Il cantiere per la realizzazione della linea metro C prosegue e arriverà a piazza Venezia. Il nuovo tratto a livello urbanistico permetterà finalmente un’estensione delle zone pedonali del centro storico, l’accessibilità è infatti garantita dalle tre fermate: Venezia, Chiesa Nuova e San Pietro. Grazie al dialogo e alla costante collaborazione tra Roma Capitale e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, spiega una nota del Campidoglio, il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha approvato la modifica del perimetro della tratta T3 della linea C per portare le gallerie a ridosso del corpo della futura “stazione Venezia”, come previsto dal progetto presentato a luglio scorso da Roma Capitale. Percorsi e coperture saranno in vetro, acciaio e travertino, con i resti delle Aule degli Auditoria di Adriano visibili al pubblico. Accanto a scale fisse e mobili un ascensore panoramico accompagnerà ai treni i turisti, che intanto potranno ammirare scorci dell’antica Roma lungo i percorsi archeologici previsti all’interno della struttura. Eccola, in un futuro si spera non lontano, la stazione “gioiello” della metro C a piazza Venezia. Situata nell’angolo di piazza Madonna di Loreto, sul lato est dove terminano i Fori Imperiali, è perfettamente disegnata nei rendering che accompagnano il progetto definitivo. Per il completamento dei tunnel dai Fori a piazza Venezia il Governo centrale dovrà stanziare 300 milioni di euro affinchè l’idea diventi realtà. Purtroppo però il tempo a disposizione non è molto: i tubi scavatori rischieranno di essere almeno in parte interrati, non possono infatti restare fermi sotto terra oltre novembre 2020. A tranquillizzare i cittadini è la stessa sindaca Raggi che confida nell’arrivo, anche puntuale, del finanziamento che permetterà la realizzazione del progetto in questione. La zona esterna prevede due coperture in vetro dalla parte degli Auditoria, attraversate da un percorso centrale sospeso sopra il corridoio. Oltre a queste ultime, ce ne saranno altre in acciaio, in pietra serena e travertino, materiale utilizzato insieme al basalto per i marciapiedi. La passerella, ad altezza della strada, sarà in vetro e travertino con una struttura a livelli alternati per permettere alla luce di filtrare e illuminare il camminamento sottostante. Per accedere alla zona degli scavi ci sono due possibilità: dall’esterno, con una scala dalla parte della chiesa di Santa Maria di Loreto, o dal piano alto della stazione dove si trovano i locali commerciali. Sarà poi una parete vetrata con porta scorrevole che permetterà l’ingresso della luce e che collegherà la stazione all’area degli scavi. L’uscita della stazione invece è prevista con un gruppo di scale parallelo all’andamento della parete occidentale dell’Aula centrale degli Auditoria e un ascensore panoramico completamente a vetri. Una progettazione complessa, fatta di uno studio di anni per andare a valorizzare e integrare la stazione con i nuovi resti Adrianei emersi tra il 2008 e il 2011, e con il Vittoriano, il palazzo Venezia, la chiesa della Madonna di Loreto si andrà a rivoluzionare l’assetto dell’intera area. Dal momento infatti che la terza linea della metro insiste su un’area ad alta densità di reperti archeologici, la Raggi ha auspicato il sostegno del Ministero dei Beni Culturali per musealizzare, sul modello di San Giovanni, anche le future stazioni di Amba Aradam (che dovrebbe aprire nel 2024) e piazza Venezia (il progetto definitivo dovrebbe essere ultimato entro la prossima estate). E intanto, con un po’ di immaginazione e aiutati da foto e descrizioni fornite da metro C, si può sognare la piazza Venezia del futuro. Si candida senza dubbio alla palma di più bella stazione archeologica della terza linea metropolitana, sorgendo sul nodo di raccordo tra il centro barocco di Roma e l’area dei Fori Imperiali.