È fresco di stampa il nuovo lavoro della psicologa Carmela Mento e del sociologo Francesco Pira il libro dedicato al fenomeno, purtroppo diffuso, della diffusione online, non consensuale, di immagini e video intimi. Un fenomeno detto anche “porno vendetta o revenge pornography” originato da alterate relazioni di coppia che trova oggi ampio margine in rete, dove queste immagini viaggeranno senza la possibilità di essere eliminate. Queste dinamiche conducono a forti disagi emotivi nella vita di chi ne è vittima e non sono rari i fenomeni di sofferenza mentale che presentano alto rischio suicidario.
Il libro è stato arricchito dalla prefazione di Gian Ettore Gassani, Presidente Nazionale e fondatore dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle Persone dei minorenni e della famiglia), e dalla postfazione di Paolo Capri, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia Giuridica, Ordinario di Psicologia clinica Università Europea di Roma. Il volume è stato impreziosito oltre ai lavori di Francesco Pira sull’estremizzazione delle relazioni online, e di Carmela Mento dai contributi di Maria Catena Silvestri, Martina Praticò, Agata Spadaro, sulle alterazioni dell’intimità di coppia e le conseguenze psicologiche delle vittime di revengeporn, e di Maria Teresa Collica sulla risposta penale al fenomeno.
Gli autori sono due docenti straordinari e vantano un curriculum ricco di esperienze professionali. È doveroso evidenziare i traguardi che hanno raggiunto, grazie al loro impegno e alla loro dedizione.
Francesco Pira è Professore Associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e insegna comunicazione e giornalismo presso l’Università degli Studi di Messina, dove è Delegato del Rettore alla Comunicazione e Direttore del Master in “Esperto in Comunicazione Digitale per la Pubblica Amministrazione e l’Impresa”. È autore di saggi e articoli scientifici sul rapporto tra pre-adolescenti e adolescenti e nuove tecnologie.
Carmela Mento è Professore Associato di Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Messina, Docente in Corsi di Studio delle Professioni Sanitarie. Psicologa e Psicoanalista ad indirizzo Junghiano, Consulente e Supervisore clinico presso l’Unità di Psichiatria del Policlinico di Messina. È autrice di testi ed articoli scientifici in tema di Diagnosi psicologica ed intervento riabilitativo in Salute Mentale e di genere.
Ho voluto intervistare, con grande orgoglio e profonda stima, il Professor Francesco Pira e la Professoressa Melania Mento per questo preziosissimo contributo che oggi ci consegnano.
Professore Pira, è stato pubblicato “La violenza in un click” può spiegarci come è nato questo volume?
«Questo volume non è utile soltanto per comprendere il fenomeno del revenge porn, ma serve per capire come recintare questa devianza che ci sta facendo preoccupare. Il libro nasce anche per mostrare come le nuove generazioni stanno gestendo il loro rapporto con il sesso. L’ultima challenge, che oltretutto rappresenta la tendenza del momento, prende il nome di “Sex Roulette”. La notizia è stata riportata da Brescia Today. Lo scopo dei giovanissimi, che prendono parte alla sfida, è quello di fare sesso senza protezioni e contraccettivi, e vedere se sono in grado di evitare una gravidanza. Nessuno dei partecipanti ha intenzione di tenere il bambino e se dovesse succedere, il “problema” si risolve attraverso l’aborto. I partner possono cambiare e sono quasi sempre sconosciuti con il volto coperto. Il revenge porn non è l’unico problema, perché uno dei reati di cui si sta discutendo è il sextortion, un ricatto a sfondo sessuale per sottrarre con l’inganno denaro. Nel 2021 è stato rilevato, da un report della Direzione centrale della polizia criminale, un +94 per cento rispetto al 2020. Nella dimensione social il corpo ha assunto poi una duplice dimensione: da un lato un centro di potere “un portatore visibile di identità di sé” e del proprio stile di vita; dall’altro è diventato strumento, il corpo esibito come altro da sé, una dimensione che appare con tutta la sua evidenza nell’universo social. Purtroppo, quello che deve farci riflettere e il continuo scambio di immagini e la trasformazione del concetto di intimità e di privacy».
Professoressa Mento, qual è l’idea di partenza che l’ha convinta a scrivere questo saggio?
«Questo libro nasce dalla voglia di far luce su un fenomeno molto particolare che è quello della diffusione online di immagini intime, in modo illecito e quindi non consensuale. Un fenomeno su cui bisogna assolutamente fare chiarezza. È importante informare per prevenire perché le vittime, di questo fenomeno, hanno assolutamente un’alterazione della loro dignità e della loro vita stessa. Abbiamo varie forme di disagio: dal disagio psicologico fino ad arrivare al grave rischio suicidarlo. Quindi, è assolutamente importante trattare questo argomento in un’ottica multidisciplinare, cosi come noi abbiamo fatto nel testo. Il libro è arricchito di contributi non solo psicologici, ma anche sociologici e giuridici. Un comportamento che va compreso in modo chiaro ed efficace. Oltretutto, il fenomeno è perseguibile e questo le persone devono saperlo ed è giusto che siano informate. Bisogna cercare di supportare la salute mentale del singolo, ma anche al benessere di una coppia che può crescere in modo sano e funzionale, evitando comportamenti disfunzionali».
