ATTRAVERSO LA STORIA: LA CERIMONIA D’APERTURA DELLE OLIMPIADI 2024

Il 26 luglio 2024, a Parigi, si è svolta la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. Pensata come un’escursione storica ricca di riferimenti, si è rivelata un evento in grado di unire virtualmente epoche anche molto diverse tra loro. Il primo di questi, una figura misteriosa che si muove sui tetti della Ville Lumière, omaggia il gioco di fama mondiale Assassin’s Creed e in particolare il capitolo ambientato proprio a Parigi, sviluppato dalla francese Ubisoft.

Successivamente, tra l’acqua e le suggestive catacombe sotterranee compare un coccodrillo del Nilo: è un riferimento a ciò che accadde nel 1984, quando Éléonore -questo il nome del rettile- fu rintracciata proprio all’interno del sistema fognario parigino.

Tra gli omaggi alle grandi personalità della storia, della musica e della cultura popolare, ha di certo colpito quello fatto al Cancan, per il quale è stato scelto un rosa intenso che a sua volta voleva costituire un riferimento all’iconico brano di Edith Piaf, “La vie en rose”.

Numerosi richiami all’epoca moderna, dunque, ma non solo: attraverso il sito Richelieu della Bibliothèque nationale de France è stato intessuto un toccante rimando alla tradizione letteraria francese, mentre i singoli tableaux presentano una vasta gamma di rimandi che segnano la storia artistica non solo della città, ma del mondo intero: è il caso della ricostruzione del dipinto “La Liberté guidant le peuple” di Eugène Delacroix e del riferimento alla scomparsa, dal Musée du Louvre, della Gioconda, celeberrima tela che fu sottratta agli ambienti del museo nel 1911. Un ulteriore rimando a questo luogo d’arte iconico e impareggiabile è costituito dai ritratti semisommersi dalla Senna, tutti custoditi all’interno del Louvre.

Un altro tema ricorrente nello svolgimento della cerimonia d’apertura delle ultime Olimpiadi è stato quello della Rivoluzione Francese: la presentazione di questo argomento da parte della band metal francese Gojira è stata estremamente esplicita, in quanto il brano rivoluzionario intitolato “Ah! Ça ira” reinterpretato dal gruppo è stato eseguito sin dal principio da una Maria Antonietta affacciata dalla Conciergerie, vestita di rosso e con la testa mozzata.

Un’avveniristica ricostruzione del celebre quadro “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci ha decisamente fatto parlar di sé, ma non ha esaurito i rimandi alla cultura e francese e, più in particolare, parigina: sono state infatti ricordate anche le personalità di Giovanna d’Arco, raffigurata quale cavallerizza senza volto che galoppa sulla Senna, e i fratelli Montgolfier, dei quali è stato rievocato il primo viaggio, svoltosi sui Jardins des Tuileries.

Un evento ricco di richiami che ben descrivono la complessità delle influenze convergenti in una città millenaria, che presenta numerose stratificazioni destinate a valorizzare un evento, quello delle Olimpiadi, altrettanto ricco di storia e meraviglia.

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