Si sa che questa parte della nobile terra di Ciociaria, la provincia di FR, è stata da sempre feudo inattaccabile di Giulio Andreotti buonanima: la sua presenza era capillare: i battesimi e le cresime e eventi analoghi erano, si racconta, suo appannaggio preferito: la sua presenza era quanto di più sicuro e affidabile si potesse immaginare. Alcuni seguaci lo adoravano: uno di questi, sindaco di un paesino arroccato in cima ad una montagna, si racconta che ogni mattina faceva in modo che il suo beneamato ricevesse le sue ricottine fresche di giornata, di cui l’esimio politico era particolarmente ghiotto. Ogni mattina! Rendo testimonianza che anni addietro trovandomi nel principato di detto sindaco -‘regnò’ per circa 50 anni! un autentico primato!- notai che le due porte dei gabinetti pubblici (in questo paesino di qualche centinaio di abitanti anche i gabinetti pubblici!) erano porte in noce massello, come nemmeno nei paesi dei petrolieri si vedono in un gabinetto! a dimostrazione della benevolenza andreottiana. Un altro, un noto costruttore, lo aveva sistematicamente ospite nel suo antico castello: risultati? in tutta la zona finanziamenti continui per costruire strade, perfino nelle località più inaccessibili, per praterie di asfalto, per palazzi pubblici, lampioni e fognature e marciapiedi in continuazione ecc.. Che grande! E poi la Fiat a Cassino coi soldi degli Italiani, la industrializzazione della Valle del Sacco sempre coi soldi degli Italiani, e con quali risultati: ma che vuoi che sia, basta lavorare e mangiare, soleva sentenziare il beneamato! Ospedali in quantità dovunque, ancora se ne vedono in giro, inutilizzati! Cementificazione inaudita, a libertà e a piacimento di ognuno! E quindi la mentalità di tutta una certa provincia è quella infusa da questo beneamato politico…Naturalmente tutti gli altri ‘politici’ della zona venuti prima e dopo di lui, non sono stato altro -e ancora sono- che il guano e il letame di questa regale quercia, come soleva dire!
Ora invece il miracolo, un nuovo mondo si apre, l’orizzonte della cabina di comando si amplia, al di là ormai degli stadi e piscine olimpionici, delle rotatorie stile Abu Dhabi, della cementificazione: si inizia, parrebbe, a cominciare ad occuparsi, e seriamente questa volta, di arte e cultura e, ancora più incredibile, di arte nata in Ciociaria e diffusa in tutto il mondo. Non più dunque materiale indigesto ai palati politici, come fino ad oggi. Cioè, in breve: fonti serie propalano la notizia che il Comune di Frosinone, saggiamente retto da una lungimirante compagine amministrativa amata ed apprezzata, è in fase di seria trattativa per acquisire al pubblico patrimonio quella bella palazzina neoclassica della Banca d’Italia sotto la Prefettura! Ed ecco la novella rivoluzionaria, miracolosa: il Comune avrebbe la volontà di installarvi una pinacoteca e più esattamente la pinacoteca del costume ciociaro! Una rivoluzione! Un miracolo!
Ecco, dico, il modo più serio e sperimentato per risalire, e a razzo, fino ai primi posti le posizioni che attualmente tengono relegata Frosinone in coda ai capoluoghi italiani, da sempre.