Misura per misura: l’irreversibilità dell’istinto

Vienna, secolo imprecisato. Una stuoia di ragazze con parrucche dai colori appariscenti e vestite in modo succinto entra in scena accompagnata da uomini altrettanto appariscenti e succinti, in atteggiamenti intimi. Il Duca della città si affaccia dalla balaustra al piano superiore del palcoscenico, accogliendo il popolo amorevole e amoreggiante. Li saluta con fascino e trasporto, raccoglie i propri pezzi, delega i suoi compiti e se ne va, uscendo di scena. L’implacabile Angelo è sceso a reclamare vendetta su Vienna e sugli uomini, sfidando la Natura e le Passioni a viso aperto. Tuttavia, volando troppo in alto, le ali di Angelo saranno spezzate dalle sue stesse azioni e dai suoi stessi sentimenti: la pena per aver voluto sostituirsi a Dio, rinnegando la propria umanità.

Il 29 agosto si sono concluse le rappresentazioni di Misura per misura al Globe Theatre di Roma, ma cercherò di fornirvi lo spunto per rispolverare dagli scaffali di librerie e biblioteche quest’opera Shakespeariana.

Commedia dai risvolti interni pienamente tragici, l’amore meno puro e idealizzato è al centro di questo dramma, a differenza di tante altre storie narrate dallo stesso autore. Il sentimento si mescola alla passione, la passione all’istinto e l’istinto alla pulsione incontrollabile: la prostituzione regna sovrana a Vienna all’inizio del primo atto, regalando dolcezze in cambio di libido. Il Duca ha la coscienza carica del peso delle anime che governa, come un genitore troppo accondiscendente con i capricci del figlio per evitare di vederlo star male, invece di fare il suo bene lo trascina in una spirale di vizi e incomprensioni.

Angelo, stratega della legge nonché sostituto durante il periodo di assenza del Duca, vivrà sulla propria testa la condanna che tanto spesso ha riempito la sua bocca a danni di giovani e giovane di Vienna. La scure della natura umana cadrà sulla sua testa e sulle sue mani, portandolo a vivere atti di estrema follia e incontrollabilità. Il furore della Giustizia e l’estrema dedizione per la legge degli uomini non lo salveranno dalla Natura, sovrana fra i sovrani, e dal suo diritto di reclamare quanto è suo.

L’umiltà e la fede di una giovane novizia appariranno agli occhi di Angelo come il peccato più blasfemo e la tentazione più nera. La purezza dell’Amore celeste trionferà scendendo a patti con l’irreversibilità della Morte. La Lussuria non abbandonerà mai i corpi che ha macchiato tanto a lungo. L’Incontinenza si rivelerà anche negli animi più retti. E il Duca, dal suo canto, non potrà che guardare, e aspettare.

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