L’Arte ai tempi del Covid19
#IMD2020
18 maggio 2020: per gli studiosi e gli amanti dell’Arte una data da ricordare.
Quale miglior auspicio se non la Giornata internazionale dei Musei per riaprire gli spazi dedicati alla Cultura?
Il tempo, cristallizzato nel momento del lockdown, pare, lentamente, ricominci a scorrere. Apertura non significa caos, arbitrio, ma disciplina e rispetto delle regole.
Ci accingiamo all’avvio di una nuova normalità, fatta di piccole, grandi precauzioni per la nostra e per l’altrui salute, per rispettare modi, spazi e luoghi che non comportino nocumento alla collettività.
Significa restare responsabili, perché il virus non è dominato, può ancora colpire, favorito dalla disattenzione e dalla superficialità.
Così, quali migliori luoghi, se non quelli dell’Arte, per reimparare a stare insieme?
Ritroviamo la collettività, usciamo dalle nostre dimore accorciando le distanze, mantenendo però quelle del rispetto.
Nei Musei, nelle Gallerie, nei siti archeologici l’osservazione delle opere d’arte ha sempre richiesto l’equidistanza tra noi, i sensi e i sentimenti suscitati dallo stupore e dalla scoperta.
Accarezzare con lo sguardo la magnificenza dell’opera umana, suscita un tumulto emotivo che ben sappiamo dominare. Ecco, manteniamo la medesima distanza fisica e vicinanza emotiva nei nostri rapporti sociali. Riconciliamoci con la beatitudine che la fruizione dell’Arte e della Natura sa donare all’animo e disegniamo un futuro meno fosco, ove la Cultura sarà il vero lasciapassare per il mondo nuovo.