IL MIO VIAGGIO A LONDRA.

Città reale e imponente, maestosa nelle sue forme architettoniche, legata al classicismo senza però declinare lo stile contemporaneo. Londra possiede uno skyline unico, una grande attrazione affascinante per chi vuole conoscere la realtà britannica. In giro a piedi, sugli autobus o in crociera sul Tamigi, Londra merita di essere visitata in modo approfondito per i suoi luoghi di grande fascino e bellezza.

Complessa, avvolgente, neanche chi vi abita riesce a scoprirla totalmente per quanto è veloce l’evoluzione continua della Capitale inglese. Gli insigni musei, i grandi parchi e le strade dello shopping. Destinazione preferita dei ragazzi Londra è una città giovane, con ritmi di vita sostenuti e una vita notturna senza eguali.

Molti volti, tante contraddizioni e un’unica città. A Londra da ogni tempo convergono popoli e culture differenti che la condizionano e la modellano, essa è la patria dei nuovi trend europei ed è pertanto moltiplicatrice di tendenze.

Il mio viaggio iniziò dagli studi Foster & Partners accanto al fiume Tamigi.

Il Tamigi è uno dei fiumi più celebri al mondo dividendo Londra in due parti ed è la basilare fonte di approvvigionamento idrico del Paese, con 346 km è il fiume più lungo all’interno dell’Inghilterra e il secondo del Regno Unito ed è da ritenersi il primo per rilevanza storica ed economica.

Foster & Partners è uno degli studi di architettura e di design britannico nato nel 1967, lo studio è amministrato dal suo fondatore e presidente Norman Foster. Foster è uno degli esponenti più significativi del panorama internazionale specialmente per l’utilizzo di tecnologie sofisticate e tecniche sostenibili, ed è uno dei primi architetti ad aderire al così chiamato movimento dell’architettura verde.

Lo studio ha edificato opere incredibili in Cina, Germania, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e altre nazioni per modernizzare i profili urbani delle città. I suoi lavori sono profondamente radicati nel presente e legati alle problematiche di oggi, affrontando ogni volta esse attraverso strumenti diversi nella convinzione che “l’unica costante è il cambiamento”.

In conclusione la sua opera è caratterizzata dall’assoluto ottimismo nel futuro, affrontando in questo modo le sfide di domani come si evince dall’instancabile ricerca che spesso lo ha portato a precorrere i tempi creando nelle giovani generazioni una riflessione sul valore della progettazione.

Norman Foster avverte un’ossessione per la riduzione dell’impronta ecologica, precorrendo di molti anni la sensibilità contemporanea per la sostenibilità ambientale e per la qualità fruitiva dello spazio, indagata mediante la rilettura di programmi funzionali tradizionalmente trascurati dall’architettura: gli ambienti di lavoro diventano infatti luoghi di interazione.

Il grattacielo The Gherkin è l’edificio più rappresentativo dell’importante architetto, è alto 180 metri ed i suoi quaranta piani sono stati progettati con sei prese d’aria per massimizzare la luce naturale e la ventilazione. Gli architetti dello studio Foster & Partners predilessero una forma a cono per ridurre le turbolenze attorno al palazzo, che fu finito nel 2004 vincendo il premio come miglior edificio della RIBA Stirling Prize. Il quotidiano inglese “The Guardian” lo soprannominò il cetriolo, nome rimasto. L’edificio pur avendo una forma curvilinea ha una sola parte di vetro curvato che è la copertura a lente ubicata sulla sommità.

Ancora dell’architetto londinese ho visitato il grande cortile al centro del British Museum da lui ripristinato, in un primo momento riempito da scaffalature della British Library, divenendo dopo la sua dislocazione il

cuore del museo e lo snodo tra esso e la città. Lo spazio è interpretato da Foster come fulcro non solo distributivo ma anche relazionale, ospitando punti formativi, bookshop, caffetteria e la storica sala di lettura, ora sala espositiva. Vaste scalinate portano a una galleria di mostre temporanee e alla terrazza del ristorante. L’intervento attua un nuovo collegamento nel percorso pedonale dalla British Library a Covent Garden e al fiume e alla South Bank, la monumentale copertura di vetro si appoggia con spettacolare leggerezza sulla struttura storica, richiamando l’immagine di un morbido cuscino.

Altra tappa è stata la nuova sede di Bloomberg, società dell’ex sindaco di New York. Norman Foster e il suo studio Foster & Partners realizzano il complesso di edifici più sostenibile dal punto di vista ambientale, un’eccellenza di architettura a livello globale. Inoltre, con lavori durati otto anni, sono stati scoperti oltre 14 mila reperti dell’epoca romana, tra cui un tempio di quasi 2000 anni fa, accessibile ora ai visitatori.

