Durante il periodo dell’Impero Romano il territorio della Sabina era un importante provincia di Roma, caratterizzata da numerose costruzioni di ville residenziali. La splendida villa romana di Cottanello era infatti una delle numerose ville rusticae situata in località Collesecco in provincia di Rieti vicino al confine umbro. Il nome della residenza fu voluto dalla potente famiglia senatoriale degli Aurelii Cotta (il generale Caio Aurelio Cotta è ricordato come il costruttore dell’antica via Aurelia) ed all’inizio del I secolo a. c. essa fu di proprietà sicuramente del console Marco Aurelio Cotta Massimo Messalino amico dell’Imperatore Tiberio e autore di scritti di agronomia. La realizzazione delle grandi ville rustiche in Sabina fu conseguente alla trasformazione dell’assetto socio-economico della regione dopo la conquista del territorio da parte di Manio Curio Dentato (290 a. c.) alla fine della III guerra sannitica. Nacquero infatti all’epoca gli importanti possedimenti delle famiglie patrizie rivolte a colture specializzate (vite, olivo, frutta) per il mercato dell’urbe. Negli anni 20 si era venuti a conoscenza dell’esistenza a Cottanello di avvallamenti, di piccole costruzioni interrate, di anfore e doli in seguito a scavi archeologici e di derrate alimentari che erano nascoste durante la guerra in stanze e cunicoli sotterranei. Si cominciò a scavare ufficiosamente e il crollo della volta di una parte del criptoportico fu il punto di inizio, infatti affiorarono muri in pietra calcarea e un metro quadrato circa di pavimento in mosaico e tessere molto piccole. Ma solo dopo la formazione della associazione “Pro Loco” di Cottanello si ebbe il patrocinio della Soprintendenza Archeologica che rinvenì tra il 1969 -1973 un’area rettangolare di circa 37 x45 metri composta da 30 vani fra cui un atrio e un peristilio. Nel 1973 i pavimenti furono selezionati in pannelli, staccati e poi riposizionati con cemento e malta, vennero poi realizzate una serie di tettoie metalliche per la protezione dagli agenti atmosferici di murature e mosaici. Tra gli anni 2010 – 2012 seguirono ulteriori scavi della Soprintendenza Archeologica condotti dalla Sapienza Università di Roma in relazione alla parte centrale della villa. Dal 2013 le ricerche, grazie alla concessione di scavo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, sono dirette dall’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico (ISMA) del CNR, in collaborazione con la Soprintendenza, la Sapienza Università di Roma e altri istituti CNR (ITABC, ICVBC, ISM e IGAG) con il supporto logistico del comune di Cottanello. La Direttrice del sito archeologico Francesca Licordari, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, con l’apertura della villa, ricorda che queste costruzioni erano delle autentiche aziende agricole con una zona padronale ricca e con tutti i confort, con fattorie esterne per gli schiavi alle dipendenze del proprietario. Il sito fu realizzato in più periodi con diverse tecniche costruttive: una prima fase, tra la fine del II e del I secolo a. c. (con opus incertum), una seconda fase, compresa tra la fine del I secolo a. c. e la prima metà del I secolo d. c., corrispondente alla costruzione del peristilio e degli ambienti di rappresentanza, con i pavimenti in mosaico (opera quasi reticolata e utilizzo del calcare locale e della pietra rossa di Cottanello) non cambia l’assetto generale della struttura. La terza fase, IV e VI secolo d. c., molto più tarda, è caratterizzata dall’opera vittata presso il peristilio con la variazione di questo ambiente e con la chiusura di alcuni accessi alla zona porticata ad est e con altri interventi che segnano profonde trasformazioni nell’uso dell’edificio. I reperti marmorei e fittili della villa sono attualmente nel Museo Archeologico di Rieti. La villa rientra nello schema classico della domus ad atrio e sono stati rinvenuti i seguenti ambienti : l’atrio (architettura di tipo tuscanico) ove l’acqua piovana si raccoglieva nell’impluvium quadrangolare e distribuita agli ambienti termali attigui; il tablino, sala di passaggio fra l’atrio e il peristilio; alcuni cubiculi adiacenti al tablino con pavimenti a mosaico; il peristilio o cortile interno circondato da un portico a colonne; i triclinio o sala da pranzo con pavimento musivo bianco e nero. Poi ancora tre ambienti sul lato meridionale del peristilio, sale e cucina; il frigidario o sala con vasca per il bagno freddo; il calidario o stanza riscaldata; il tepidario sala riservata al bagno tiepido o al bagno di vapore; il prefurnio, stanza centrale dove si trova l’impianto di riscaldamento dell’acqua. Ricordiamo ancora il criptoportico monumentale sotto il piano di calpestio coperto da una volta a botte, probabilmente usato come magazzino. Nell’antica villa grande importanza rivestono le pavimentazioni musive conservate quasi integralmente. Sono mosaici a tessere finissime, in genere bianche e nere con motivi geometrici di repertorio, ma sono presenti anche alcune composizioni colorate: maschere teatrali, composizioni vegetali, animali e anforette. In alcuni pavimenti domina il colore rossastro del tipico marmo di Cottanello molto usato in epoca passata e anche a Roma impiegato in diverse chiese barocche da grandi architetti come Bernini e Borromini. I pavimenti musivi presentano in una delle soglie di accesso alla camera padronale inserti realizzati con motivi vegetali e una raffigurazione di coppia di gallinacci. La villa romana di Cottanello sontuoso sito archeologico con i resti delle sue storiche volte, mosaici, colonne e suggestivi ambienti rappresenta una emozionante e piacevole visita assolutamente da non perdere.
COTTANELLO, Villa degli Aurelii Cottae
Via di Collesecco 1, località Collesecco, Cottanello (RI)
Le prossime aperture – a ingresso gratuito – sono domenica 11 ottobre e domenica 8 novembre con turni di ingresso alle 10,30 – 11,30 – 12,30.
Prenotazione obbligatoria a: sabap-laz.comunicazione@beniculturali.it
Apertura in occasione di visite guidate a cura della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina, Rieti