Un prodotto, alle volte, qualunque esso sia, rappresenta il primo step dal quale partire, per creare, poi, tutt’intorno un mondo fatto di idee, concetti e valori. La Illycaffè, che nasce nel 1933 dall’idea imprenditoriale di Francesco Illy, fondatore dell’azienda, racchiude il suo percorso ed il suo sviluppo su tre principi cardine, che hanno orientato, nel corso degli anni, il managment: Good, goodness and Beauty.
La prima qualità è quella ovviamente del buono e del fatto bene, rappresentativa del marchio, quella che ha permesso all’azienda di primeggiare nel settore, andando ad offrire sul mercato un prodotto di altissima qualità. L’intento iniziale fu, infatti, quello di elaborare metodi efficaci di conservazione, così da versare nelle tazzine il miglior caffè e nello specifico, il miglior espresso. Ricerche e test che hanno portato, nel 1935, a realizzare l’Illetta, la prima macchina del caffè, che separando la pressione dalla temperatura e tarandola in modo preciso, consentiva di raggiungere un’estrazione perfetta: quella stessa formula dell’espresso, tanto apprezzata ovunque. E se questo, è da considerarsi l’elemento indispensabile dal quale si doveva per forza partire per avviare la produzione e per essere apprezzati, il secondo elemento, il Goodness, è quello che ha decretato la reputazione del brand Illycaffè. L’azienda si è cominciata, infatti, ad interrogare sul modo con cui il caffè Illy venisse coltivato, instaurando rapporti diretti con i paesi produttori, e cominciando con loro a progettare un processo di coltivazione, raccolta e produzione che fosse sostenibile. Un importante gesto, di grande sensibilità ed attenzione, che ha garantito un diverso trattamento di tutto e tutti, per non guardare solo agli interessi e ai profitti dell’azienda, ma piuttosto alla collettività e all’ecosistema a cui tutti apparteniamo. Il terzo elemento tratta l’aspetto beauty, che rivolgendo la sua attenzione, per la prima volta negli anni ’90 al design della tazzina (la prima tazzina fu disegnata da Matteo Thun nel 1992), cercò di andare a stimolare anche l’aspetto visivo di chi, sorseggiando e degustando il caffè, apprezzasse anche lo stile di ciò che teneva in mano. Un’idea molto innovativa all’epoca, e che ha dato modo all’azienda di aprire un’area dedicata, chiamata: Illy Art Collection. E a seguire i vari progetti artistici della Illy in questo settore, è dal 1999 Carlo Bach, divenuto poi, nel 2005 direttore artistico. Un direttore che ha seguito il progetto sin dagli albori, incarnandone sempre più il concetto filosofico sottostante, che prese forma e concretezza, nel periodo in cui al comando dell’azienda vi era Andrea Illy. E’ stato proprio lui a voler aggiungere al buono dato dal caffè, il bello dato dalla ricercatezza della tazzina. Un’idea, ci racconta Bach, che da quel momento ha sempre ricercato collaborazioni con artisti di vario genere per realizzare e decorare le tazzine per la Illycaffè. Un’idea che diviene progetto, e che passa nelle mani di Carlo, che da quel momento, inizierà a sviluppare relazioni collaborative con i più affermati autori di arte contemporanea e anche con i talenti emergenti su progetti artistici sperimentali. Bach, ci racconta, che le prime due edizioni, anno ’92 e ’93, sono state ideate per la mescita al bar, quindi per un uso prettamente professionale nei locali che servivano Illycaffè. E al riguardo molti sono i racconti che circolano, sulle persone che cercavano di portarsi via la tazzina, perché oggetto esteticamente molto apprezzato. Si intuì, dunque, che l’oggetto piacesse e che poteva, se venduto al pubblico per un uso domestico, essere desiderato ed altamente richiesto. Nel 1994, con la collaborazione di Sandro Chia, venne prodotta la prima collezione per il pubblico. Da quel momento Bach si è sempre impegnato a spaziare, nelle diverse collaborazioni che negli anni si sono susseguiti, cercando di interagire con tutti i movimenti dell’arte contemporanea, attingendo a tutte le diverse aree geografiche, ed aprendosi verso tutti gli artisti.
Oggi, in occasione dell’anteprima della fiera internazionale di arte contemporanea Frieze New York, che si terrà il 17 maggio 2023, Carlo ci svela che la Illy Art Colletion, sarà firmata, questa volta, da Judy Chicago, poliedrica artista americana e pioniera del Femminist Art Movement. Una scelta che si è voluta far ricadere
su un’artista che da sessant’anni si occupa di temi inerenti la giustizia sociale e l’ambiente, combattendo da sempre una personale battaglia per la parità nel mondo dell’arte per le donne e per gli artisti emarginati.
Judy, attraverso le iconiche tazzine dell’Illy Art Collection, ha deciso di rappresentare i ruoli e le conquiste delle donne nel corso della storia, riprendendo il concetto già espresso nei suoi primi lavori Reincarnation Triptych. Una decisione dell’artista, che sulle tazzine raffigura figure femminili di rilevanza storica appartenenti a epoche differenti come la regina di Francia Maria Antonietta, Madame de Staël, romanziera, filosofa e saggista politica, la scrittrice femminista George Sand e la scrittrice Virginia Woolf, in un tripudio di colori brillanti, che vogliono rimarcare la transizione storica del genere femminile dalle costrizioni sociali storicamente imposte, verso la libertà culturale e creativa.