L’unicità dei blocchi degli edifici è data dalla facciata composta da un telaio strutturale in pietra arenaria con una serie di alette di bronzo di grandi dimensioni che hanno la funzione di creare un sistema di ombreggiatura. Di differenti misure queste si avvicendano sui prospetti in relazione all’orientamento della luce e dei piani.

Il complesso ha raggiunto il livello “outstandin” (eccezionale in inglese), ossia il più alto punteggio all’interno del protocollo di certificazione britannico Breeam, primo al mondo ad arrivare a tale qualità in virtù di scelte progettuali determinate dall’uso innovativo dell’energia. E’ infatti stato calcolato un risparmio del 73% dei consumi d’acqua e del 35% di quelli energetici.

Da molto tempo l’immagine della città non è solo legata alla storia ed ai suoi monumenti: Big Ben, Westminster, Buckingham Palace e Tower Bridge rimangono le attrazioni turistiche per eccellenza, ma stanno pian piano lasciando spazio alla nuova Londra, composta da maestri e archistar dell’ultima generazione.

La stazione di Crossrail Place a Canary Warf progettata sempre dallo studio Foster & Partners è uno degli idiomi della nuova città, con il suo giardino sul tetto visitabile. Una maniera per osservare Londra con occhi diversi.

Lo Stadio di Wembley, sempre di Norman Foster fu realizzato per la British Empire Exhibition del 1924 e a sua volta sede dei Giochi Olimpici nel 1848 e della finale della Coppa del Mondo di calcio nel 1966, era il luogo di sport e intrattenimento più rilevante della Gran Bretagna.

La sfida nel reinventarlo per un nuovo secolo è stata quella di costituire un luogo indimenticabile che fosse memorabile, con 90.000 posti a sedere, un’altezza quasi quattro volte superiore e una superficie doppia rispetto a quella originale, il nuovo stadio è l’arena coperta più grande al mondo. Il design versatile permette anche di configurare facilmente la sede per ospitare rilevanti eventi musicali e di intrattenimento. L’arco rappresenta un sostituto iconico delle Torri Gemelle del vecchio edificio; con la sua illuminazione notturna è un simbolo potente per Wembley e un punto di riferimento londinese istantaneamente individuabile.

Vi parlo ancora della National Gallery fondata nel 1824, nell’odierna sede di Trafalgar Square, che contiene una ricca collezione composta da più di 2300 dipinti che spaziano dalla metà del XIII secolo fino ai primi del Novecento. All’inizio ridotta essa si sviluppa quando il Governo del Regno Unito acquista 36 tele dal banchiere John Jiulius Angerstein, fino ad arrivare all’attuale collezione che comprende composizioni quali la Pentecoste di Giotto, l’Annunciazione di Duccio di Boninsegna, i Girasoli di Van Gogh e opere di Leonardo, Michelangelo, Tiziano e Renoir.

La Tate Modern, distesa sulle sponde del Tamigi è conosciuta come la grande cattedrale di Londra dell’arte internazionale moderna e contemporanea. La riconversione avvenuta nel 2000 di una centrale elettrica dismessa in una galleria d’arte è stato fondamentale innanzitutto dal punto di vista architettonico. Caratteristica è la ciminiera originale alta 99 metri e il particolare ingresso alla galleria delle sale delle turbine. La collezione permanente è disposta telematicamente e cronologicamente, sono mostrati dipinti di Mondrian, Warhol, Braque e Rotko oltre a quadri di Picasso, Matisse e Dalì.

Richard Rogers è stato uno dei più prestigiosi architetti dell’era moderna. Egli insignito del titolo di Barone di Riverside nel 1981 ha però origini italiane, nasce infatti a Firenze nel 1933 per poi andare a vivere a Roma ancora bambino con la famiglia a causa della guerra. Insegna e conduce corsi in alcune delle più autorevoli università britanniche come il MIT, YALE, Cambridge, e nella sua lunga e illustre carriera professionale ha lavorato, tra gli altri, con dei geni dell’architettura come Norman Foster e Renzo Piano. E tramite appunto la collaborazione con quest’ultimo nascerà una delle opere più rivoluzionarie del XIX secolo.

Lloyd’s of London è il più grande mercato assicurativo del mondo. Richard Rogers Partnership (RRP) ha costruito un edificio flessibile che potesse espandersi o contrarsi secondo le esigenze del mercato mediante varie gallerie attorno a un ambiente centrale. Per massimizzare lo spazio i servizi sono stati confinati al perimetro, English Hermitage lo ha definito “universalmente riconosciuto come uno degli edifici chiave dell’epoca moderna”. Le zone servite delle scale, ascensori, bagni e servizi meccanici si ergono liberamente in torri concentrate fuori dalla massa dell’edificio, creando una struttura altamente flessibile e leggibile e conferendo una istantanea percezione di ordine e gerarchia.