Professore Pira, il revenge porn è un reato in Italia, grazie all’approvazione del DDLCodice Rosso’ che tutela le vittime di violenza domestica, di genere e di – appunto – revenge porn, come specifica il terzo comma dell’art. 612 del Codice Penale relativo alla “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. La pena prevista va dagli uno ai sei anni e la multa dai 5.000 ai 15.000 euro. Questa legge è riuscita ad arginare il fenomeno del revenge porn?
«L’Italia ha deciso di legiferare dopo tanti altri stati. Primi le Filippine con l’Anti-Photo and Video Voyeurism Act of 2009. Poi molti Stati Europei e in tutto il mondo: Israele (2014), Giappone (2014), Inghilterra e Galles (2015), Scozia (2016), Francia (2016) e 46 Stati Usa (a cui si aggiungono il District of Columbia e Guam). La legge approvata non è riuscita a fermare una pericolosa devianza della rete. Il revenge porn è veramente terribile per le vittime. La diffusione di immagini pornografiche senza il consenso delle persone interessate, l’invio di foto e video privati che solitamente dopo una lite di coppia o dopo l’addio vengono postate in rete o inviate con la messaggeria veloce,Telegram o WhatsApp. Questo è inaccettabile. La società giapponese Tone Mobile ha lanciato un suo modello Tone e20, il primo smartphone al mondo che impedisce agli utenti di scattare foto “non appropriate”, cioè con persone senza vestiti nell’immagine. Il Tone e20 è un telefono nella media: purtroppo il design, non è particolarmente bello e la sua scheda tecnica non è impressionante, ma ingloba un sistema di intelligenza artificiale per impedire agli utenti di scattare foto nude di sé stessi o di chiunque altro. Il telefono è apparentemente pensato principalmente per i genitori che vogliono “proteggere i figli dai predatori”, il telefono può anche “connettersi” con altri dispositivi e avvisare se qualcuno ha tentato di scattare una foto inappropriata. La funzione principale del nuovo telefono si chiama Protezione smartphone e il modo in cui funziona è piuttosto semplice: ogni foto scattata viene analizzata da un algoritmo di elaborazione delle immagini, e se questo identifica un soggetto nudo, la elimina. E mentre i giapponesi provano a sperimentare questa nuova tecnologia in Italia è allarme vero. I nuovi modelli relazionali stanno contribuendo in modo significativo a definire i contorni della società e non basta una nuova legge».
Professoressa Mento, di cosa si è occupata la parte psicologica in questo testo?
«La novità di questo libro è quella di riuscire ad analizzare il revenge porn da un punto di vista multidisciplinare. La sezione psicologica si è occupata, in particolar modo, di valutare le dinamiche della coppia che possono dare adeguatamente informazioni ad un lettore per stare attento ad alcuni segnali particolari per evitare questi comportamenti. Il revenge porn è dettato dalla leggerezza del comportamento di un click, come rievoca il titolo, che comporta una serie di conseguenze irreversibili. Non ci deve essere leggerezza nella diffusine delle immagini e per questo le persone devono essere adeguatamente informate e adeguatamente informate soprattutto sulle buone prassi di diritto, oltre che di dispositivi e social. Questo è un fenomeno nuovo, perché è favorito dalla diffusione mediatica online e comunicativa online.
La grande attività informativa che io e il collega Pira facciamo in molti istituti scolastici ci ha permesso di incontrare i più giovani. Ci siamo resi conto che i preadolescenti e gli adolescenti non possiedono molte informazioni e non sono consapevoli del corretto uso
dei social network. Non conoscono i rischi e i pericoli della rete. Le dinamiche che possono nascere all’interno di una coppia che si lascia, prima consistevano nella diffusione di informazioni anche private, oggi la delusione o la vendetta portano l’individuo a diffondere le immagini, violando l’intimità e la privacy della coppia. La necessità è che ci sia una corretta formazione. Abbiamo tante informazioni e siamo diventati molto bravi nell’alfabetizzazione in generale, ma mi rendo conto da terapeuta che il problema è la nostra capacità di relazionarci e il nostro modo di vivere il rapporto di coppia. A volte le relazioni sono poco sane e con dinamiche poco sane e noi abbiamo voluto, con questo libro, prevenire e salvaguardare il benessere mentale, compromesso dalla violenza del revenge porn».
Voglio dedicare un pensiero di Martin Luther King al Professore Pira e alla Professoressa Mento che, a mio avviso, rappresenta il loro impegno e la loro attività: “Se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina nella valle, ma sii la migliore, piccola saggina sulla sponda del ruscello. Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio. Se non puoi essere un’autostrada, sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere. Poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita”
Il Professore Pira e la Professoressa Mento dedicano moltissimo tempo al loro lavoro con passione e cura. Incontrano costantemente tanti giovani e cercano di fornire loro gli strumenti più giusti per difendersi dai rischi e dai pericoli della rete. Una missione, spinta dalla forza dell’amore e dell’altruismo, due virtù che stanno scomparendo. Impossibile non apprezzare chi riesce a coniugare il binomio lavoro e amore. Una ricerca spinta da profondi valori umani e densa di significato.
Al Professore Pira e alla Professoressa Mento non mi resta che dire “grazie” per questa intervista e augurare a questo saggio la fortuna che merita.