Con “Dialoghi a Sutri” la grande arte sbarca a Palazzo Doebbing, splendida location nel cuore della Tuscia Viterbese. Vittorio Sgarbi nel ruolo di sindaco di Sutri e critico d’arte di grande esperienza ha inaugurato un progetto senza dubbio audace, proponendo un’indagine tra antico e moderno che vuole affrontare l’eterna attualità dell’arte, sempre in grado di suscitare emozioni e proporre nuove visioni. “Dialoghi a Sutri” presenta 11 mostre monografiche che abbracciano un lungo periodo che va dal Cinquecento fino ai giorni nostri, ed è visitabile fino al 12 gennaio 2020 a Sutri presso a Palazzo Doebbing. Stiamo parlando di 11 grandi artisti, che rappresentano l’arte sacra e quella laica, una stagione espositiva che non teme confronti con le proposte dei grandi musei delle metropoli d’Europa. Fondamentale per questa mostra è il sostegno dalla Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele.
Tiziano che si confronta con Scipione Pulzone “il Gaetano”, Renato Guttuso che dialoga con lo scultore espressionista Ernesto Lamagna, Ottone Rosai che comunica con il contemporaneo Luca Crocicchi. “Tutto è in fervore di relazioni” come spiegato dallo stesso Vittorio Sgarbi. Osservare, capire e vivere l’arte grazie all’interconnessione tra artisti che rappresentano diverse epoche, pensieri e correnti artistiche. La stagione espositiva esplora i sentimenti e i tormenti umani, proponendosi di affrontare il tema della psiche, esemplificata dai turbinosi autoritratti di Fausto Pirandello e dai tormenti di Antonio Ligabue, due grandi artisti del Novecento italiano che qui trovano spazio e hanno modo di entrare in contatto. Altro tema affrontato è quello dell’esotico, delle foreste incantate e delle fiere tropicali, lontane anni luce dai noti paesaggi occidentali, una flora esuberante, spesso frutto dell’immaginazione dell’artista. La mostra può vantare infatti la presenza di un capolavoro assoluto, L’incantatrice di serpenti di Henri Rousseau, dipinto nel 1907, che rappresenta una donna nuda in una giungla, posta in controluce mentre incanta un serpente al chiaro di luna. In dialogo con il grande maestro francese, troviamo il lato animalista e selvaggio di Ligabue con le sue coloratissime tigri a fauci spalancate, proiezione metaforica del mondo nel suo stato di ribellione, simbolo di forza e di violenza fulminea. Un riassunto su tela del secolo breve di sicura efficacia. Oltre alle 11 mostre, il visitatore ha l’opportunità di vedere anche il “Museo di Arte antica e di arte sacra” di Sutri che costituisce la parte espositiva permanente del museo di Palazzo Doebbing.
Un motivo in più per visitare Sutri. La cittadina, posta lungo la via Cassia a circa un’ora dalla Capitale, sprigiona storia da ogni vicolo e non solo. Oltre il centro storico medioevale, abbellito dai palazzi vescovili e dalle fontane, degno di nota è il paesaggio circostante che comprende tombe etrusche, ville storiche e un raro esempio di anfiteatro di epoca romana scavato nel tufo. Noi di Eventi Culturali Magazine raccomandiamo una visita a Palazzo Doebbing: “Dialoghi a Sutri” è l’occasione giusta per conoscere le visioni di 11 grandi artisti e perché no, una scusa per esplorare la Tuscia Viterbese. Un fazzoletto d’Italia colmo di borghi meravigliosi, giardini monumentali e ricchezze naturali.
Box informazioni:
“Dialoghi a Sutri”, Palazzo Doebbing, Sutri;
Dal 25 aprile 2019 al 12 gennaio 2020;
Biglietti euro 8 (intero), euro 6 (ridotto), euro 2 (da 6 a 18 anni).
Info e prenotazioni: museopalazzodoebbing@gmail.com, museopalazzodoebbing.it