L’impermanenza della vita

Non aspettare»: non sprecare il tempo, non rinunciare a vivere ogni momento della vita in maniera consapevole. «Accogli tutto, non respingere nulla»: sii aperto e ricettivo al mondo esterno, con la mente e con il cuore. «Porta nell’esperienza tutto te stesso»: accetta ogni tua parte interiore, sii completo, anche se imperfetto. «Impara a riposare nel pieno dell’attività»: in ogni situazione quotidiana, cerca di ritagliarti momenti di pausa, silenzio, distacco, per poterti incontrare con te stesso. «Coltiva la mente che non sa»: sii curioso e affina la tua capacità di sorprenderti e meravigliarti”.

Chi scrive queste frasi è Frank Ostaseski, docente e scrittore. Insegna che la morte è un percorso di consapevolezza e di crescita, soprattutto per chi perde i propri cari ed invita alla vita piena e vissuta. Ho fatto un percorso di volontariato, di accompagnamento ai morenti ed è stata un’esperienza molto forte.

Imparare a guarire, almeno un po’ la paura della morte, accettare di lasciare andare chi amiamo, ci insegna ad amare ancora di più la nostra vita e a viverla profondamente. In questo momento mi sto occupando della morte di mia madre dopo alcuni mesi di sofferenza. Stare nei panni di chi perde qualcuno non è facile, un oceano di emozioni mi travolge e riuscire a rimanere centrati ed aperti non è semplice. Vivere il lutto con tutto il suo vissuto dentro e fuori di noi ci mostra nell’intimità, la nostra fragilità. L’impermanenza della vita, niente è per sempre, imparare a fluire con l’esistenza vivendo il momento qui e ora. Questo è il vero grande segreto, la saggezza di accettare ciò che cambia e non è più uguale a prima, non aggrapparsi al ricordo che resta. Tutto è possibile, anche essere sereni in momenti tristi come questo. Sono grata al mio percorso personale che oggi mi permette di vivere il distacco dalla mia mamy, sì con dolore, ma anche con la dolcezza e la serenità che nulla finisce qui. La natura ci insegna, la fisica quantistica ci dice che siamo energia e nulla si distrugge. Così io continuerò a fare la pazzerella con la mia amata mammina, che continuerà a ridere delle mie imprese fuori dal comune…come quella di percepirla nella luce e sorridente.

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