Jannik Sinner: è solo l’inizio.

Come tutte le giovani promesse, Jannik Sinner ha il pubblico diviso in due: gli invidiosi che aspettano il passo falso per gioire della caduta, e chi lo reputa il predestinato del tennis italiano, e non solo.
Ma innanzitutto chi è questo ragazzo? Jannik è altoatesino, e nasce il 16 Agosto 2001 a San Candido e, poiché i genitori gestivano un rifugio, inizia a sciare a soli quattro anni. Nello sci otterrà risultati di rilievo nazionale fino ai 13 anni, dimostrando di poter essere un futuro atleta professionista anche nello slalom gigante. Tuttavia ad otto anni incontra il tennis, e nel 2014 decide di dedicarsi esclusivamente allo sport con la racchetta. E per fortuna!

Viene praticamente da subito seguito da Riccardo Piatti, che ai non addetti ai lavori non dirà nulla, ma che di fatto negli anni ha seguito o allenato alcuni dei tennisti più importanti del panorama mondiale.

L’esordio di Jannik nel professionismo avviene a soli quattordici anni, quasi ovviamente senza ottenere nessun risultato degno di nota, ma che serve a far assaggiare all’ormai ex-sciatore cos’è un duello con palla e racchetta; di fatto non serve molto al giovanissimo italiano per orientarsi, e già ad inizio 2018 entra in punta di piedi nella classifica mondiale dei tennisti professionisti alla posizione 1592.
Qui i detrattori avrebbero avuto vita facile, ma ovviamente un pupo di 16 anni che entra tra i professionisti non è uno scoop, e quindi senza fama non ci sono nemmeno i detrattori. Tuttavia alla fine dello stesso anno Jannik lascia già intendere che lui fa sul serio e che il 2018 è solamente l’inizio della sua scalata alla classifica ATP: termina l’anno alla posizione n° 551, guadagnando in meno di 12 mesi ben 1041 posizioni.

Ma come detto, il 2018 è solo l’inizio.
Si perché è il 2019 l’anno che farà parlare tutti coloro che tengono una racchetta da tennis in mano di Jannik Sinner. La cosa curiosa è che non si parla di lui come del futuro Panatta, ma come del futuro Roger Federer, che non credo abbia bisogno di nessuna presentazione!

Tuttavia per quello che l’altoatesino ha fatto vedere fin qui non c’è molto da stupirsi: il mondo del tennis è stato pieno, sia nel maschile che nel femminile, di meteore che hanno brillato per qualche mese e poi sono tornate nell’ombra.
Tuttavia Jannik apre il 2019 partecipando ad un torneo a Bergamo entrando con una wild card (gli organizzatori assegnano volutamente a uno o più giocatori, quando possibile, l’ingresso diretto al tabellone principale di un torneo, saltando quindi le qualificazioni) e lo vince in maniera netta, con un percorso che lo vede regolare tutti avversari più esperti di lui e con un ranking notevolmente più avanzato del suo. Diventa così il primo tennista nato nel 2001 a vincere un torneo del circuito Challenger.
Pertanto alla fine di Febbraio 2019 l’italiano diventa numero 324 della classifica mondiale. Sinner ha innestato la seconda marcia e infila subito la terza, eseguendo una striscia vincente di sedici vittorie consecutive che lo porta ad aggiudicarsi il torneo di Trento e subito dopo quello di Santa Margherita di Pula. Tre tornei vinti di fila.

Il ragazzo forse è già maturo per iniziare a fare sul serio. Si perché i tornei Challenger, in realtà, sono il secondo gradino dei tornei in ordine di difficoltà, di prestigio e di montepremi. Si parte quindi per il primo torneo ATP 250 dove le cose chiaramente cambiano: Jannik deve riparametrare un attimo il suo gioco e a Budapest esce subito al primo turno. Tuttavia si inizia a parlare di lui sempre di più, e gli occhi che si vede puntati addosso dopo la tripletta dei primi mesi si moltiplicano.
Dopo aver battuto il suo primo rivale top 100, ottiene un’altra Wild Card per gli Internazionali d’Italia, un Masters 1000, i tornei più prestigiosi e più duri dopo i quattro Grande Slam. Qui contestualmente al primo turno batte il suo secondo top 100 e vince il suo primo match in un master 1000, ma perde al secondo turno da un giovane molto più esperto di lui: Stefanos Tsitsipas, altro top ten.

Da qui ovviamente le vittorie diminuiscono, ma l’italiano inizia a disputare solo i tornei che contano davvero, pertanto lo stop di vittorie è fisiologico e fa parte del percorso. Ad ogni modo la posizione in classifica avanza, e a fine Luglio si ritrova in top 200.
Si presenta agli US Open da numero 130 del mondo e si qualifica al tabellone principale del torneo per la prima volta, diventando il secondo giocatore più giovane della storia a qualificarsi per uno Slam a 18 anni e 10 giorni di età. Tuttavia l’esordio è difficile, ma non crudo: Stan Wawrinka lo elimina in quattro set, ma si inizia a vedere cosa può fare Jannik in questo finale di anno.