Dopo circa quaranta anni dalla chiusura ha riaperto nella città londinese la Battersea Power Station, quella che infatti fu tempo addietro la centrale termoelettrica di Londra, è ora nella veste di centro multifunzionale con negozi, ristoranti, il nuovo Apple Campus, spazi per il benessere, il tempo libero e la cultura, il primo hotel londinese, nonché più di 250 residenze e un ascensore panoramico in vetro che sale all’interno di una delle ciminiere.

Il progetto di restauro e di riqualificazione è del rinomato studio londinese WilkinsonEyre. L’intervento sull’edificio industriale di interesse storico culturale di secondo grado nella classificazione anglosassone si è basato sulla salvaguardia della riconoscibilità. E’ stato adottato un abaco di materiali in linea con le preesistenze e dell’integrità di tutti gli elementi originari: i vuoti a tutt’altezza degli ingressi sud e nord, le ciminiere e le sale delle turbine rimangono le caratteristiche dominanti dell’edificio.

Nella struttura emerge lo stile Art Déco che ben esprime lo spirito degli anno Trenta e un altro più industrial brutalista riferito al nucleo degli anni Cinquanta. Sin dalla sua nascita l’edificio ha somministrato molto più della elettricità diventando un idioma culturale che ha fatto da scenografia a film, video musicali e copertine di dischi, come quella dell’album Animals dei Pink Floyd del 1977.

Una delle più autorevoli costruzioni di Renzo Piano a Londra: The Shard (La Scheggia) è una futuristica struttura alta circa 309 metri, a commissionare il lavoro fu l’imprenditore Irvine Sellar che contattò il noto architetto per attuare un grattacielo al posto delle Southwork Towers degli anni Settanta. Egli progettò un’altissima vela che emerge dal Tamigi, il prodotto è un edificio estremamente moderno e raffinato determinato da luminosità e trasparenza, all’interno è strutturato come una città verticale con molteplici accessi, bar, ristoranti e anche una rigogliosa vegetazione.

Il nome di Renzo Piano è ormai celebre in tutto il mondo. Grazie alla sua architettura innovativa e visionaria l’architetto genovese ha vinto moltissimi premi, egli sensibile alle tematiche della sostenibilità

ambientale, della riqualificazione dei quartieri e dell’accessibilità, ha edificato le sue opere nelle capitali di tutte le nazioni del mondo da Milano a Parigi, da Londra a Los Angeles. Non solamente estetica l’architettura secondo Piano deve essere messa al servizio delle persone, la sua idea utopica è quella di migliorare la vita dei quartieri e delle città, progettare ambienti di incontro e socialità.

Queen Elizabeth II Olympic Park è un complesso sportivo eseguito per le gare dei XXX Giochi Olimpici e dei XIV Giochi Paraolimpici estivi ubicato ad oriente della città di Stratford. Esso include il villaggio olimpico, ora zona residenziale chiamata East Village nel quale venivano ospitati gli atleti provenienti da tutto il mondo e diversi impianti sportivi fra cui lo Stadio Olimpico ed il London Aquatics Centre. Il parco è ben visibile dalla sommità della ArcelorMittal Orbit, una torre di osservazione. Esso è intitolato alla regina Elisabetta II come celebrazione del suo giubileo di diamante anche se non è un parco reale di Londra.

Importante punto di congiunzione tra Mayfair, Piccadilly e Oxford Street, Bond Street è una delle più eleganti vie dello shopping di Londra e del mondo.

In virtù delle mille sfumature sui grandi schermi caratteristici invece Piccadilly Circus crea attorno al suo pubblico una calda atmosfera, ed è uno dei simboli della frenesia di una città metropolitana, cosmopolita e vitale come Londra. Il panorama luminoso e coloratissimo di una delle piazze più note della capitale britannica, si caratterizza tramite i numerosi cinema e teatri che la rendono vivace anche riguardo la sfera artistica e culturale.

Giunta poi a Soho, una piccola zona multiculturale nel centro londinese, sede dell’industria, commercio, cultura e divertimento, è una zona residenziale abitata da cittadini di vari livello di reddito.

Londra è una città dove la capacità tutta inglese di abbinare tradizione ed eccentricità, senso della misura e gusto per gli eccessi si esprime al meglio. I negozi più raffinati sono in molteplici strade, oltre infatti come già citato Bond Street, ricordiamo Carnaby Street, un vero e proprio paradiso della moda di questi anni.

Tra le alternative di tendenza ci sono i charity shop, negozi dell’usato in cui è presente di tutto: dagli abiti firmati ai dischi, agli accessori d’arredo. Elemento distintivo della città sono i mercati sia coperti che all’aperto, luoghi piacevoli dove passare qualche ora fra bancarelle che vendono di tutto: da cibo a fiori, da arte moderna ad antiquariato, da capi di abbigliamento a oggetti curiosi.

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