimoli artistici e gli altri artisti indistintamente e le loro opere per me rappresentano simbolicamente un nuovo cavallo da allenare”. Lo conferma la piena libertà di stile e di espressione che caratterizzano le opere dell’artista ed il suo spazio espositivo fatto di inclusione.
Complice il passato agonistico del suo curatore Luigi, che vive la galleria come una scuderia con i suoi obiettivi, dove il migliore va avanti, ma il rispetto dell’individualità e la condivisione appartengono a tutti. “Nonostante per me l’arte sia un settore ancora da scoprire, l’umiltà e la serietà mi stanno dando grosse soddisfazioni” replica in stile cavalleresco Luigi Rosa, “il prossimo impegno importante sarà una mostra personale a sorpresa”.
Testo e foto di Cristoforo Russo