LA BIBLIOTECA VATICANA: STORIA DI UN SOGNO

Quando nel 1475 Papa Sisto IV istituì ufficialmente la Biblioteca Vaticana attraverso la stesura della bolla Ad decorem militantis Ecclesiae datata 15 giugno, la storia di questo incredibile fondo librario era già iniziata da tempo.

Il predecessore al soglio pontificio Niccolò V, al secolo Tommaso Parentucelli, aveva immaginato la realizzazione di una raccolta “in San Pietro”, come ricorda Vespasiano da Bisticci, che fosse modello d’erudizione e dedizione agli studi: era il 1451, e tale progetto attraversò l’oscurità di tre pontificati, quello di Callisto III, Pio II e Paolo II, prima di venir onorato.

Papa Niccolò V aveva provveduto a costituire un fondo librario estremamente nutrito nel corso del suo pontificato: ne facevano parte circa 1200 codici, soprattutto classici, che avrebbero costituito il nucleo genetico di quella che oggi conosciamo come Biblioteca Apostolica Vaticana. Stimato anche da Enea Silvio Piccolomini, il futuro Papa Pio II, per l’ampiezza delle sue conoscenze, Niccolò V fu anche un grande mecenate: appena salito al soglio pontificio s’impegnò a restaurare e abbellire la città di Roma rafforzandone le mura, risistemando l’antico Borgo, ripristinando le forniture d’acqua, ricostruendo o restaurando le quaranta chiese cittadine e il Palazzo Apostolico e ampliando la Basilica di San Pietro.

Paus Nicolaas V

Prima di diventare Papa, inoltre, Parentucelli fu anche -proprio perché bibliofilo noto negli ambienti umanistici di tutta Italia- al servizio di Cosimo de’ Medici. Fu infatti per lui che realizzò l’opera nota ancora oggi con il nome di “Canone di Parentucelli”, la quale consiste in una lista di libri considerati irrinunciabili dal compilatore e funzionali alla realizzazione di una biblioteca ben fornita, talmente completa da poter virtualmente competere con i grandi fondi librari dell’antichità. La biblioteca che avrebbe seguito per prima il Canone del futuro Papa Niccolò V fu infatti quella di San Marco a Firenze, nella quale Cosimo de’Medici fece confluire l’ingente collezione di libri dell’umanista Niccolò Niccoli. Un’ulteriore attestazione dell’illuminato coinvolgimento del Parentucelli nell’effervescente panorama culturale umanistico è data dal carteggio che intercorse proprio con il Niccoli: a lui infatti comunicò l’importante ritrovamento del trattato di Celso intitolato De Medicina.

In conclusione, la storia di Tommaso Parentucelli è stata ricca di cultura, ma anche di ricerca e ingegno: nato in una famiglia liviense di umili origini, aveva fatto delle sue passioni una fonte inesauribile di eccellenza ed erudizione destinata a restare nei secoli seppur -per quanto riguarda il suo progetto più ambizioso- legata anche al nome del suo quarto successore. Considerata però l’impostazione fortemente comunitaria del suo operato, anche questo progetto riuscì trionfalmente: una biblioteca ineguagliabile ne nacque, ancora oggi vero e proprio tempio della cultura.

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