Il mal di schiena è tra le prime tre cause di assenza dal lavoro in Italia ed è una delle patologie con il rischio di recidiva più elevato, poiché è una problematica che tende a cronicizzarsi nel tempo. Le cause possono essere molto diverse da individuo a individuo, il che porta alla necessità di un approccio riabilitativo individualizzato andando a lavorare in modo specifico sulla causa. Quello che accomuna le algie vertebrali è il carico, la forza di gravità; lavorare in un ambiente microgravitario come l’acqua ci permette di ridurre o azzerare il peso sulle strutture in difficoltà, facendo poi scivolare il paziente sull’acqua attraverso manovre specifiche e l’ausilio della respirazione faciliteremo il rilassamento e ridurremo il dolore.
Anche nei casi di rigidità della colonna è fondamentale approcciare in prima istanza con una riduzione del dolore e facilitando il rilassamento della muscolatura per poi intervenire su una corretta impostazione della postura. Altro fattore che può favorire l’esordio e la cronicizzazione di un mal di schiena lombare sono le cattive abitudini alimentari, che possono portare a obesità o ad infiammazioni croniche del tratto gastrointestinale; tutto questo si riflette negativamente sulla colonna, e per non sentire dolore si finisce con l’acquisire posture scorrette. Altro impatto negativo sulla colonna arriva dallo stress, che influisce negativamente sulla resistenza ai fattori infiammatori. Persone con forte stato di tensione emotiva, che hanno una vita con ritmi frenetici, presentano un sistema muscolare contratto, status che peggiora la circolazione sanguigna a livello vertebrale. Dopo aver effettuato una valutazione fisioterapica e posturale “a secco”, individuando così i segmenti e le retrazioni sulle quali dover lavorare, l’approccio in acqua garantisce di lavorare in un ambiente confortevole e di ridurre immediatamente il dolore, portando a risultati positivi già dalla prima seduta.