LA CIOCIARIA E FRANCOIS PINAULT

multi miliardario, il terzo uomo più ricco della Francia e il 27° nel mondo secondo certe graduatorie: nella rete si rinvengono sicuramente tutti i ragguagli e informazioni su di lui e la sua variegata attività imprenditoriale. A noi qui preme illustrare quale rapporto ci può essere con la iconografia del costume ciociaro, incredibile che possa parere. In qualche nota passata abbiamo fatto conoscere la Bourse du Commerce di Parigi che nell’Ottocento e Novecento fu il centro propulsore del commercio delle granaglie della Francia col mondo intiero: una struttura architettonica nel cuore cittadino di imponenza e di ricchezza non comuni, basti ricordare che la sua cupola, il suo contrassegno più visibile, ha quasi il medesimo diametro della cupola di San Pietro e cioè circa 34 metri, tra l’altro un prodigio tecnico dell’epoca, a seguito delle sue peculiarità costruttive.

Tale gigantesca struttura degna rappresentante della grandeur tipica dei fratelli francesi era da qualche anno che non trovava la sua corretta valorizzazione e impiego, visto che il motivo originario, il commercio del grano, è venuto meno da un pezzo. François Pinault, come le cronache registrano, è anche un accanito collezionista di opere d’arte, soprattutto moderne e contemporanee ed è ben noto che anche a Venezia è presente la sua impronta munifica e imprenditoriale, dove possiede il celebre Palazzo Grassi sul Canal Grande e la Punta della Dogana all’imbocco. Quale rapporto dunque con la Ciociaria?

In una cronaca passata, parlando della Bourse du Commerce, abbiamo illustrato un documento pittorico fatto conoscere per la prima volta che illustra una coppia di ciociari presente in questo luogo prestigioso che stiamo descrivendo. Infatti al di sotto della immensa cupola corre una fascia alta dieci metri e lunga centoquaranta, cioè una superficie di 1400 mq che alla fine del 1800 fu affrescata da un gruppo di quattro artisti con le illustrazioni delle caratteristiche commerciali e imprenditoriali dei vari continenti che avevano relazioni d’affari con la Francia: l’Europa fu illustrata, oltre che con navi e vascelli e carri, da una coppia di ciociari in primo piano, a documentarne, oltre che la peculiarità non comune del loro costume, il ruolo di personaggi noti e conosciuti dappertutto nel corso dell’Ottocento, quasi una lingua franca d’Europa, dato l’incredibile successo riscosso tra gli artisti, pittori e scultori. Ora è avvenuto che l’imprenditore François Pinault ha preso in fitto per cinquantanni dal Comune di Parigi la maestosa struttura per farne un museo delle sue opere da offrire al pubblico godimento e perciò ricorrendo, alla collaborazione di un noto architetto, ha stanziato una cifra cospicua di molti milioni onde adibire la imponente struttura a contenitore prezioso di quadri e sculture oltre che al generale restauro e ripristino. Gli interventi architettonici progettati sono volti naturalmente alla ottimale valorizzazione e visibilità delle opere esposte e allo stesso tempo alla conservazione ed esaltazione anche di tutto quanto già esistente. Il risultato ne sarà, verso la primavera prossima, all’aperura al pubblico, che allorché nel Museo, alzando gli occhi verso la luce della cupola si godrà ancora di più la scenografia immensa e inimmaginabile degli affreschi, ora restaurati e ripuliti, che corrono tutto intorno e quindi anche la coppia di ciociarelli lassù in alto troveranno una più visibile e affascinante testimonianza.

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