Il 28 Ottobre irrompe in Top 100: è il tennista italiano più giovane di sempre ad entrare nei primi 100 tennisti al mondo. Da qui altri record: diventa il tennista italiano più giovane di sempre a spingersi fino alla semifinale di un ATP 250; alle Next Gen ATP Finals, dove non solo diventa il primo giocatore italiano a vincere un incontro in questo torneo, ma vincendolo diventa anche il vincitore più giovane in assoluto della manifestazione.
Poco dopo vince il Challenger di Ortisei chiudendo così la stagione con due tornei consecutivi conquistati e ritrovandosi alla posizione n°78: gli viene riconosciuto, dai colleghi tennisti, il premio per il giocatore rivelazione dell’anno.

Ma Jannik Sinner sta ancora scaldando i motori. Il 2020 è l’anno della rivelazione a livello mondiale, ma intanto in Italia tra tennisti e addetti ai lavori si parla solo di Jannik Sinner.
Pur non partendo bene perdendo due tornei al primo turno, l’altoatesino entra al tabellone principale degli Australian Open per diritto di classifica; si impone al primo turno su Max Purcell e mette in bacheca l’ennesimo record: è il tennista italiano più giovane ad aver vinto una partita nel major australiano.
A Rotterdam arriva ai quarti di finale di un 500, ovviamente di nuovo italiano più giovane a spingersi fin lì, tra l’altro dopo aver battuto il suo primo top ten. Così il 17 di Febbraio si ritrova numero 68: un centimetro alla volta.

Tra eliminazioni al primo turno e lo stop per Covid la marcia rallenta, ma alla ripartenza elimina al secondo turno degli Internazionali d’Italia Tsitsipas, vendicandosi così della sconfitta dell’anno prima sulla terra di Roma, a mandando a casa il suo secondo top ten. Perderà al terzo turno con Dimitrov, facendolo comunque faticare: altri punti per il ranking in casa Sinner.

Dopo Roma partecipa per la prima volta in carriera al Roland Garros. Nemmeno a specificarlo, altro record: vince i primi tre match e diventa il primo giocatore del 2001 ad accedere agli ottavi di finale di un Grande Slam. Ma Jannik mette la quarta e supera un altro top ten, Alexander Zverev, diventando l’italiano più giovane di sempre a spingersi così in avanti in un major.
Affronta però Rafael Nadal, l’imperatore di Francia e della terra rossa in generale. Il primo set è pauroso: Jannik non solo tiene testa all’ex numero uno del mondo, ora numero due, ma si ritrova a servire per il primo set avanti 6-5. La racchetta trema, comprensibilmente. Jannik cede il servizio con un gioco molto frenato, ed il solito glaciale Nadal si aggiudica il tie break ed il set. Jannik perde il secondo 6-4 continuando a giocare un gran tennis, ma lo spagnolo trionfa al terzo 6-1 e poi si aggiudicherà per la tredicesima volta in carriera lo Slam francese, con un bilancio di 100 vittorie e due sconfitte. Tuttavia Jannik gli ha tenuto testa, e ha ancora molto da imparare e da regalarci.
Nel 250 di Colonia sembra avere il passo per farcela, ma Zverev gli sbarra la strada: Jannik avanza ancora in classifica, alla posizione n°43.

Questo è solo un brevissimo riassunto della carriera di un giovane uomo, di un giovane professionista che sta faticando con umiltà e dedizione, “rubando” da tutti e rispettando sempre tutti i suoi avversari, non andando mai né sopra né sotto le righe.
È la capacità di un giovane di non farsi distrarre dall’enorme attenzione e soprattutto pressione mediatica che si è ritrovato addosso in pochi mesi, sentendosi dare del “predestinato”. È sempre rimasto con i piedi per terra e focalizzato sul lavoro da fare per cambiare di nuovo marcia, mettere finalmente la quinta ed entrare in top ten.

Ed è solo così, con il duro lavoro e la dedizione, che Jannik si è regalato (ed ha regalato a tutti gli italiani appassionati di tennis) il suo primo titolo ATP.
Ieri, 14 Novembre 2020, Jannik Sinner vince l’ATP 250 di Sofia regolando in un meraviglioso tie break al terzo set il canadese Vasek Pospisil.
Nemmeno a specificarlo, diventa il più giovane italiano ad aver vinto un torneo ATP nell’era Open.

Dormi bene Jannik, da domani sarai il numero 37 del ranking mondiale. Noi ti aspettiamo. Sempre più avanti.

“If you can meet with triumph and disaster and treat those two impostors just the same” (Rudyard Kipling)

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