INTERCORPOREITA’ ???

L’intercorporeità è percepire l’azione tra il sé e l’altro, il con-tatto, percepire l’altro vicino, esserci (to be), provare empatia, scambiando informazioni a più livelli e non solo verbali. L’embodied cognition studia l’importanza del corpo nella relazione che influenza gli aspetti cognitivi coinvolgendo il soggetto nell’apprendimento. La persona va considerata nella sua globalità e il corpo e l’ambiente ne fanno parte entrambi. Risulta necessaria un’esperienza che coinvolga il soggetto nella sua complessità sotto gli aspetti cognitivi, corporei, emotivi e sensoriali. Vanno stimolati più aspetti, per migliorare la comunicazione, la consapevolezza, l’autostima, la regolazione emotiva. Sono necessari incontri tra discipline a partire da quelle psicopedagogiche per interagire verso un fine comune quello della realizzazione dell’essere. Si parla di interazione, ma questa corporeità, questa fisicità può essere espressa attraverso il mondo digitale? Suler (2004) afferma che le comunicazioni on-line, ma anche le relazioni on-line possono permettere, plasmare delle dinamiche distorsive, manipolative per creare fenomeni come il cyberbullismo, troll (intralcio in discussioni con messaggi provocatori) o haters (aggressività rivolta a soggetti anche conosciuti) complici l’anonimato e l’invisibilità. Valorizzare l’essere umano, proteggerlo e includerlo nella sua interezza è possibile dove non c’è il “face to face”?

Embodiment è allo studio di recenti ricerche in evoluzione riguardo al rapporto tra incarnazione e tecnologia funzionali al benessere psico-emotivo e all’apprendimento delle persone. Sviluppare una cultura del “Digital Embodiment”, dove rivedere la teoria dei “corpi assenti” nella saperimentazione a distanza e affermare attraverso gli studi neuroscientifici sul funzionamento cerebrale (Rizzolati, Fogassi &Gallese, 2001 Immondino Yang, 2020) che corpo, emozione, motivazione e azione si riflettono nella circolarità evolutiva a livello neurobiologico e neurofisiologico. Il corpo quindi, secondo nuovi studi neuroscientifici e psicodinamici mantiene la sua centralità anche a distanza nella dinamica conoscitiva. Le relazioni corpo e mente accompagnate dalle funzioni motorie fungono un ruolo importante dal punto di vista percettivo e cognitivo nel rapporto con l’altro. L’incontro può essere significativo anche a distanza, il corpo interagisce comunque, attraverso i suoi aspetti, quelli emotivi, mentali e motori che passano anche dagli schermi. Si attiva spesso un processo cognitivo come quello dei neuroni a specchio, un’imitazione implicita che permette di apprendere nuove esperienze, come dimostrato da vari esperimenti e ricerche. Imparare, assimilare, ricercare attraverso lo sguardo, i gesti, l’uso della voce, delle parole, il loro suono, il ritmo, il respiro, le pause che rappresentano una nuova corporeità, un linguaggio del corpo, che il professionista deve guardare, riconoscere per comprendere come interagire e “personalizzare” la comunicazione anche attraverso gli strumenti a distanza. Occorre, comunque, riservare dei momenti per intervenire, comunicando in maniera possibilmente empatica, nell’incontro di persona.

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