L’eccezionalità di Villa Mondragone, fra storia e cultura. La Villa dei papi offre ai suoi visitatori un incredibile viaggio.

Una meravigliosa villa Tuscolana che, unica nel suo genere, ha potuto godere del titolo di residenza pontificia: Villa Mondragone è tutto questo.

Edificata dal XVI secolo dagli Altemps e dai Borghese, la dimora nobiliare si contraddistingue per la posizione strategica, grazie alla quale gode di un rigoglioso panorama sui Castelli Romani.

Sede collezionistica e prestigioso crocevia strategico dei rappresentanti più in vista del potere politico di età moderna, è ad oggi possibile visitarla per svolgere numerose attività, in particolare visite guidate – che possono essere anche pianificate in anticipo – dello stesso complesso o delle mostre ospitate. Tra l’altro, gli spazi possono essere prenotati per conferenze, convegni, matrimoni e corsi di formazione.

Che si tratti di un evento o di una visita, in ogni caso, i motivi per cui sceglierla sono numerosi: Interni ed esterni contribuiscono alla realizzazione di quello che è un vero e proprio spazio di pura bellezza. Gli 80.000 metri cubi del complesso monumentale sono circondati da 18 ettari di parco con cipressi e lecci secolari. Questi vanno a formare viali suggestivi che, insieme alla ricchissima flora, contribuiscono ad impreziosire gli spazi esterni della Villa. Di notevole fascino, poi, anche la Corte Interna, che accoglie il visitatore nel suo spazio regale.

Nello splendido Giardino all’italiana, invece, lo sguardo dei visitatori si apre su un maestoso ed elegante portico del Vasanzio ed il teatro delle Acque; in quello pensile, poi, troviamo lo spazio esterno della villa di più elevato valore storico-artistico.

I due elementi che, tuttavia, nel corso del tempo hanno rappresentato i principali centri di scambio culturale e dei raduni, sono stati il Terrazzone e la Fontana dei Draghi.

L’importanza storica in particolare della Fontana è stata evidenziata anche da Cesare Brandi – fondatore e direttore dell’Istituto centrale del restauro – che ne afferrò appieno il valore storico-artistico. Del resto, all’epoca, dare acqua alle persone era segno di potere.

Commissionata dal cardinale Scipione Caffarelli Borghese, la Fontana si inserisce nel programma di rinnovamento architettonico e decorativo di Villa Mondragone, promosso dal prelato in seguito all’acquisto dell’edificio e delle sue pertinenze.

È stata realizzata in pietra sperone – peculiare dell’area tuscolana – da Girolamo Feliciani, su un’idea progettuale inizialmente elaborata da Giovanni Fontana e proseguita dal soprintendente Giovanni Vasanzio. È stata concepita come fulcro scenograficamente riconoscibile grazie al forte slancio verticale impresso nelle diverse componenti architettoniche, sempre accompagnate da draghi e dal simbolo araldico Borghese, simmetricamente disposti.

Tutto ciò, fa in modo che la suggestione visiva creata dai giochi d’acqua sia fortissima. L’acqua stessa questa sgorgava impetuosa dalle cannule alla sommità e nelle bocche dei draghi, per scivolare poi di vasca in vasca fino all’ampio bacino alla base.

Oltre che per il suo incredibile valore artistico, la villa si contraddistingue certamente per un forte valore storico. Per raccontarne la secolare esistenza, infatti, occorre sfogliare a ritroso molte pagine, fino ad approdare al glorioso periodo imperiale romano.

La villa moderna sorse sulle spoglie di una splendida villa romana del II secolo d.C., associata ai nomi di due consoli romani dell’anno 151 d.C. – Condiano e Massimo – esponenti dell’antica gens dei Quintili. Il primo nucleo di questa, detto il Casino segreto, fu fatto edificare dal cardinale di

origine austriaca Marco Sittico Altemps a partire dal 1573, su progetto di Martino Longhi il Vecchio.

Inizialmente, la Villa è nata per ospitare – in particolare nel periodo estivo – Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni (papa dal 1572 al 1585), il cui stemma araldico (diffusamente utilizzato come elemento decorativo in tutta la villa) aveva un drago alato; da qui il nome Mondragone.

Fu proprio qui, tra l’altro, che il papa promulgò la celebre bolla papale Inter gravissimas, con cui diede avvio alla riforma del calendario gregoriano ancora oggi in uso.

Durante il pontificato di Paolo V Borghese, poi, il territorio tuscolano divenne una “piccola Roma”, in quanto luogo di soggiorno prediletto della corte pontificia e dell’aristocrazia romana.

Nel 1613 fu acquistata dal cardinale Scipione Caffarelli Borghese, con il quale l’intero complesso subì lavori di ampliamento e trasformazione (che culminarono negli anni tra il 1618 ed il 1621 e coinvolsero talentuosi artisti ed architetti). In questi anni, Scipione Borghese fece costruire nel Giardino della Girandola, celebre portico antistante, un grande e scenografico ninfeo: il Teatro delle acque. Agli stessi anni risale poi la “Galleria dei dipinti”,

edificio stretto e lungo che collegava il Casino con il palazzetto della Retirata e che avrebbe ospitato la sua collezione di opere d’arte.

Per ribadire la plurisecolare rilevanza di Villa Mondragone, infine, bisogna aggiungere che fu la residenza prediletta della famiglia napoleonica, essendo Paolina Bonaparte – sorella minore dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte – andata in sposa al principe Camillo Borghese.

La villa rimase di proprietà della famiglia Borghese fino al 1896, anno in cui fu venduta alla Compagnia di Gesù, che già dal 1865 l’aveva avuta in comodato dagli stessi Borghese per farne la sede di un celebre collegio. Questo fu chiamato chiamato Nobile Collegio Mondragone, e venne destinato alla formazione dei figli della nobiltà e dell’alta borghesia italiana.

Da allora, ospitò solo pochi gesuiti; nel 1981 la struttura ed il parco circostante furono acquistati dalla neonata Università degli Studi di Roma Tor Vergata, che ne ha fatto la sua sede di rappresentanza.

In definitiva, la bellissima Villa ha senza dubbio alcuno una fortissima importanza storica che, unita al suo valore artistico, la rendono una location eccezionale, da cui è possibile godere delle più belle viste di Roma. Si tratta di un preziosissimo pezzo del patrimonio italiano che, indubbiamente, non può essere ignorato.

 

Foto Simone Paris

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