È uno dei monumenti più iconici e amati di Parigi, uno di quelli di fronte al quale è difficile rimanere indifferenti. L’Arco di Trionfo, per i parigini l’Arc de triomphe de l’Étoile, venne inaugurato il 29 luglio 1836 (esattamente 183 anni fa), realizzando il volere che era stato di Napoleone I Bonaparte di celebrare la vittoria conseguita dai suoi 73000 valorosi uomini contro austriaci e russi nella battaglia di Austerlitz (1805), passata alla Storia per aver sancito ufficialmente la fine del Sacro Romano Impero. “Si tornerà alle vostre case solo sotto archi di trionfo”: così “il piccolo caporale” aveva salutato i soldati francesi al termine del sforzo bellico; il 18 febbraio 1806, due mesi dopo la firma della pace di Presburgo, un decreto imperiale stabilì la realizzazione di un arco monumentale in onore del trionfo conseguito.
I lavori, condotti dall’architetto Jean Chalgrin, iniziarono il 15 agosto 1806 e si rivelarono subito piuttosto lenti, data l’entità del progetto monumentale. Dopo la morte di Chalgrin, questi vennero continuati sotto l’occhio vigile di Jean-Arnaud Raymond, ma furono presto interrotti dalle sconfitte conseguite dall’Imperatore durante la Campagna di Russia (1812) e i fatti del 1814. La Restaurazione segnò una temporanea sospensione dei cantieri, che vennero ripresi solo nel 1824 da Luigi XVIII, il quale per l’occasione scelse gli architetti Louis-Robert Goust e Louis-Étienne Héricart de Thury. Il disegno originale napoleonico era stato nel frattempo abbandonato: venne ripreso solo nel 1830, quando Luigi Filippo volle riprendere in mano le vecchie carte del progetto per dargli un più ampio respiro, facendo del monumento il simbolo di tutti i valorosi uomini che, a prescindere dal proprio colore politico, avevano messo la propria vita al servizio della Francia tra il 1792 e il 1815. Il 6 febbraio 1896, l’Arco di Trionfo entra ufficialmente nella classifica dei monumenti storici francesi.
Con i suoi 50 metri di altezza, 45 di larghezza e 22 di profondità, l’Arc de triomphe de l’Étoile prende a modello il romano Arco di Tito, sito nel Foro della capitale, ed è il più grande Arco di Trionfo al mondo dopo quella nordcoreano. Ai piedi dell’opera risaltano, dal 1920, la Tomba del Milite Ignoto e una vivida fiamma, alimentata quotidianamente dai membri dell’Associazione dei Combattenti o delle Vittime di Guerra per ricordare tutti coloro che, senza un volto, un nome e un’identità, persero la vita nel corso del secondo conflitto mondiale. L’11 novembre di ogni anno si ricorda la firma dell’armistizio tra Francia e Germani
